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Shaquille O’Neal dispensa consigli a Howard: “Deve essere più cattivo in campo”

Quando Shaquille O’Neal parla di pallacanestro non è mai banale, la sua immagine da giocherellone si assopisce per un attimo e le cose che dice fanno sempre riflettere i diretti interessati, soprattutto da quando il destinatario è Dwight Howard, amico prima/nemico poi/amico ora. L’ex centro di Lakers e Miami ha parlato ad Espn cercando di spronare “superman” ad essere più presente, più cattivo sotto canestro:

“E’ troppo buono, io sono un esperto di risatine e di divertimento quando si tratta di interagire con i tifosi, ma quando sorpasso quella linea (per entrare in campo) sono sempre pronto a farti piangere. Non mi importa chi tu sia, puoi anche mettermi contro mio zio o mia zia ma state certi che non si risparmierebbero le mie gomitate sul petto e li butterei a terra. Questo è quello che bisogna fare…lui è solamente troppo tenero. Se fossi in lui giocherei come facevo io.”

Grandissimi centri sono passato per Los Angeles, sponda Lakers, ed in molti stanno cominciando a pensare che il probabile addio di Howard dipenda anche dalla grande pressione che ha sulle spalle in conseguenza dei grandi nomi che sono passati dallo Staples Center, ed anche Shaq ha parlato di questo:

“Io so solo che quando si parla di pressione, o si scappa da essa oppure si prova a gestirla. Il primo giorno in cui arrivai a Los Angeles c’era Jerry West che mi disse ‘Ei Shaq, guarda in alto’, e vidi le magliette appese allo Staples Center come quella di Kareem Abdul Jabbar, quella di Wilt Chamberlain e tutti gli altri grandi nomi. Poi Jerry continuò a parlarmi ‘Figliolo, so che fai film, so che fai gli album di musica, ma devi vincere anche 2 o 3 anelli altrimenti la mossa di venire a L.A. sarà stata solo un fallimento’.  Quindi si…Anche per me c’era un sacco di pressione ma a me piaceva così. Dwight avrebbe dovuto sapere tutto questo nel giorno in cui ha firmato per i Lakers. Il mio consiglio per lui è di guardare in faccia la pressione e dargli due colpi decisi per buttarla a terra. Kareem era il miglior lungo nella storia dei Lakers, ed io volevo essere considerato allo stesso modo, questo è l’atteggiamento che bisogna avere. Tutte le risatine ed i sorrisini che fa sono decisamente troppi. Il fatto che lui sia considerato il miglior centro della lega ma non viene sempre raddoppiato mi fa pensare che le squadre avversarie lo rispettano, ma non hanno paura di lui. Io preferirei essere temuto piuttosto che essere rispettato.”

Infine Shaq ha voluto spiegare il perchè delle tante parole spese per il centro numero 12 ex-Orlando, rivelando che la motivazione risiede tutto nel volerlo aiutare ad essere un giocatore migliore, un compagno di squadra migliore, un centro migliore:

“Penso che sia mio dovere aiutare uno dei migliori lunghi della lega, io vengo dalla vecchia scuola, non lo faccio con gentilezza ma preferisco premere bottoni scomodi per spronarlo, parlo in un certo modo perchè penso che debba essere uno dei miei compiti da ex Centro della lega. Quando ero a L.A., Kareem e Wilt non mi hanno mai parlato assieme, nemmeno due parole. Io allora pensavo ‘ Ok, pensi che io non possa essere un grande giocatore come lo sei stato tu? Bene, stai a guardare! ‘. Questa era tutta motivazione, tutto quello che dico è per motivare gli altri, lui (Howard) è il centro migliore della lega ed io voglio portarlo a livelli di gioco mai visti. Dovrebbe chiedermi dei consigli? No, non ne ha bisogno, dovrebbe solamente pensare ‘ Shaq dice queste cose di me? Stai a guardare!’…. Proprio come facevo io.”

 

 

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