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playoffs 2014

James ne scrive 49, Miami sul 3-1

Una superba prestazione di LeBron James, autore di ben 49 punti, ha permesso ai Miami Heat di espugnare in gara-4 il Barclays Center, portandosi così sul 3-1 contro i Brooklyn Nets nelle Semifinali della Eastern Conference. Il numero 6 è stato una macchina sin dal primo quarto, trovando continuamente la via del canestro in una serata in cui i compagni non hanno dato un grande contributo sino agli ultimi possessi. E’ stato di un altrimenti impalpabile Chris Bosh il canestro decisivo, Ray Allen ha suggellato la vittoria dalla lunetta. A nulla è valsa la prova a tutto cuore di Paul Pierce, nei possessi decisivi hanno avuto la meglio gli ospiti. Il punteggio finale è stato 102-96 per i bi-campioni in carica.

Non cambia la sceneggiatura in avvio di partita. Stessi quintetti ed attacchi che partono abbastanza incerti. I padroni di casa stanno 2 minuti e mezzo senza segnare, prima che un tap-in di Kevin Garnett li metta a referto. Miami parte decisamente meglio, in attacco la circolazione è fluida, in difesa finalmente si vedono sprazzi dei migliori Heat, con tante deflections che mettono il bastone tra le ruote agli avversari. La posta in palio è alta, lo si capisce anche dai 4 falli tecnici fischiati nel solo primo quarto. A farne le spese sono Battier, Pierce, James e Anderson. Jason Kidd, conscio degli aggiustamenti sul tiro da fuori, chiama per diversi possessi il post basso di Shaun Livingston contro Dwyane Wade. Come già successo più volte nei precedenti episodi della serie, l’ex liceale dei Clippers riesce ad approfittare del vantaggio di statura, ricavando 6 punti da tali situazioni e chiudendo come top scorer dei suoi nei primi 12 minuti. Si vede subito che LeBron è in palla, al ferro ci va spesso e volentieri, grazie anche ad un Mario Chalmers in versione playmaker d’antan. Per l’ex Kansas, non a caso, saranno 4 gli assist nel primo periodo. Dopo il secondo fallo di Pierce si va al timeout sul 17-13 per gli ospiti. Dopo diversi minuti sonnacchiosi, Joe Johnson si risveglia e ricuce il primo tentativo di rimonta degli Heat, guidati dal duo James-Wade con diverse conclusioni nel pitturato. Sul finire del parziale arriva la prima tripla dei padroni di casa con Anderson, ma al primo mini-riposo Miami è avanti 27-22, grazie a 12 punti di LBJ. Non saranno gli ultimi della serata.

Ad inizio secondo quarto si vede in campo Kirilenko, che si occupa della marcatura di Wade, onde evitare punti da situazioni spalle a canestro. Gli Heat, come spesso accade, si fermano, segnando solo 2 punti in 3 minuti. La parità arriva grazie a 6 punti di Deron Williams, il sorpasso con un canestro più fallo di AK47. Il play di Brooklyn commette un prematuro terzo fallo, ma sono i bi-campioni ad avere problemi coi fischi degli arbitri. Gli ospiti, infatti, esauriscono il bonus dopo solo 3 minuti e 30 secondi di gioco, garantendo vitali tiri liberi agli avversari. Anche a rimbalzo offensivo i Nets fanno la voce grossa, garantendosi preziosissimi secondi possessi. Spoelstra, rifacendosi agli ultimi minuti di gara-3, schiera James Jones, mentre dopo un quarto e mezzo di astinenza Bosh effettua la prima conclusione personale. E’ un momento di sostanziale equilibrio, che permette a James di continuare il proprio show. Il numero 6 segna 13 punti negli ultimi 6 minuti e mezzo, compresi 6 di fila nel momento più importante. Gli Heat ritrovano il proprio attacco, mandando a bersaglio 7 conclusioni senza errori, ma Brooklyn risponde colpo su colpo dalla lunetta. Una mini-accelerazione finale fissa il punteggio sul 56-49 per gli ospiti. LeBron è a quota 25, con tante ricezioni profonde per comodi lay-up. In doppia cifra c’è anche D-Wade, quelle che mancano sono le triple, solo 2 per parte.

La sostanziale parità non cambia dopo l’intervallo. Le due squadre si scambiano canestri, con i Nets che non fanno scappare via Miami, rispondendo colpo su colpo. Anche se non arrivano le triple come in gara-3, grazie ad una difesa aggressiva Heat che cambia sistematicamente, il ferro viene attaccato con più costanza e decisione dagli uomini di Kidd. Wade ha i suoi canonici minuti di iper-attività, ma è Brooklyn ad avere un buon momento con un 7-0 di parziale. Ad arginarlo sono il quarto fallo di Pierce ed il solito James. Il numero 6 realizza 13 punti di fila per i suoi colori, col solito campionario di penetrazioni, qualche tiro da fuori e liberi generati da tanta aggressività. Sarà una tripla di Ray Allen a spezzare l’egemonia di LBJ, anche se il supporting cast continua decisamente a latitare. E’ una sfida che vive sul filo dell’equilibrio, una sorta di James contro i Nets, che ricorda versioni dei Cleveland Cavaliers d’epoca. Sul finire del quarto si riattiva, come da prassi, Iso Joe, che lamenta comunque qualche problemino fisico al pollice. Il parziale si chiude sul 79-76 per gli ospiti, con LeBron a quota 40 , cui fanno da contraltare i 16 di Johnson.

