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Le 10 (+1) migliori campagne per l’All Star Game

Le campagne per l’All Star Game sono diventate un must negli ultimi anni. Scoprite con noi le più creative mai create

 Karl-Anthony Towns, 2016

Un gioco di parole riguardante il soprannome fu la strategia usata lo stesso anche dai Timberwolves, che però la interpretarono diversamente. Nel tentativo di regalare a Karl-Anthony Towns la sua prima convocazione realizzarono un video che vede il giovane centro in diverse località del mondo con un gatto. Le iniziali di Towns formano infatti KAT, trasformato in cat per l’occasione. Il video è infine completato con un messaggio per i tifosi:

“KAT e il suo gatto sono stati in giro per il mondo. Ora aiutateli ad andare a Toronto.”

Un’idea semplice, diretta e anche molto carina, vista la presenza del gatto. Peccato che Towns non sembri molto interessato a realizzare questo video, e ciò si legge in alcune sue espressioni facciali.

Risultato: niente All Star per KAT. Una domanda sorge spontanea: in caso di convocazione, avremmo visto il gatto a Toronto?

 Il big 3 dei Clippers, 2016

Per diversi anni i Clippers potevano vantarsi di avere un duo praticamente abbonato all’All Star Game. Per ben 4 edizioni infatti (dal 2012 al 2015) sia Chris Paul che Blake Griffin rappresentarono la loro franchigia nella partita delle stelle. Oltre a loro però lob city poteva anche vantare un altro big man che con il suo atletismo avrebbe potuto fare sfaceli in una partita come l’All Star Game. DeAndre Jordan non raggiunse mai la convocazione, vista la moltitudine di lunghi di talento in concorrenza per il posto.

I Clippers però nel 2016 provarono, come altre franchigie, a puntare sull’internet come strategia per accumulare voti. Il risultato però non fu all’altezza della concorrenza. Il video realizzato dai Clippers è semplicissimo: Paul, Griffin e Jordan invitano gli spettatori a votare i propri compagni di squadra, in modo molto casuale e caotico. Una certa nota umoristica è innegabile, ma dopo 10 secondi una certa monotonia prende il sopravvento.

Risultato: come detto sopra DJ non raggiunse la convocazione. Blake, fino a quell’anno praticamente un no-brainer, venne anche escluso. CP3 invece fu l’unico Clippers convocato.

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