Metta World Peace è nella fase calante della carriera ma il suo ruolo da chioccia nella spogliatoio dei Los Angeles Lakers è molto importante al fine della crescita dei giovani di coach Luke Walton. Inoltre vive il mondo NBA dal lontano 1999 ed è un ottimo conoscitore dei maggiori personaggi che compongono la Lega, di uno in particolare che lo ha allenato e con cui ha vinto anche un anello ovvero Phil Jackson.
Metta ci ha convissuto, quando ancora si chiamava Ron Artest, nella cavalcata che ha portato i gialloviola a trionfare in gara 7 delle NBA Finals 2010 contro i Boston Celtics. Il prodotto di St. John’s conosce bene i metodi e la dialettica del plenipotenziario dei New York Knicks, al centro di un botta e risposta continuo nelle ultime settimane con la stella della franchigia, Carmelo Anthony.
I due non sono mai entrati in sintonia ma soprattutto nell’ultimo periodo le frecciate scambiate a vicenda stanno diventando dei veri e propri siluri che potrebbero intaccare l’ambiente newyorkese. Per Metta invece è il contrario, questa situazione porterà solo benefici: ecco le sue parole rilasciate a Marc Berman del New York Post.
Phil è uno che cerca sempre di stimolarti, vuole vedere a che punto sei a livello mentale. E Melo sta rispondendo bene: ho seguito le vicende degli ultimi giorni, Melo non si è mai tirato indietro e ha detto sempre quello che pensava. Ho apprezzato il fatto che non sia arretrato di un centimetro. È grandioso, questa controversia è quello che serviva ai Knicks ed è quello che serviva al Madison Square Garden. Quando giocavo lì qualche anno fa, c’era tensione ma allo stesso tempo una situazione di stallo. Ora invece questo scossone ha fatto bene a tutti: ai tifosi, alla squadra che è partita male ma ora sta andando meglio, a Melo che ha risposto al meglio e sta giocando meglio anche lui. Ho visto alcune sue gare di recente: sta giocando più con gli altri, meno in isolamento, sta giocando meglio. Con Phil è così: all’inizio il rapporto è difficile ma poi nel lungo periodo tira fuori il meglio di te. Lo so bene: mi sono scontrato con lui un sacco di volte in allenamento, però sapeva toccare le corde giuste e io mi allenavo come non mai per dimostrare chi fossi, sa entrarti sotto la pelle. Credo che Melo più avanti apprezzerà Phil così come l’ho apprezzato io.