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Golden State Warriors

NBA, Curry cacciato dal parquet rivale prima di gara-6

Secondo “The Athletic”, il playmaker degli Warriors, desideroso di allenarsi prima del match, sarebbe stato allontanato da Chris Paul

Il match di questa notte giocato in casa Rockets ha messo la parola “fine” alla serie tra Houston e Warriors, i quali si sono imposti per 118 a 113 grazie a una prestazione sublime. L’assenza di Kevin Durant è stata coperta perfettamente dal potente roster dei Warriors, sopratutto da Klay Thompson autore di 27 punti, 2 rimbalzi e 2 assist e da uno straordinario Stephen Curry.

Curry che, a fine partita, si è lasciato andare in grandi festeggiamenti urlando gioiosamente con tutta la sua voce e pronunciando più volte davanti al suo spogliatoio questa frase: “Kick me off the court again, boy”. Non una frase qualunque, ma chiaramente indirizzata a qualcuno. Il destinatario è Chris Paul, playmaker dei Rockets, vittima di uno scherzo del karma.

RETROSCENA

Secondo quanto riportato dal giornalista di “The Athletic” Marcus Thompson, infatti, prima del fischio d’inizio Curry avrebbe contattato il manager dei Warriors Eric Housen chiedendogli di prenotare il campo per circa un’ora. Per quale motivo? Semplicemente per entrare mentalmente in partita scaldandosi con una sessione solitaria di tiri. La notizia è giunta immediatamente alle orecchie di Chris Paul che, irritato dalla richiesta di Curry, si è presentato al Toyota Center alla stessa ora dell’allenamento prenotato dal playmaker della franchigia californiana. Al momento dell’incontro Curry, sorpreso dalla presenza di Paul, avrebbe gentilmente concesso la condivisione del campo al connazionale, ma CP3 ha gonfiato il suo petto e lo ha rispedito nei suoi spogliatoi, impedendogli di iniziare la sua sessione di allenamento.

Il numero 30 degli Warriors si è prontamente vendicato sul campo e, nonostante la prima metà di gara conclusa con zero punti, ha messo a segno 33 punti (23 solo nell’ultimo quarto), 5 rimbalzi e 4 assist. Chris Paul, al contrario,  si è dovuto arrendere per la seconda volta consecutiva dinnanzi alla potenza di Golden State, che ha posto fine alla striscia di imbattibilità casalinga dei texani in quest’edizione dei Playoff. La squadra di Steve Kerr ha strappato così  il pass per le Finali di Conference per il quinto anno consecutivo.

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