Una schiacciata di Pierce dà il primo vantaggio a Brooklyn dopo due quarti, un canestro di Williams dopo rimbalzo offensivo fa registrare il +3, il punto massimo a cui arriveranno i padroni di casa. Ancora una volta ci sono tanti vitali secondi possessi per gli uomini di Kidd, nettamente in vantaggio per second chance points. Grazie alla maggiore fisicità sotto le plance avversarie, i Nets vanificano un 5-0 dei propri avversari, che vedono James prendersi qualche meritato possesso di riposo in attacco. Il quinto fallo di Chalmers fa prendere una decisione poco ortodossa a Spoelstra: dentro Jones e si gioca senza playmakers. La gara, e forse la serie, si decidono in volata. Bosh segna la tripla del +2, dall’altra parte un generoso Pierce si prende carico dei possessi di Brooklyn, riportando avanti i suoi. C’è grande tensione ed anche stanchezza, le esecuzioni vengono meno, spazio a più isolamenti del solito ed a diversi tiri perimetrali, cui è costretto anche LBJ. Lebron commette 3 falli in pochi minuti, rischiando un’uscita prematura proprio con la partita in bilico. Gli ultimi 2 minuti iniziano con le formazioni in parità. Sbagliano Bosh e Johnson ma, a 57”, CB1 segna la tripla del +3. E’ Johnson, come suo costume, a mettersi in proprio per togliere le castagne dal fuoco ai padroni di casa, ma il suo runner è fuori misura. James sbaglia il tiro dai 5 metri, ma è di Wade un cruciale rimbalzo in attacco. I Nets sono costretti al fallo sistematico su Allen, che insacca 2 liberi per il +5. Pierce sbaglia la tripla, Teletovic converte il rimbalzo offensivo, sancendo il primo canestro di Brooklyn dopo 4 minuti. He Got Game, glaciale, mette a segno altri 2 liberi, prima che Johnson sbagli la tripla della disperazione. L’1/2 dalla lunetta di LeBron, pur vedendogli sfumare l’opportunità dello storico cinquantello, fissa il punteggio finale sul 102-96 per Miami, avanti 3-1 nella serie.

Sono 49 i punti di James, cui aggiunge anche 6 rimbalzi. Per quanto riguarda la postseason, si tratta del record personale eguagliato (ne fece 49 nel 2009 contro Orlando), del massimo mai segnato da un giocatore degli Heat (il precedente erano i 46 di Wade contro Boston nel 2010), e del massimo mai concesso dai Nets nella loro storia. Per gli ospiti in doppia cifra anche il suddetto Wade con 15, Bosh con 12 ed Allen con 11+7 rimbalzi.

Top scorer di Brooklyn Johnson con 18, lo seguono Pierce a 16+7, Livingston e Williams con 13 a testa ed Anderson a quota 10.

Miami ha tirato meglio dal campo, 52,9%vs 43,6%, comprensivo di un poco lusinghiero 33,3% dalla lunga distanza, sempre meglio del 22,7% dei propri avversari, costretti a 5 triple dopo le 15 del precedente episodio. Brooklyn ha vinto la battaglia a rimbalzo, 40-34 (14-7 quelli in attacco), e nei punti in vernice, 44-42.

Facile trovare il filo conduttore di questa gara. La prestazione strepitosa di LeBron ha, sostanzialmente, impedito che si andasse sul 2-2 nella serie. Il supporting cast degli Heat sta abbastanza deludendo, il tiro da fuori al momento non entra e le altre due star hanno momenti ondivaghi all’interno della stessa gara. Bosh sta mettendo tiri pesantissimi dall’inizio di questi Playoffs, ma per larghi tratti della partita non si fa notare molto. La difesa sul tiro da 3 ha funzionato molto bene, coi cambi sistematici e closeout efficaci sui tiratori avversari. I Nets, stravolgendo un po’ le indicazioni delle scorse sfide, sono stati comunque ad un passo dal vincerla nonostante le cattive percentuali dalla lunga distanza. Ciò è stato dovuto ai tanti rimbalzi offensivi, sfruttando la maggior fisicità, e ad un attacco che si è affidato con enorme profitto alle penetrazioni nel cuore della difesa di Miami, punendo le rotazioni con precisione. In difesa Brooklyn ha di nuovo concesso parecchi punti in vernice, ma molti sono stati cortesia di James e della sua serata di grazia. Forse è stata tardiva l’idea di raddoppiarlo nel quarto quarto ma, se i tiratori degli Heat continueranno a faticare, probabile che si faccia maggiormente ricorso a tale arma tattica. Staremo a vedere se nella prossima partita i Nets riusciranno a riportare la serie nella Grande Mela oppure no. Gara-5 è in programma nella notte italiana tra Mercoledì e Giovedì.

Alessandro Scuto

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