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Obama ai Timberwolves: “Dovete difendere di più”

Il presidente uscente “striglia” i giocatori di Minnesota in visita alla Casa Bianca prima dell’impegno proprio nella capitale contro i Wizards

Barack Obama sta per concludere la sua avventura alla Casa Bianca, avventura che terminerà in via ufficiale il prossimo 20 gennaio quando il neo eletto Donald Trump prenderà possesso in maniera istituzionale e fisica della residenza più famosa degli Stati Uniti. Non è un mistero che il presidente uscente è un super appassionato di basket e non disdegna incontrare le squadre più importanti della Lega, che siano in visita istituzionale come il tradizionale incontro coi campioni NBA oppure in modalità meno solenni.

Ecco allora che Obama ha ricevuto nella giornata di ieri i Minnesota Timberwolves alla White House in una visita durata 90 minuti. La franchigia del Northwest ha approfittato dello stacco di un paio di giorni nel viaggio sulla costa Est previsto dal calendario, volando da Philadelphia reduci da una sconfitta al fotofinish a Washington dove Andrew Wiggins e soci affronteranno i Wizards nella serata odierna.

Non c’è stato un resoconto ufficiale sulla visita reso dai Timberwolves ma tanti giocatori hanno postato sui social le loro emozioni e i loro pensieri riguardo questa giornata speciale. Ricky Rubio ha rilasciato una breve dichiarazione a proposito di un consiglio dato loro da Obama: ecco le parole del play spagnolo raccolte da Jerry Zgoda dello Star Tribune.

È stato un incontro emozionante. Sul basket Obama ci ha detto che dobbiamo difendere di più e meglio per le nostre capacità.

Non solo è appassionato Obama, ma se ne intende anche di pallacanestro. A dir la verità non è difficile capire da dove provengano la maggior parte dei problemi sul parquet per Minnesota, basta dare un’occhiata ai numeri: i Timberwolves sono la 17esima difesa della Lega concedendo 105 punti a partita e sono 24esimi per defensive rating con 107.5.

Cifre in controtendenza con le caratteristiche peculiari del coach arrivato in estate, ovvero quel Tom Thibodeau maestro della metà campo difensiva ma che finora non è ancora riuscito a portare un gruppo giovane e talentuoso sulla giusta lunghezza d’onda. Difficoltà che andavano messe in preventivo ma che vanno superate alla svelta se si vuole risalire dai bassifondi della Western Conference, Obama docet.

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