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Ecco come vengono gestiti i social della NBA

Come vengono gestiti i social all’interno della Lega più bella mondo? Risponde il Social Media Manager di NBA Italia

La NBA è senza ombra di dubbio la Lega più preparata al mondo quando si tratta d’impostare il marketing tradizionale sulle vicende di casa propria. Il tutto corredato dalla presenza di star mondiali, al pari di rockstar, seguite in tutto il globo terrestre. Ne consegue che la comunicazione definita dalla lega americana debba rispettare diverse linee guida interne per cercare di mettere in buona luce tutto quello che succede all’interno di essa. Sui social network, specialmente in Italia, la NBA è presente da ormai diversi anni grazie al lavoro portato avanti da Daniele Mazzanti, social media manager ufficiale di NBA Italia, che spiegato in un’intervista rilasciata a “L’Insider” come vengono gestiti i canali ufficiali:

“Il mio percorso per arrivare a gestire i social di NBA? È stato abbastanza particolare. Mi son laureato in Giusirsprudenza all’Università degli Studi di Milano e ho svolto la pratica forense per diventare avvocato. Poi, mentre la stavo ultimando, ho realizzato una volta per tutte che quella non era la vita che volevo e che sentivo il bisogno di cambiare. Mi son rimesso in gioco, sono tornato a studiare, mi sono iscritto al Master SBS – Strategie per il Business dello Sport a Treviso e, grazie a quello, oltre che alla skill dei social da autodidatta che già possedevo, ho trovato questo lavoro magnifico nel 2017.”

Alla domanda quali siano gli obiettivi e le priorità digital di NBA Italia, Daniele risponde in questo modo:

“Fondamentalmente il nostro è un lavoro di puro marketing. Dobbiamo far sì che cresca l’interesse attorno all’NBA e che l’NBA sia vista come una cosa non più solo al di là dell’oceano ma a portata di mano. Fortunatamente il movimento in Italia è in crescita e questa crescita è quasi verticale, basti pensare all’NBA Store che ha aperto a Milano, primo in Europa. Dal punto di vista digital/social, l’importante è che se ne parli. Potrei avere numeri migliori se si impedisse a pagine non ufficiali di postare foto e video che sono nostri, ma non ne gioverebbe l’NBA. È uno dei motivi per cui la Lega è così popolare.”

La strategia organic vs paid com’è organizzata?

“Selezioniamo a inizio stagione gli eventi (partite) che secondo noi potrebbero essere più interessanti tra quelli riservati al prime-time europeo (#NBASaturdays e #NBASundays), fermo restando che in corso d’opera possiamo sempre rivedere le nostre scelte (per esempio ora spingere i Lakers non avrebbe senso). Una volta individuate queste partite, abbiamo dei contenuti riservati al paid (il più spettacolare possibile) e altri che invece vanno sia organic che paid.”

Sui prossimi step d’innovazione relativa alla massima fruizione di contenuti legato alla Lega americana il futuro sembra essere legato a novità davvero interessanti:

“IG TV sempre di più, mi piacerebbe prendesse piede il VR ma credo non sia ancora così avanti, mi aspetto che si arrivi prima o poi a poter assistere a una parte di un evento sportivo con la visuale in prima persona dal POV dell’atleta (tipo Go-Pro per dire).”

Poi, la chiosa sul perché la NBA tenda ad essere il campionato più seguito in diverse parti del mondo:

“È meno avvelenata come passione rispetto a quella calcistica, e lo dico da fondamentalista religioso del pallone eh, e questo permette di seguirla in maniera diversa, togliendo la componente di die-hard fan che si ha seguendo il pallone. Detto ciò, è uno spettacolo clamoroso. È seguita in TUTTO il mondo, tu sai che come te che sei lì sul divano alle 4 del mattino a vedere una Gara 2 delle NBA Finals, c’è un ragazzo o una ragazza in Giappone, in Kenya, in Ecuador, in Belgio, in Australia, che sta facendo la stessa identica cosa. Ed è bellissimo finire la partita col sole che è già alto [un po’ meno se devi lavorare e passare un altro paio di ore al PC a impostare tutti i post per la mattinata ma va beh, si fa volentieri].”

 

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