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Charlotte Hornets

Stephenson carica Charlotte: “Mi ha scelto MJ, voglio essere un leader e portare mentalità vincente”

E’ approdato a Charlotte da poco meno di una settimana con un contratto da 27.4 milioni di dollari nei prossimi 3 anni, Stephenson è stato voluto da Michael Jordan il quale si è prodigato in prima persona per la ricerca della firma del giocatore ex Pacers:

“Mi ha parlato dicendomi quello che gli piace di me” ha dichiarato al Charlotte Observer lo stesso Lance. ” Mi ha anche detto cosa mi serve per calmarmi, come posso contribuire per la squadra, e soprattutto mi ha detto che crede nel mio talento ed apprezza la mia competitività.”

Il mercato attorno a Lance Stephenson è stato deludente e forse la decisione di inserire una team-option al terzo anno (dove percepirebbe 9.4 milioni di dollari) è anche figlia delle tante manifestazioni di “gioco sporco” che il natìo di Coney Island non ha risparmiato in questi anni verso LeBron James.

“Il mio talento è stato offuscato da quel famoso soffio all’orecchio di LBJ ha continuato la guardia 24enne. “E’ uno dei migliori giocatori della storia del gioco quindi averlo fatto a lui ha fatto sì che si ingigantisse il tutto andando a sotterrare tutto ciò che di buono avevo dimostrato sul campo. Posso dimostrare di aver cambiato modo di fare e di aver imparato da tutta questa situazione. Sono un playmaker, un difensore ed un leader sia all’interno che fuori dal campo, ma quando sono sul parquet non ho amici, per me conta solo vincere. Voglio essere un leader per questi ragazzi e portare un po’ della mia mentalità vincente che ho acquisito nel tempo.”

La stessa mentalità vincente di cui ha voluto parlare anche l’allenatore dei nuovi Charlotte, Steve Clifford:

“Lui vuole vincere a tutti i costi, il nostro proprietario gli ha parlato spiegandogli cosa deve e cosa non deve fare per sorpassare quella linea oltre la quale risulterebbe esagerato nei confronti degli avversari. Ad Indiana i media lo hanno scaricato, e forse questa è la dimostrazione più grande di ciò che han perso. Troppe guardie in squadra? La NBA per antonomasia è una lega competitiva e non c’è niente di sbagliato nella competizione ed ora come ora non so chi partirà titolare o chi dalla panchina. So solo che la squadra sta diventando più forte giorno dopo giorno”

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