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Portland Trail Blazers

Portland Trail Blazers: come si dice “vincere” in bosniaco?

I Portland Trail Blazers hanno forse trovato in Jusuf Nurkic il perfetto complemento per Damian Lillard e Christian James McCollum. Basterà per insidiare le corazzate della Western Conference?

Scenario migliore

Lillard esce con nuovo disco, subito prima della stagione, in cui si dichiara super-incazzato e iper-pronto per mettere a ferro e fuoco la Lega (che poi è il solito Lillard). Solo che stavolta arriva 5° alle votazioni per l’MVP segnando 31 di media, coadiuvato da un McCollum sugli scudi e coinvolto in fase difensiva. Nurkic si prende il premio che era suo se si fossero contate solo quelle 19 partite, il Most Improved Player of the Year. Il supporting-cast funziona, Evan Turner viene spedito a Philly per un molto meno costoso Robert Covington e non si può odiare Ro-Co. I Blazers terminano con 54 vittorie al termine della stagione regolare, di un filo dietro ai Rockets quarti, che però spazzano via al primo turno di playoff. Al secondo, subiscono un sonoro cappotto dagli Warriors, ma la strada intrapresa da Stotts e soci è quella giusta.

Scenario peggiore

La squadra viene rinominata Portlan perché non si intravede neanche uno sprazzo di D. Nurkic si rompe ancora e dirà in un tweet ciò che è peggio è che pare in Oregon abbiano finito di produrre/importare/contrabbandare caffè e senza caffè al mattino non riesce a carburare. Lillar(d) diventa una star à-la-Westbrook senza la magnitudine di RW0: un divoratore di palloni alquanto abulico, che finisce per far storcere il nasone a McCollum, che in estate chiederà la cessione. Il supporting cast riesce a tenere a galla la squadra contro le avversarie-materasso, tanto che Portland riesce a portare a casa 34 vittorie, anche grazie a qualche fiammata estemporanea di D-Lilly. Il settimo payroll della Lega, tuttavia, non riesce a spiccare il volo e altre annate di mediocrità di proiettano sulle scogliere dell’Oregon.

Pronostico

Visti i fasti della Portland cum-Nurkic è difficile immaginarli fuori dai playoff. Un seed tra la quinta e l’ottava piazza potrebbe essere alla loro portata, uno scontro al primo turno contro una qualsiasi delle corazzate (Warriors, Thunder, Rockets, Spurs) no. Una stagione di crescita collettiva, nella quale Stotts riesce a far apprendere ciò che vuole sulle due metà del campo a tutti i componenti del roster potrebbe essere salutare anche in caso di cappotto al primo turno. Farebbe sicuramente bene alle tasche del proprietario, invece, una riduzione del monte ingaggi: Oshley dev’essere bravo a stagliuzzare senza che il lato sportivo ne risenta troppo. Un range di vittorie che spazia dalle 44 alle 49 dovrebbe essere verosimile, il design del Moda Center rimane molto ♥ e una capatina sui Blazers è da fare ogni nottata di League Pass.

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