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New York Knicks

James Dolan blocca l’arrivo di Lowry a New York

Secondo quanto riportato dal New York Daily News, nella giornata di ieri la dirigenza dei New York Knicks avrebbe effettivamente raggiunto un accordo coi Toronto Raptors per l’acquisto della loro point guard Kyle Lowry, di cui la squadra canadese non ha fatto segreto di volersi privare nell’ottica di rifondazione iniziata con la rinuncia a Rudy Gay. I Knicks sono stati da subito una delle principali franchigie interessate, e l’accordo avrebbe previsto la cessione di Metta World Peace, Raymond Felton più un’opzione da definire tra Iman Shumpert, Tim Hardaway Jr. e una prima scelta del Draft 2018 in cambio appunto del play ex Houston Rockets. Ma all’ultimo ci sarebbe stato il clamoroso veto dello stesso proprietario della franchigia della Grande Mela, James Dolan, che secondo queste fonti sarebbe stato preoccupato di ricevere un altro “pacco” da Masai Ujiri, che dalla scorsa estate ricopre il ruolo di general manager dei Raptors. Ujiri infatti era il principale dirigente dei Denver Nuggets all’epoca del grosso scambio che portò Carmelo Anthony a New York, ma che costò ai Knicks la cessione di Danilo Gallinari, Wilson Chandler, lo stesso Raymond Felton e Timofey Mozgov, oltre a 3 milioni cash e ben 3 scelte ai futuri Draft, rivoluzionando il loro giovane e promettente roster e compromettendo buona parte del futuro della franchigia, spesso privata della possibilità di scegliere giovani esordienti.

 

Nelle ultime ore sembra dunque che Ujiri si sia rivolto ai cugini dei Knicks, i Brooklyn Nets, e che sia interessato ai diritti su Bojan Bogdanovic, ala croata ancora in Europa ma con buone prospettive NBA. Per il play dei canadesi si sarebbero fatti avanti anche i Golden State Warriors, che lo vedrebbero come un perfetto vice-Curry, ma la richiesta da parte di Ujiri di Marreese Speights sarebbe stata al momento rifiutata. I Knicks dal canto loro non starebbero con le mani in mano e, complice l’infortunio di Felton che lo vedrà tornare solo con l’anno nuovo, sembrano intenzionati a ritrattare la loro posizione, cercando anche di convincere il proprietario a dare l’ok alla trade (agevolati dal fatto che, essendo coinvolto World Peace che è stato appena firmato, lo scambio non si sarebbe potuto comunque fare prima di domenica). La franchigia quindi potrebbe di nuovo bruciare la concorrenza dei cugini sul filo di lana, come successe proprio nell’affare Anthony, a lungo trattato dalla franchigia residente all’epoca nel New Jersey. Per quanto oggi sia evidente l’esborso eccessivo da parte dei Knicks, rimane comunque piuttosto curioso il fatto che Dolan consideri la trade che ha portato la sua superstar in città come “una fregatura”.

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