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Detroit Pistons

Detroit Pistons Preview: cancellare, dimenticare, ripartire

Reduci da una annata deludente culminata col mancato accesso ai playoff, i Pistons sono nuovamente chiamati alla stagione del riscatto. E questo non potrà che passare necessariamente dalle mani dei due protagonisti – in negativo – dello scorso anno, finiti sul banco degli imputati da ormai tutta l’estate: Reggie Jackson e Andre Drummond

Scenario Migliore

Jackson, guarito del tutto, torna il giocatore ammirato nella sua prima stagione a Detroit e il pick-and-roll con Drummond diventa finalmente quell’arma di distruzione di massa che tutti si aspettavano che fosse un anno fa. Stanley Johnson, sotto l’ottima ala educatrice di un prontamente decisivo Avery Bradley, fa finalmente il salto di qualità tanto atteso, Kennard si dimostra subito Nba-ready portando punti off the bench e maggiore pericolosità dal perimetro insieme a Galloway. Leuer si conferma solido nella sua metà campo e maggiormente incisivo offensivamente. La difesa sotto canestro tiene finalmente botta con i due lunghi, sul perimetro il nuovo arrivato da Boston – in vetrina per prendersi il suo contrattone a fine stagione – riesce anche a sopperire ad alcune delle lacune difensive del compagno di reparto, mentre le percentuali dal campo, finalmente, si alzano. Ad Est 5 posti per i Playoffs sono bloccati con Cleveland, Washington, Boston, Toronto e Milawaukee, il resto è desolazione. Atlanta, Chicago, Orlando, New York e Indiana giocano al ribasso, mentre i Nets arrancano nei bassifondi pur non volendolo. Nella bagarre per gli ultimi tre posti, con queste premesse, pensare di arrivare sopra ad – almeno – una tra Philadelphia, Miami e Charlotte è assolutamente ragionevole. Record 43-39, settimo posto ad Est e ritorno ai Playoffs un anno dopo.

Scenario Peggiore

Jackson è irrecuperabilmente perduto negli oscuri meandri del suo egocentrismo e dopo 20 partite inizia ad essere offerto a destra e a sinistra per la Lega. Drummond protegge l’anello peggio di Smigol, Kennard soffre il salto di categoria e non incide, Leuer patisce l’ingresso in starting five, mentre Bradley fa quel che può senza nemmeno crederci troppo, conscio del fatto che a fine stagione leverà le tende per lidi più luminosi. In tutto questo le percentuali rimangono tristemente basse, specie da dietro l’arco. Al termine di un altro anno di dolori e sofferenze a Detroit non si arriva alle 40 vittorie, ai playoff men che meno, e coach Van Gundy viene gentilmente accompagnato all’uscita. Record 38-44 e decimo posto.

Pronostico

Gli arrivi di Bradley, Kennard e Tolliver porteranno sicuramente maggiore pericolosità dal perimetro, con le percentuali che sembrano quindi destinate a salire. Drummond è chiamato alla stagione del riscatto e ad un salto di qualità ulteriore anche in fase offensiva, visto che i 13,6 punti di media della scorsa stagione non sono sicuramente il massimo che ci si può attendere da lui. Jackson non è mai stato e mai sarà una passing-first PG, ma dubito fortemente rivedremo in campo il giocatore indolente e inconcludente visto l’anno passato, quantomeno perché – si spera – sarà finalmente guarito del tutto. La difesa, invece, sembra poter tenere almeno i numeri dell’anno scorso, se non migliori con l’arrivo di Bradley. La lotta per i Playoffs sarà serrata, su questo non v’è dubbio. Un posto dovrebbe andare quasi certamente a Miami che si ripresenta ai nastri di partenza con un gruppo solido e molto ben assemblato che vedrà anche il rientro di un giocatore fondamentale come Justice Winslow, mentre per gli altri due sarà corsa a tre con i nuovissimi Sixers e gli Hornets di Dwight Howard. Arrivare davanti ai primi potrebbe essere dura, arrivare davanti ai secondi sarà l’obiettivo. Record 42-40 e ottavo posto.

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