Monta Ellis è sempre stato uno con i punti nelle mani: nei suoi giorni migliori, spesi con i Golden State Warriors, la guardia originaria di Jackson, Mississippi era uno degli scorer più prolifici della lega, costantemente tra i migliori 10 in questa categoria. Nella stagione 2009-2010 Ellis fece registrare numeri da superstar: 25 punti, 4 rimbalzi, 5 assist e 2 palle rubate a partita. Tra tutti e 9 i giocatori che dal 2000 in avanti hanno concluso una stagione con queste medie, Monta Ellis è l’unico a non essere stato convocato per un All-Star Game. E riesce difficile credere che con tutti gli infortuni che colpirono la squadra della Western Conference (Kobe, Chris Paul e Brandon Roy dovettero rinunciare alla partita) Ellis non fu convocato nemmeno come sostituto.
Kevin Love, 2011
Se cercate i leader stagionali di rimbalzi degli ultimi anni non troverete sorprese: Hassan Whiteside, Andre Drummond, DeAndre Jordan,… Finché arrivate al 2011: con la modica cifra di 15.2 rimbalzi a partita (l’ultimo giocatore a catturare più di 15 rimbalzi a partita era stato Ben Wallace nel 2003) troviamo Kevin Love. Un Kevin Love che nel 2011 era uno dei lunghi più temuti della lega. Un animale di 208 cm che oltre a prendere rimbalzo dopo rimbalzo era pure in grado di segnare da dentro e da fuori (41% dalla linea dei tre punti quell’anno). Love finì 64 delle 73 partite giocate con una doppia doppia, una delle quali fu a dir poco memorabile: 31 punti e 31 rimbalzi contro i Knicks, diventando così il primo giocatore dal 1982 a segnare almeno 30 punti e 30 rimbalzi in un match.
Ciliegina sulla torta fu la vittoria del premio di Most Improved Player. Mancata fu però la convocazione all’All-Star Game, almeno all’inizio. Sì, perché Yao Ming (proprio il giocatore che il pubblico riteneva avesse “rubato il posto” a Love) si infortunò e venne sostituito proprio dal #42 di Minnesota, che però, let’s be honest, avrebbe dovuto essere chiamato subito.
