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Charlotte Hornets

Sono tornati: Charlotte ha di nuovo gli Hornets

Gli Charlotte Hornets sono tornati!

Nel meeting dei dirigenti NBA tenutosi ieri a Las Vegas, è stato dato l’ok affinché la franchigia di proprietà di Michael Jordan, dalla stagione 2014/2015, possa riprendere il suo originale nome.

Il nome Hornets è ritornato disponibile da quando la squadra New Orleans ha cambiato nome in Pelicans, lasciando appunto il vecchio brand disponibile. Gli Charlotte Hornets si sono spostati nell’ormai lontano 2002 in quel di New Orleans, lasciando però ugualmente una squadra grazie ad una estensione concessa da Stern. Dall’acquisto però della squadra da parte di Jordan, nel 2010, si è sempre discusso della possibilità del ritorno all’originario nome.

“Siamo entusiasti di poter riavere il vecchio nome”, si legge in una dichiarazione di Jordan. “L’entusiasmo e la passione trasmesse dal nome ai tifosi ci sta dando molta soddisfazione e stiamo cercando di ripagare tutti con una buona sessione di mercato. Stiamo formando una squadra giovane e capace di competere sul campo. Siamo davvero elettrizzati!”

La decisione, stando alle parole di Stern, è comunque dipesa dalla fortissima volontà dei tifosi, legatissimi fin da sempre al nome Hornet, che vuol dire “calabroni”, simbolo anche delle città.

Anche di altro si è però discusso durante il meeting dei proprietari:

  • si è votato affinché venisse espansa la regola dell’istant replay anche per le situazioni riguardanti le stoppate e gli sfondamenti, potendo così verificare la reale posizione del giocatore, se si trovi o meno, quindi, all’interno della “no-charge-zone”:
  • si è anche deciso che l’istant replay debba essere utilizzato per controllare l’esatto inizio del movimento di tiro e quindi per assicurarsi se debba essere chiamato o no il fallo sul tiro;
  • sempre a riguardo dell’istant replay, è stato stabilito che, durante la visione di uno di questi, è possibile fischiare ed assegnare i flagrant fouls se, se ne vedono i comportamenti durante il replay stesso;
  • non sarà più considerato un clear-path foul se il difensore che commette il fallo è davanti il giocatore offensivo avversario in zona d’attacco in qualsiasi momento prima del fallo;
  • l’impopolarissima politica sul flopping, rimarrà soltanto per la stagione 2013/2014. Stern si è difatti accorto che, le eventuali multe di 5000$, non sono sufficienti, specialmente durante le Finals;
  • da adesso sarà considerata violazione, con automatica palla persa, quando un giocatore offensivo dovesse uscire dai limiti del campo e non ritornarcene immediatamente.

 

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