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NBA, Wizards stop agli allenamenti per limitare il contagio tra i giocatori

Al momento due i positivi. Si è ancora in attesa di conferme sulla condizione degli altri giocatori

La situazione legata al Covid-19 in NBA sta peggiorando con il passare dei giorni. Dopo il confermato rinvio delle partite che avrebbero visto sfidarsi i Dallas Mavericks contro i New Orleans Pelicans e i Boston Celtics contro i Chicago Bulls, anche i Washington Wizards hanno diffuso la notizia che per le misure anti contagio predisposte dalla lega sono stati costretti a cancellare gli allenamenti di oggi.

I due positivi nel team sono rimasti nell’anonimato e, secondo quanto affermato dalla dirigenza stessa, la decisione è stata presa per affrontare con cautela la situazione.

D’altra parte non sono poche le squadre che cominciano ad avere seri problemi di numero all’interno del roster. Gli Wizards in particolare si trovano al 13esimo posto della Eastern Conference con solamente 3 vittorie e ben 8 sconfitte. Complice questo fattore, la dirigenza ha pensato di comportarsi in modo estremamente cauto, così da non perdere i suoi giocatori e limitare la diffusione del contagio all’interno dello spogliatoio.

Con l’aumentare dei giocatori in isolamento, anche il calendario della NBA inizia a subire alcuni colpi. Secondo le linee predisposte dalla NBA, infatti, il numero minimo richiesto di giocatori disponibili è 8. Proprio per questo motivo molte franchigie cominciano ad avere seri problemi di gestione. Tra queste, per esempio, i Philadelphia 76ers, i quali lo scorso sabato sono scesi in campo solamente in 9 per disputare il match contro i Denver Nuggets.

In merito a tutto ciò, coach Doc Rivers ha dichiarato:

“Siamo in una situazione difficile con il COVID. Non possiamo farci molto. Ho la sensazione che ci saranno molte squadre che dovranno affrontare questo problema.”

Secondo le ultime ufficialità, oggi dovrebbe tenersi l’incontro dei Board of Governors della NBA per affrontare le tematiche legate al virus all’interno del campionato. Ieri, invece, si sono incontrati i General Manager di tutte le franchigie e gli esponenti della NBA e della NBPA per ipotizzare possibili modifiche e aggiustamenti al protocollo di sicurezza e salute.

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