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NBA Season Preview: Northwest Division

Denver, Portland e Utah alla ricerca di conferme; Minnesota riparte, Oklahoma City ricostruisce. Uno sguardo alla Northwest Division NBA

Oklahoma City Thunder

Doveva essere lo scorso anno. Lo sarà sicuramente quest’anno. A Oklahoma è ufficialmente anno zero, quello del reset e dell’inizio di una nuova era. Molti, compresi tanti addetti ai lavori, avevano predetto che il nuovo ciclo della franchigia sarebbe iniziato con la passata stagione, quando era stata ceduta la stella Russell Westbrook. Sam Presti invece aveva voluto spiazzare tutti, allestendo una squadra in grado di stupire l’intera NBA e conquistare i Playoff contro ogni pronostico.

Ora però, dopo aver fatto dimenticare Westbrook senza rimpianti, è il momento di scrivere un nuovo capitolo nella storia degli Oklahoma City Thunder.

E così via tutti i big protagonisti della cavalcata Playoff della passata stagione. Il “nostro” Gallinari  lasciato libero di accasarsi altrove, ha firmato con Atlanta; Chris Paul, invece, è stato spedito a Phoenix, in una trade che ha coinvolto 6 giocatori e una draft pick ,mentre Dennis Schroeder è andato a cercare gloria a Los Angeles. Infine Steven Adams, l’ultimo reduce dei Thunder di un tempo, ha trovato la sua nuova casa a New Orleans e farà da “bodyguard” a Zion Williamson. Di fatto, sono partiti 4/5 del quintetto titolare dello scorso anno.

Le porte girevoli in casa Thunder hanno però accolto anche 15 volti nuovi.

L’unico superstite del quintetto che stupì tutti lo scorso anno è Shai Gilgeous-Alexander, che sarà anche l’unica certezza della stagione imminente. Su di lui i Thunder hanno puntato praticamente tutto per l’immediato futuro. La società infatti ha accumulato 17 prime scelte al Draft da qui al 2025, con cui costruire un roster attorno alla guardia canadese, volto designato del futuro.

Gilgeous-Alexander ha già dimostrato nella scorsa stagione di poter diventare il leader tecnico della franchigia, con oltre 19 punti di media e percentuali ottime sia da due che oltre l’arco, in un quintetto in cui erano altri a dover gestire i palloni decisivi. Quest’anno invece molti dei punti e dei possessi dei Thunder passeranno giocoforza dalle sue mani, anche perché, attorno a lui, si presenta una squadra con molti veterani gregari e giovani che hanno ancora tutto da dimostrare.

Oklahoma è uscita al primo turno dei Playoff nella bolla di Orlando. Ma tanto è bastato a Gilgeous-Alexander per mettere a segno 31 punti contro gli Houston Rockets.

Tra i veterani spicca il nome di Al Horford. Il dominicano è la certezza nel reparto lunghi, anche perché è praticamente l’unico centro di ruolo in squadra. Horford, la cui carta di identità inizia ad essere pesante, non è chiamato a spostare gli equilibri, ma dovrà garantire punti, rimbalzi e, soprattutto, tanta esperienza a sostegno di Darius Denayr Bazley. Il sophomore infatti sarà l’ala grande titolare nella prossima stagione, nonostante i pochi minuti giocati nella passata stagione, la sua prima in NBA. Il suo processo di crescita passerà, come detto, anche dagli insegnamenti di Horford e Muscala.

George Hill, invece, avrà il ruolo di chioccia nel back-court. Al veterano spetterà l’onere di assicurare continuità nel processo di crescita di Gilgeous-Alexander, di Luguentz Dort e di Hamidou Diallo. Dort e Diallo, peraltro, sono due possibili sorprese della prossima stagione Thunder.

Entrambe le guardie infatti hanno mostrato del potenziale durante lo scorso campionato, in una condizione tecnica diversa dall’attuale. A partire da questa stagione sia Diallo che Dort avranno fiducia e palloni a disposizione per imporsi in quintetto e con un minutaggio consistente.

Un capitolo a parte, infine, lo merita il nuovo coach. Oklahoma City, nella costruzione della nuova era, ha deciso di resettare solo in parte lo staff tecnico. Presti e colleghi, infatti, hanno salutato coach Donovan, andato ai Bulls, promuovendo però il suo vice Mark Daigneault, occupatosi della crescita dei giovani a roster nella scorsa stagione. Ragionando in prospettiva, sul medio-lungo periodo, la dirigenza ha individuato in lui la guida nel lavoro di crescita e ricostruzione.

Nessuna pressione legata ai risultati per coach Daigneault come del resto per tutta la squadra. La stagione degli Oklahoma City Thunder si prospetta placida nei bassifondi della classifica.

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