Seguici su

Golden State Warriors

Risultati NBA: Steph Curry demolisce i Rockets; Warriors avanti 2-1

L’assassino con la faccia da bambino torna a splendere in Gara 3, guidando i suoi con 35 punti

(1) Houston Rockets 85-126 Golden State Warriors (2)

Golden State è avanti 2-1 nella serie

Prima di Gara 3 di queste Western Conference Finals, Stephen Curry non si era detto preoccupato dei suoi problemi al tiro. Il 2 volte MVP è infatti reduce da una stagione travagliata dal punto di vista fisico. Tornato solo a Gara 2 della serie contro New Orleans nel turno precedente, Wardell era sembrato solo a sprazzi il giocatore devastante che ha portato Golden State a 3 Finals negli ultimi 3 anni. In Gara 3 ha ricordato a tutti di cosa è capace.

Non ha nemmeno iniziato la prima partita della serie sulla Baia fortissimo, Stephen Curry. Dopo un errore in step-back sul finire del secondo quarto, le stats di Steph recitavano 2 su 10 dal campo e 1 su 7 dall’arco. Aveva solo 5 punti all’intervallo. Esce però dagli spogliatoi assetato di sangue e aiuta Golden State a chiudere la partita, segnando 11 dei 12 tentativi seguenti, incluse 4 triple di fila. A risultato acquisito, dentro le seconde linee per i minuti finali. Steph chiude con 35 punti (13 su 23 dal campo, 5 su 12 dall’arco), 6 rimbalzi, una sola palla persa e +24 di Plus/Minus.

I campioni NBA in carica, come predetto da Draymond Green, avrebbero alzato il livello in difesa. Dopo la scoppola di 22 punti in Gara 2, infatti, Golden State ha tenuto Houston a 85 punti, terzo peggior dato della stagione. Quando il mostro della Baia riesce a mettere sotto costante pressione l’attacco avversario, causare errori al tiro e correre in transizione (23 a 10 in punti in contropiede, dove GS ha tirato 8 su 16 dal campo), cala la notte. Durant e Curry segnano 10 punti per aprire il terzo periodo con un mini-parziale di 10-0 e mettere 21 lunghezze tra sé e gli ospiti.

Detto di Steph, il secondo miglior marcatore della partita è proprio Kevin Durant: 25 punti con 19 tiri, con 6 assist e 6 rimbalzi. Doppia-doppia da 10 punti e 17 (!) rimbalzi per Draymond Green, mentre combinano per 20 punti dalla panchina Shaun Livingston e Quinn Cook. 10-3-3-3 per il solito, completo Andre Iguodala; solo 13 punti con 14 tiri per Klay Thompson, che non riesce ad entrare del tutto nella serie. Notevole anche la partita di Kevon Looney. Golden State ha comunque tirato col 54% dal campo e oltre il 40% dall’arco, sfiorando pure il 95% in lunetta.

https://twitter.com/warriors/status/998382643967225857

Ben poco di positivo, invece, per Houston, che ha perso 11 volte la palla più di Golden State. La squadra di coach D’Antoni non è arrivata nemmeno al 40% dall’arco e nessun giocatore ha chiuso con un Plus/Minus positivo. 20 punti con 16 tiri per James Harden, 13 a testa per Paul e Capela, 20 combinati dalla panchina per Green e Gordon, ma Houston deve migliorare più di una paio di cose prima di Gara 4, in programma nella notte tra martedì 22 e mercoledì 23 maggio, 03:00 ora italiana.

Una Oracle Arena tutta esaurita (287esimo sell-out consecutivo) ha osservato estasiata la più larga vittoria della storia della franchigia dei Warriors (41 punti) in post-season, superando i 39 punti di scarto che i Philadelphia Warriors rifilarono ai St. Louis Bombers il 6 aprile 1948. È anche la peggior sconfitta nella storia dei Rockets ai Playoff, nonché la più salata per una squadra da 65+ vittorie in stagione regolare, per ESPNStats&Info. Golden State ha ora battuto il record dei Bulls di Jordan (scritto tra il ’90 e il ’91) per vittorie consecutive in casa ai Playoff: 16.

https://twitter.com/warriors/status/998377428996182017

Con 18 punti nel solo terzo periodo, Steph Curry è al 10° singolo quarto di gioco ai Playoff con almeno 17 punti. I 35 punti finali sono uno in più di quanti non ne abbia segnati in Gara 1 e 2 combinati. Marcato principalmente da James Harden, un giocatore qualsiasi di Golden State ha chiuso 7 su 11 dal campo (6 su 7 tra Curry e Durant). KD è alla ventesima partita consecutiva di Playoff con 20+ punti a referto.

Durante la partita, la Oracle è scoppiata in un tripudio per i beniamini di casa Tim Hardaway, Mitch Richmond e Chris Mullin sugli spalti. I tre illustri membri del Run TMC sono in zona a causa dell’introduzione di Hardaway nella Hall of Fame della Bay Area, ristretto numero di sportivi nel quale Richmond e Mullin fanno già parte.

Un minuto di silenzio è stato osservato prima dell’inno americano, a pochi minuti dalla palla a due, in ricordo delle 10 vittime (8 studenti, 2 insegnanti) uccise a Santa Fe High School (30 km ad sud-est di Houston, Texas) da un 17enne entrato armato in una classe.

Commento

Commento

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Advertisement
Advertisement
Advertisement

Altri in Golden State Warriors