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Risultati NBA, LeBron torna a fare il Re, Curry ne mette 36, finale mozzafiato tra Portland e OKC

Curry ancora decisivo per i suoi, mentre trionfano i Celtics, i Nets e i Pistons, che strappano a sorpresa la vittoria contro i Sixers senza Embiid

(7-10) Charlotte Hornets 108-117 Orlando Magic (8-10)

Nel back-to-back tra gli Hornets e i Magic, la squadra di Orlando rialza la testa e si aggiudica l’ottava vittoria stagionale, guidata dalla prestazione di Cole Anthony, il rookie che segna il suo career high con 21 punti a segno.

Charlotte a dire il vero, è la squadra che si presenta meglio in campo, e con l’intensità giusta, chiude il primo quarto in vantaggio. Hayward sembra tornato alle sue prestazioni migliori, prende in mano la squadra e gli Hornets prendono 15 punti di vantaggio alla fine del primo quarto.

Nikola Vucevic guida i suoi sul terreno di gioco, e dimostra di essere il leader di questa squadra, con 28 punti e 12 rimbalzi. I Magic tornano su, chiudendo il primo tempo sul 55-54. Nella sfida tra i rookie, Cole Anthony ha decisamente la meglio su LaMelo Ball, mettendo a segno i tiri giusti, e sbagliando pochissimo. Il 4/5 da tre è eloquente, e da solo basta a battere i soli 9 punti di Ball.

Orlando dimostra di aver capito la lezione, e dopo aver sprecato un vantaggio in doppia cifra nell’ultimo scontro con gli Hornets, sfrutta bene in 20 punti di vantaggio per portarsi a casa l’incontro, nonostante l’ottimo tentativo di rimonta di Charlotte.

(7-10) Toronto Raptors 114-129 Indiana Pacers (10-7)

Un altro career high battuto nella sfida tra Raptors e Pacers, ed è quello di Malcolm Brogdon, che dopo aver messo a referto uno dei suoi peggiori incontri di sempre, segna 36 punti portando i Pacers alla vittoria.

L’incontro a dire il vero è risultato molto equilibrato, con le due franchigie che hanno lottato colpo su colpo, almeno per tutta la durata del primo tempo. Fred VanVleet prova a mettercela tutta per guidare i suoi, con una prestazione ottima, da 25 punti e 6 rimbalzi, affiancato dai 24 di Norman Powell.

Dopo il primo tempo chiuso sul 60-70 per Indiana, Toronto riesce a prendersi il vantaggio nell’ultima frazione di gioco, grazie alla schiacciata di Kyle Lowry sul 102-100. Vantaggio che non dura molto, con Goga Bitadze pronto a pareggiare i conti, e soprattutto Miles Turner decisivo negli ultimi otto minuti.

Il numero #33 dà il vantaggio ai suoi con un tiro libero, e poi suona la carica per i suoi, segnando 11 dei suoi 21 proprio nell’ultimo quarto, portando i Pacers sul parziale di 12-4.

Indiana gestisce egregiamente il vantaggio accumulato, e riesce ad ottenere la decima vittoria stagionale.

(12-6) Philadelphia 76ers 104-119 Detroit Pistons (4-13)

In questo scontro tra prima e ultima delle classe, i Pistons riescono a spuntarla a sorpresa, vincendo con merito una partita indirizzata sui binari giusti sin dal primo quarto. Detroit, con il peggior record della lega, ha saputo sfruttare al meglio la migliore serata di Wayne Ellington al tiro, e soprattutto, l’assenza di Joel Embiid per problemi alla schiena, per assicurarsi il risultato.

I Pistons sono partiti forte, prendendo un vantaggio di 17-4 nella prima frazione, e mantenendolo fino alla fine del primo tempo, terminato sul 64-50. Per Ellington la serata è sicuramente da ricordare, con 20 punti e il 6 su 9 da tre punti, aggiunto ai 25 punti di Jerami Grant, abile nello sfruttare la difesa svantaggiata di Philadelphia senza il suo perno centrale.

La partita si è distinta per i falli, più che per il bel gioco, con ben 5 tecnici chiamati durante l’incontro. Per i Sixers si è distinto Tobias Harris, autore di 25 punti, che ha provato a guidare una squadra spenta e incapace di dare la sensazione di essere in partita. Nonostante l’espulsione di Josh Jackson infatti, Philadelphia ha fallito nel recuperare lo svantaggio, e Detroit ha chiuso la partita rimanendo sempre sopra di almeno 9 lunghezze sugli avversari.

