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Detroit Pistons

Detroit Pistons Preview: il ritorno di Motor City

Dopo anni di declino Motor City sta tornando ai vertici della Eastern Conference grazie ad un gruppo giovane e talentuoso guidato dal (piccolo) guru newyorkese. Sarà questa la stagione che segnerà il ritorno definitivo dei Detroit Pistons?

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La miglior foto mai scattata a Stan Van Gundy. Forse la miglior foto mai scattata in assoluto. (Credits to www.sbnation.com)

Lasciando perdere la sua passione per i centri di riserva per un attimo, possiamo dire con certezza che Stan Van Gundy ha davanti a sé una stagione molto delicata. I Pistons sono chiamati ad un salto di qualità che va oltre il raggiungimento dei risultati ― anche se una mancata qualificazione ai playoff andrebbe vista come un passo indietro. L’obiettivo primario è quello di rendere questo core di giocatori una sinfonia molto più armonica: meno assoli di talento, più capacità di seguire uno spartito strutturato.

Uno dei tanti assoli di Reggie Jackson.

E la musica esprimibile da questi giocatori può essere di primissimo livello se si considera l’età media bassissima (Drummond per dirne uno ha soltanto 23 anni) e la quantità di materia prima. La fisionomia dei giocatori presenti a roster assomiglia molto a quella che Van Gundy ha già avuto ad Orlando sul finire della prima decade degli anni 2000. La comparazione Howard-Drummond calza alla perfezione e così come quei Magic avevano lunghi dalla mano morbida come Turkoglu e Lewis questi Pistons possono schierare Morris e Tobias Harris, quest’ultimo ancora atteso alla definitiva esplosione.

Van Gundy a differenza di quei Magic non sembra aver trovato ancora un giocatore à-la-Turkoglu, capace di fungere da secondo cervello in attacco e soprattutto in grado di complicare l’equazione del pick-and-roll centrale ― da cui passava il gioco di Orlando ieri e dei Pistons oggi ― rendendola semi-irrisolvibile: aiuti, Howard ti schiacci in testa; non lo fai, ti prendi un tripla in faccia.

Detroit (che comunque potrebbe costruire attorno ad Harris questo tipo di giocatore) ha armi diverse da poter innescare, tipo la capacità di creare un mis-match in post basso con qualsiasi elemento presente in campo, data la fisicità superiore dei Johnson, Caldwell-Pope e via dicendo. Se quel 35% scarso da tre dovesse arrivare ad un 38-39% la stagione dei Pistons prenderebbe tutta un’altra piega.




IL COACH

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