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BRACKETS’ RELIGION: FINAL FOUR

Georgia Dome, Atlanta. Siamo finalmente arrivati alle tanto attese Final Four NCAA, momento che tutti gli appassionati della palla a spicchi attendono trepidanti, mancano gli ultimi decisivi passi prima del casquè finale. Quest’anno a giocarsi l’ambito trofeo saranno Wichita, Louisville, Syracuse e Michigan. La competizione pare molto aperta e certamente non mancheranno le emozioni; i presupposti sono ideali per una nottata di grande basket dove si potranno ammirare alcuni dei più promettenti giovani del panorama a stelle e strisce, che tra qualche mese potranno deliziarci anche a livello NBA.

(9) Wichita-Louisville (1): la prima semifinale vede contrapposti gli Shockers ai Cardinals. Sulla carta la sfida sembra non avere storia, ma Wichita ci ha abituati a grandissime cose in questo torneo, eliminando le due favorite nel West: Gonzaga e Ohio State. Le sorti degli Shockers saranno nelle mani della coppia Early-Hall, il primo sta mantenendo 13.6 punti di media conditi da 5.1 rimbalzi a partita, il secondo 12.8 e ben 7.2. I Cardinals, rassicurati dalle condizioni fisiche di Ware, cercheranno in tutti i modi di guadagnare l’accesso alla finale per il compagno di squadra. Louisville appare una squadra completa, grande talento offensivo e compattezza nella metà campo difensiva dove, oltre alla straordinaria pressione tutto campo,  gli avversari devono trovare modo di superare il gigante Dieng (10 punti, 9.9 rimbalzi e 2.5 stoppate). In attacco la squadra si affida specialmente a Smith che fino ad oggi è stato incontenibile, 18.1 i suoi punti di media nel torneo NCAA. Il dollaro va obbligatoriamente sui Cardinals anche se la partita potrebbe essere meno scontata del previsto.

(4) Syracuse-Michigan (4): se l’esito della prima semifinale appare quantomeno indirizzato verso il Kentucky, in questa seconda sfida le cose risultano ben più equilibrate. Gli Orange hanno compiuto fino a qui un percorso netto, eliminando senza troppe difficoltà sia l’armata degli Hoosiers sia Marquette. Syracuse può vantare giocatori dall’enorme potenziale come Fair, Southerland, Triche e soprattutto Carter-Williams che oltre all’ottima contributo realizzativo dispensa 7.7 assist di media e recupera ben 2.7 palloni a gara. Difensivamente gli Orange si affidano alla loro ben nota zona 2-3 che, fino ad oggi, ha pagato alti dividendi ma potrebbe essere deleteria contro gli eccellenti tiratori di Michigan. I Wolverins fanno del talento offensivo e del tiro perimetrale  la loro arma principale; Hardway Jr ha segnato quasi 15 punti a gara in questo torneo NCAA, anche Robinson III non ha grosse difficoltà ad andare a referto ma il giocatore più importante è sicuramente Burke. Il numero 3 di Michigan ha trascinato fino a qui i suoi, grazie alle sue straordinarie doti in attacco, 19.2 punti e 6.7 assist sono i suoi numeri di media, numeri che tuttavia non rendono pienamente merito al valore di questo straordinario ragazzo classe ’92 che, due giorni fa, è stato eletto come  miglior giocatore dell’anno. La partita è veramente difficile da pronosticare, ma se fossi costretto da una pistola alla tempia a scegliere la mia puntata andrebbe sugli Orange

 

 

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