(6-10) Miami Heat 85-98 Brooklyn Nets (11-8)

Una partita con molti errori da entrambe le parti, e un punteggio piuttosto basso considerate le franchigie in campo, vede i Nets aggiudicarsi la seconda vittoria consecutiva contro gli Heat, una delle maggiori candidate a lottare per posizioni importanti a Est.

Con il Big Three ancora alla ricerca della giusta quadra, Brooklyn vince nonostante i “soli” 20 punti a testa di Durant e Harden, a cui si aggiungono i 16 di Irving, nella partita con meno punti totali nella stagioni dei nero-bianchi.

I Nets a dire il vero hanno iniziato piuttosto male la prima frazione, con il 4/21 dal campo, e tutti i 10 i tentativi di tiro da tre punti sbagliati, grazie ai quali Miami si è portata in vantaggio sul 21-15. La situazione non è cambiata alla fine del primo tempo, con il punteggio fermo sul 45-41, e gli Heat capaci di segnare solo 4 triple su 19.

In questa situazione sono venute fuori le stelle, con Harden che segna 10 punti dopo aver tentato solo 5 tiri in tutta la partita, e avvia la serie di 18-2 che deciderà la partita. Il Barba ha avuto difficoltà nel prendersi tiri per tutto l’incontro, piuttosto in controtendenza rispetto ai suoi a Houston.

Per Miami non è servita a niente la più che buona prova di Bam Adebayo, con 26 punti, 10 rimbalzi e 5 assist. La squadra soffre molto l’assenza di Jimmy Butler e Bradley fuori a causa dei protocolli COVID, e di Herro per infortunio.

(14-4) Los Angeles Lakers 115-108 Cleveland Cavaliers (8-9)

I Lakers centrano il decimo successo consecutivo fuori casa, e lo fanno con un LeBron James in formissima. I Cavaliers possono portare 2000 spettatori sugli spalti, e il Re sembra sentire l’aria di casa, date le molte canotte con il suo nome tra i tifosi presenti. 

La partita non è mai davvero in discussione, nonostante Cleveland lotti per tutta la partita, costringendo i losangelini a fare sul serio per portarsi a casa la vittoria. Tra i protagonisti per i Cavs c’è sicuramente Andre Drummond con 25 punti e 17 rimbalzi e Cedi Osman da 20 punti.

Nella partita di Kobe, i Lakers hanno giocato al meglio per onorare la sua memoria e James ha messo in campo tutto se stesso, con una prestazione da Mamba. 17 punti segnati nel primo quarto, e 21 nell’ultimo, con percentuali davvero alte e un tiro da dietro l’arco che sembra addirittura migliorato ancora. 7/11 con aggiunti 8 rimbalzi e 6 assist, segno che quando LeBron vuole impegnarsi, c’è sempre.

Con questo James, con i 17 di Anthony Davis e l’apporto degli altri giocatori che non manca mai di farsi sentire, sembra davvero difficile scalfire questi Lakers.

(8-9) Dallas Mavericks 113-117 Denver Nuggets (10-7)

Una partita che è finita sotto ai riflettori per la follia di Jamal Murray più che per le prestazioni delle squadre. Il canadese si è fatto verso la metà del terzo quarto dopo aver colpito nelle parti basse Tim Hardaway Jr. Una vera follia per il giocatore che non sta vivendo il miglior periodo della sua carriera.

Nonostante l’assenza di uno dei perni della squadra, i Nuggets vincono per la quarta volta di fila, grazie alla prestazione decisiva di Micheal Porter Jr. Il giocatore atteso da moltissimi e sempre a metà tra la definitiva consacrazione e prestazioni non all’altezza, ne mette 30 dalla panchina, con addirittura 6 triple a segno.

La prestazione di MPJ inizia effettivamente nel secondo quarto, dopo l’ingresso a pochi minuti dal termine della prima frazione. Assieme a Jokic, trascina i suoi e Denver si porta sopra di 12, sul 70-58.

Dall’altra parte è da segnalare una buona prova di squadra con il solito Doncic a suonare la carica, autore di una prestazione di grande livello, con 35 punti, 11 rimbalzi e 16 assist. Con lui ben quattro giocatori in doppia cifra, ma non bastano purtroppo a Dallas, che colleziona così la nona sconfitta in stagione.

