La serie tra Pelicans e Warriors, sposatasi in Louisiana per Gara 3 e Gara 4, è entrata nel vivo. Dopo i primi tre incontri, l’esito finale appare tutt’altro che scontato e, come se non bastasse, sul parquet sta nascendo una sfida-nella-sfida in pieno stile Playoff tra Draymond Green e Rajon Rondo.
I due, più volte protagonisti di accesi faccia-a-faccia, rivendicano le proprie posizioni anche a mezzo stampa. Di seguito lo sfogo di Green:
“Non sono io a provocare stavolta. […] A questo punto qualcuno dovrà pur dire la verità. […] L’ho fatto ripetutamente in passato e devo ammettere di esserci riuscito [piuttosto bene]. Sto dando il mio contributo alla causa giocando a pallacanestro.”
Il punto di Rondo:
“Questo è il suo gioco […], stiamo gareggiando e non c’è alcunché aldilà della nostra battaglia sportiva sul parquet. Lui è un grande agonista e a me piace competere. […] Sto solo cercando di pareggiare il suo livello di intensità. […] Questo sono io, anche se non so se si possa parlare di ‘dare l’esempio’. Se un membro della squadra avversaria fa trash-talking, per me è naturale rispondere, […] giusto per far capire loro che non siamo dei polli. Siamo qui per combattere.”
Coach Alvin Gentry, da parte sua, riconosce l’importanza di PlayoffRondo, a livello tecnico ed emotivo:
“Ha la testa dura. Non credo lo vedrete tirarsi indietro di fronte a qualcuno. Lo capisco ma lo invito anche a far attenzione e lasciare cadere la cosa a un certo punto: perderlo in una situazione del genere, per noi, sarebbe gravissimo.”
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