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NBA, persino i tifosi avversari impazziscono per Shai Gilegeous-Alexander: “MVP” “MVP” anche in trasferta

Game recognizes game: il pubblico di Washington ha tributato al Canadese un attestato di rara sportività in virtù della sua prova eccellente

Sinora la stagione di Shai Gilegeous-Alexander è stata semplicemente inappuntabile. Il giovane canadese, tornato a pieno regime dopo i problemi fisici della passata stagione, si è imposto a tutti gli effetti come guida tecnica, spirituale e statistica dei Thunder, mettendo a tacere tutti coloro che, prima dell’inizio del campionato, erano soliti additare Oklahoma City come una delle papabilissime candidate ad imboccare la strada del tanking più svergognato per aumentare le proprie chances di selezionare Wembanyama al prossimo Draft.

OKC non contempla alcun piano che preveda sconfitte intenzionali. Alla corte di Daigneault si percepisce al contrario tanta voglia di valorizzare un roster giovane e dannatamente intrigante per poi guidarlo fino ai piani che contano della lega. Shai è perfetto per il ruolo che si è ricamato e i suoi compagni lo seguono nella scalata a prescindere dal grado di rarefazione dell’aria. Ieri notte, dopo aver suggellato l’ennesima prestazione grandiosa (42 punti, 6 rimbalzi, 7 assist) con uno splendido game-winner da tre punti, la guardia ha commentato la sua performance tramite i canali ufficiali della franchigia, senza perdere occasione di ringraziare i tifosi di Washington per il calore dimostratogli:

“Partita dura contro un avversario davvero ostico quella di stasera. I miei compagni si sono fidati di me, mi hanno consegnato il pallone in vista del possesso decisivo e io non potevo deluderli. Ho tirato da tre punti in allontanamento con l’intenzione di portare immediatamente a casa la partita, senza nemmeno considerare il pareggio tra le opzioni. Questi sono i momenti che certificano la crescita di ogni giocatore e io non ho esitato. Mi sento in dovere di ringraziare i tifosi di Washington per i cori che mi hanno tributato dagli spalti; fa sempre piacere sentire “MVP” “MVP” quando sei in lunetta, ma non capita quasi mai che siano i tifosi avversari a cantarlo in tuo onore. Tutto ciò significa moltissimo per me: vuol dire che il mio gioco viene apprezzato e il mio status è cresciuto esponenzialmente”.

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