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Denver Nuggets

Jokic, che caos con coach Brooks

Il centro dei Nuggets si scontra con l’allenatore dei Wizards nel finale di partita, innescando una querelle proseguita nel dopogara tra botta e risposta

Nikola Jokic è stato il protagonista del finale di gara tra Washington e Denver, partita vinta dai Wizards per 109-104. Il talentuoso centro serbo ha messo insieme 29 punti, 9 rimbalzi e 5 assist con 9 su 14 dal campo ma non è balzato agli onori delle cronache per la sua prestazione, bensì per un episodio accaduto negli istanti conclusivi del match.

Sul 104-102 a favore dei padroni di casa, a 32.2 secondi dalla sirena, timeout in campo: Jokic si avvia verso la sua panchina mentre entra in campo quella dei Wizards, a un tratto il serbo abbassa la testa e urta col gomito coach Scott Brooks che subito accentua il contatto e si lamenta con gli arbitri.

Jokic prova a giustificarsi affermando l’involontarietà dello scontro, per la terna invece la volontarietà c’è – come confermato nel postpartita anche da Derrick Stafford – e viene punita con un fallo tecnico che lancia in maniera definitiva i padroni di casa verso la vittoria. Una decisione che fa discutere e suscita diverse reazioni in sala stampa.

Se per il coach ospite Mike Malone il collega Brooks ha ingigantito il misfatto cercando di portare a casa un fischio e mettendo degli effetti speciali per condizionare gli arbitri, John Wall invece non ci sta e attacca Jokic intimandolo di scusarsi col suo allenatore. Ecco le parole del play dei Wizards.

Queste sono cose che non si devono fare. Non importa quello che succede tra compagni di squadra o avversari, queste cose non si fanno con un coach. È come se io chiamassi l’allenatore in un’altra maniera. Mi auguro che chieda scusa.

In effetti il nativo di Sombor si è scusato in conferenza stampa, ma non con Brooks. Queste le dichiarazioni del lungo dei Nuggets riportate da Candace Buckner del The Washington Post.

Mi sento di dover chiedere scusa alla squadra perché ho messo i miei compagni in difficoltà quando eravamo sotto e mancava poco alla fine. Per quanto riguardo l’episodio, io stavo semplicemente guardando lo score sul tabellone e non ho visto il coach arrivare. Gli sono andato addosso in maniera involontaria e senza cattiveria.

 

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