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All Star Game

Embiid ironico sulla mancata convocazione all’All-Star Game: “Ancora una volta il voto popolare non conta”.

Il 22enne centro dei Sixers è stato tagliato fuori dal voto dei giocatori e dei media

Joel Embiid, lontano dai campi NBA per infortunio nelle prime due stagioni della sua carriera, è andato vicinissimo alla convocazione all’All-Star Game in questa che è la sua prima annata di basket professionistico giocato. L’esclusione, arrivata stanotte, non ha privato il centro dei Sixers della propria consueta e dirompente ironia social.

PRESIDENZIALE

In un parallelismo con le recenti elezioni presidenziali USA, Embiid si è lanciato in un tweet sarcastico e dal retrogusto politico:

Se il sistema di votazione per l’All-Star Game fosse rimasto quello delle scorse annate, Embiid non solo avrebbe partecipato alla Partita delle Stelle, ma sarebbe pure partito in quintetto. I voti dei fan (ben 922.000), infatti, lo avevano proiettato fino al terzo posto del ranking del frontcourt della Eastern Conference. Con i cambiamenti introdotti in questa stagione (voti dei giocatori e voti dei media aggiunti, con peso ponderato, a quelli dei fan), il camerunese è stato “tagliato”, con Jimmy Butler che lo ha sopravanzato nello starting five; i 30 coach NBA, che decidono invece chi prende parte all’All-Star Game dalla panchina, hanno deciso di escludere Embiid anche dai restanti slot del roster.

Embiid l’ha presa con ironia, come suo solito, e con la consapevolezza, a soli 22 anni, di avere la chance di disputare molti All-Star Game in futuro. Intanto, per lui la mancata convocazione significa anche mancata uscita con la “donna dei suoi sogni” (Rihanna?).

È solo questione di tempo, caro Joel (e cara Rihanna).

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