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NBA, Belinelli sul Coronavirus: “Non è uno scherzo. Restate a casa!”

L’azzurro dei San Antonio Spurs aggiunge: “Ho sentito subito Gallinari e Melli. Se seguiamo le regole tutto tornerà alla normalità”

Il Coronavirus è arrivato anche in NBA, portando i vertici della lega a sospendere il campionato per almeno 30 giorni e anche il nostro connazionale Marco Belinelli lancia un appello.

Tramite il suo profilo Twitter, il ‘Beli’ ha postato l’elenco delle regole da seguire per contrastare la diffusione del COVID-19.

Sempre tramite un tweet, l’azzurro dei San Antonio Spurs ha lanciato l’appello di non uscire di casa, o comunque farlo solo per necessità:

“RESTATE A CASA! Il Coronavirus non è uno scherzo! Uscite solo se necessario” 

Vista la situazione in cui versa l’Italia, dichiarata qualche giorno fa ‘Zona Rossa’, Belinelli, insieme a tutti le Star statunitensi sta cercando di sensibilizzare il popolo americano, finora troppo incauto riguardo questo virus.

Intervistato in esclusiva da Sky, Marco Belinelli ha detto:

“Ho sentito subito Gallo, perché era impegnato proprio nella partita sospesa, e poi anche con Nik (Melli) che comunque doveva scendere in campo anche lui (a Sacramento, ndr), per sentire come stavano. Con la squadra abbiamo una chat dove lo staff medico ci ha detto di rimanere a casa fino a sabato: se devo essere sincero, mi aspettavo che prima o poi sarebbe arrivato anche in NBA. Sembra di vivere in un film, ma sono convinto che, rispettando le regole, passerà e tornerà tutto alla normalità”

I primi giocatori ad essere risultati positivi al virus sono stati Rudy Gobert e Donovan Mitchell, compagni di squadra agli Utah Jazz.

Mercoledì si sono giocate 4 delle 6 partite in programma ma, alla notizia della positività di Gobert, il commissioner NBA Adam Silver ha subito sospeso la stagione per 30 giorni.

Come riporta Clutchpoints.com, Silver non ha escluso la possibilità che il campionato possa fermarsi definitivamente.

Oltre a cercare una soluzione per il proseguimento della competizione, la NBA sta lavorando affianco dei medici su come contenere la diffusione del Coronavirus.

 

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