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NBA, Collin Sexton carica Utah: “Sorprenderemo molti in questa stagione”

I Jazz battono Denver di ventuno lunghezze e zittiscono parecchi detrattori

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Al termine dell’incontro che ha visto i suoi Utah Jazz battere i Denver Nuggets con il punteggio di 123-102, Collin Sexton si è presentato ai microfoni di The Athletic con la stessa identica grinta mostrata sul terreno di gioco, come se la vittoria ottenuta contro Jokic e compagni non avesse fatto altro che aizzare ulteriormente il suo indomabile temperamento.

Tifosi e addetti ai lavori si dimostrano spesso avventati e superficiali nei riguardi della franchigia di Salt Lake City, nella ferma convinzione che le partenze estive di Mitchell e Gobert abbiano lasciato un vuoto difficilmente colmabile. Nessun sostituto altisonante e un roster eterogeneo ancora in cerca della giusta alchimia legittimano una tesi tanto lapidaria? Risponde Collin Sexton:

“La gente parla troppo presto, dimenticando che l’unica voce in grado di provare la realtà è quella del campo. Abbiamo lavorato tanto nel corso della preseason per conoscerci meglio, valorizzare i nostri punti di forza e limitare le nostre difficoltà. Fino a quando gli avversari ci affronteranno con questa sufficienza, raccoglieranno soli umiliazioni. Sorprenderemo molti in questa stagione. Accettiamo anche di buon grado il ruolo di underdog, perché non fa altro che motivarci; non dimenticatevi mai che siamo una squadra dannatamente unita”.

Di seguito, le parole di Lauri Markkanen, che ha concluso il proprio esordio in maglia Jazz con 17 punti:

“Vogliamo sviluppare al massimo la nostra idea di gioco corale, in modo tale che risulti tanto efficace per noi in campo quanto spettacolare per i tifosi sugli spalti. Oggi abbiamo cercato con pazienza i tiratori liberi, coinvolgendo tutti e aiutandoci a vicenda. Sotto l’aspetto della creazione di gioco, dunque, possiamo ritenerci soddisfatti”.

Risulta infine necessario dedicare una menzione individuale all’esordio NBA di Simone Fontecchio. Sebbene il cestista italiano abbia giocato solamente 56 secondi, senza peraltro aver occasione di tirare a canestro, i primi passi NBA non si scordano mai e vanno celebrati in quanto tali come un autentico traguardo. Una volta trovato il giusto compromesso tra pazienza e intraprendenza, Simone saprà ritagliarsi minuti e responsabilità importanti a Utah nel corso della stagione.

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