(10-6) Boston Celtics 119-103 Chicago Bulls (7-10)

La sfida tra Celtics e Bulls è molto interessante perché mette davanti due degli attacchi più efficaci della lega, e in particolare, due squadre davvero belle da vedere. Il ritorno in campo di Jayson Tatum coincide con la vittoria dei biancoverdi, che riescono a battere gli avversari piuttosto agilmente, grazie a un’altra prestazione massiccia di Jaylen Brown.

I due talenti dei Celtics ne mettono rispettivamente 24 e 26, prendendo vantaggio all’interno del primo quarto, mentre Smart fa segnare il suo career high di assist, con ben 11 passaggi decisivi distribuiti ai compagni.

I Bulls provano a restare in partita, guidati da LaVine e dai suoi ormai soliti 30 punti, a cui si aggiunge un’ottima precisione da dietro l’arco, con 6 tiri da tre su 10 mandati a segno. Alla fine del primo tempo, i Celtics tornano negli spogliatoi con 10 lunghezze di vantaggio grazie alla schiacciata di Theis.

Al ritorno in campo, Jaylen Brown segna 7 dei primi 11 punti della frazione, mentre per Chicago si mette in mostra Thaddeus Young, vicino alla tripla doppia con 16 punti, 9 rimbalzi e 9 assist. Tatum risponde con un paio di colpi e in particolare una tripla che porta i suoi sul 74-52. Il momento è decisivo, perché i Celtics iniziano ad amministrare fino alla fine della partita.

 

(9-8) Golden State Warriors 130-108 Minnesota Timberwolves (4-12)

Ritorno a casa per Andrew Wiggins, che non sente la pressione di giocare contro la sua ex squadra e porta ai suoi 23 punti utili per aggiudicarsi la vittoria. Dopo aver superato Reggie Miller, Curry si presenta al meglio e deciso a guidare i suoi, Kerr fa partire Looney al posto di Wiseman per aiutare la difesa, e l’esperimento sembra funzionare al meglio.

I Warriors partono decisamente meglio, e vanno sopra di 17 punti dopo 7 minuti di gara, dimostrando un approccio diverso dopo le pessime gare contro Utah e New York. Con un Curry in questo stato di forma, è davvero difficile per i Timberwolves provare a contrastarlo. Il giocatore in maglia #30 ne mette 36 totali, con 7 triple a bersaglio e un ottimo repertorio di conclusioni da dentro messo in mostra.

Dall’altra parte del campo, è Malik Beasley a fare la voce grossa, segna 30 punti, con 4 da tre punti per provare a guidare i suoi, ma Minnesota è in blackout totale. La difesa è pessima e al tiro ci sono evidenti problemi che hanno portato una striscia di 4 sconfitte consecutive. Tenendo conto dell’assenza di Russell, i Warriors si prendono una facile vittoria.

(7-9) Oklahoma City Thunder 125-122 Portland Trail Blazers (9-7)

Tra i risultati NBA di questa notta, quello tra OKC e Portland è quello più scoppiettante. Oklahoma City può finalmente tornare a sorridere e dopo una serie di prestazioni non convincenti, strappa la vittoria a Portland, in una partita a dire il vero molto combattuta.

OKC può contare sull’apporto di Shai Gilgeous-Alexander e Mike Muscala, che mettono a segno 24 e 23 punti, per affrontare al meglio uno scorer in forma come Damian Lillard, che non tradisce e va in doppia-doppia per i suoi, 26 punti e 10 assist.

La partita si accende già nel primo quarto, quando i Thunder vanno sopra di 17 punti e i Trail Blazers rispondono con una serie di punti di 17-2 che riporta il punteggio sul 34-32. Le squadre continuano a scambiarsi il ruolo di inseguitrice, e Gary Trent Jr mette la tripla sulla sirena che avvicina Portland a OKC.

I Thunder continuano a guidare la partita fino all’ultimo quarto, quando Carmelo Anthony dà il vantaggio ai suoi sul 95-94. Il match continua ad alta intensità con i Thunder che tornano su con Diallo sul 111-100 e la tripla di Anthony che dà ai Blazers una speranza sul 117-110.

Lillard ce la mette tutta e segna due triple, una a 5.5 secondi dal termine e una ad un secondo e mezzo dalla fine, ma non è abbastanza, e OKC vince 125 a 122.

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