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NBA Playoff Preview: Los Angeles Lakers vs Denver Nuggets

Tutti si aspettavano Leonard e George: invece, a dar battaglia ai Lakers per l’accesso alle Finals, ci saranno Jokic e Murray. L’accoppiamento con James e Davis rischia però di creare diversi problemi ai Nuggets

Fin da quando Kawhi Leonard decise di firmare per i Los Angeles Clippers, il 10 luglio 2019, iniziarono a prendere piede discorsi intrisi di un certo ‘determinismo’: una super coppia sulla sponda gialloviola contro un’altra super coppia nell’altra metà di Los Angeles non poteva che produrre come risultato, almeno nei pareri degli addetti ai lavori, una finale ad Ovest già decisa, di cui si è scritto e parlato fin dall’inizio della stagione. Erano previsioni e pronostici regolati da leggi di causa-effetto di Galileiana memoria, che prevedevano un accoppiamento, per l’appunto, già predeterminato dai fattori in gioco.

E a furia di abituarci a questa idea, abbiamo escluso a priori che altre incognite potessero scombinare queste aspettative, distruggere qualsiasi bracket Playoff e far stracciare schedine giocate con largo anticipo.

È così che non ci siamo accorti di un cestista serbo dotato di un talento cristallino che, quasi come se giocasse in ciabatte, ha eliminato una delle coppie più talentuose della lega, aiutato da un altro giocatore che, spesso e volentieri, viene escluso da qualsivoglia discorso sulle stelle più luminose del firmamento NBA. Dopo essere sopravvissuti a due Gare 7, Jokic e Murray si apprestano ad affrontare la sfida più difficile di tutte: quella che porta il numero 23 sulle spalle, desideroso di conquistare il quarto titolo NBA della sua carriera, coadiuvato da un altro “talento generazionale”. È così che LeBron ha definito Davis dopo la sua inclusione nel primo quintetto NBA.

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Precedenti stagionali

Lakers e Nuggets si sono affrontati per quattro volte durante il corso della stagione. La prima sfida risale al 3 dicembre scorso: si scomodarono paragoni importanti che ricordarono il ‘Flu game’ di Jordan. Questo perché nella vittoria dei Lakers per 105-96 risultò decisivo Anthony Davis, autore di 25 punti in 37 minuti di utilizzo. Caratteristico fu proprio il fatto che AD scese in campo in piena sindrome influenzale (una cosa che, di questi tempi, pare lontana anni luce). Oltre all’apporto offensivo, Davis fu abile nel contenere Jokic in difesa, limitandolo a 13 punti. Un tema che analizzeremo più approfonditamente.

La seconda sfida arriva 20 giorni più tardi. I Lakers dovettero rinunciare a LeBron James: basterebbe già questo per concludere l’analisi. Denver espugnò lo Staples Center sfiorando quota 130 punti segnati. Troppo pesante l’assenza del 23, cui Davis provò a porre rimedio senza riuscirci.

Il terzo incontro è del 12 febbraio. Fu una prestazione molto probante per i Lakers, che vinsero solo all’overtime. Forti della tripla-doppia da 32 punti, 14 assist e 12 rimbalzi di James, i gialloviola fermarono i Nuggets lanciati da 6 vittorie nelle ultime 7 partite giocate. Fondamentali furono anche i 33 punti di Davis per rispondere alla doppia-doppia di Jokic e ai 33 di Murray.

La quarta e ultima partita fu invece giocata nella bolla di Orlando. I Lakers riuscirono ad avere ancora la meglio, ma solo grazie ad un game-winner di Kyle Kuzma. Con l’inizio dei Playoff di lì a pochi giorni, non mancarono le critiche di LeBron per spronare lo spogliatoio a fare meglio:

 

Chiavi tattiche

Partiamo da un presupposto: la sfida coi Nuggets sarà, per i Lakers, come passare dal giorno alla notte. Dopo il quintetto extra-small dei Rockets, con conseguenti adattamenti, coach Vogel ha già annunciato modifiche nelle rotazioni. Non potrebbe essere altrimenti, visto che i gialloviola si troveranno ad affrontare il big-man attualmente più decisivo di tutta la lega (Adebayo ci perdonerà). JaVale McGee e Dwight Howard vedranno quindi con molta più frequenza il parquet, dopo un limitatissimo utilizzo contro Houston. I Lakers avranno bisogno di tutto l’apporto fisico e atletico possibile per stancare il serbo in difesa, affidandosi spesso e volentieri ad Anthony Davis. Altrimenti in attacco, contro centri poco mobili come Howard, andrebbe a nozze:

Senza nemmeno fintare seriamente, Jokic fa saltare Howard totalmente fuori dalla sua zona di competenza

Anche l’abilità di aprire il campo dei Nuggets sarà una sfida cui abituarsi nuovamente. Denver può, potenzialmente, giocare con un quintetto in grado di rendersi uniformemente pericoloso in qualsiasi zona del campo. Questa caratteristica rende i ragazzi di coach Malone in grado di punire il minimo errore nelle rotazioni difensive e non permetterà ai Lakers di battezzare nessuno, come invece succedeva con Russell Westbrook nella serie precedente:

Un lusso che con il quintetto dei Nuggets non ci si potrà più permettere

Dal punto di vista offensivo, i Lakers avranno vita facile se decideranno di coinvolgere sistematicamente Jokic nei pick ‘n roll. Tanto talentuoso in attacco quanto vulnerabile in difesa, il serbo potrebbe essere la prima vittima della coppia LeBron-AD. Probabile che Jokic verrà coinvolto in blocchi a ripetizione, per portarlo fuori dal centro dell’area. In questo modo si potrebbero creare varie situazioni tutte vantaggiose per i Lakers:

  • In caso di pick ‘n roll classico, Jokic potrebbe non riuscire a recuperare il taglio del bloccante
  • In caso di cambio, Jokic avrebbe enormi difficoltà a tenere nell’1vs1 LeBron
  • In caso di pick ‘n pop con Davis, Jokic si troverebbe fuori dalla sua comfort zone, all’esterno dell’area

LeBron ha già ricevuto il passaggio di ritorno sotto canestro mentre Jokic non si è nemmeno accorto di cosa sia successo

Ci saranno altre situazioni che potrebbero risultare decisive nel corso della serie. Le due squadre differiscono molto per pace. I Nuggets corrono poco preferendo, giustamente, attaccare a difesa schierata, forti di un passatore come Jokic: sono penultimi per pace tra le squadre Playoff con una media di 94 possessi per partita. I Lakers corrono di più (7°) e ne giocano quasi 100.
Denver concede molto anche sotto canestro: terzultimi nei Playoff per percentuale di tiri contestati al ferro. I Lakers, di contro, sono al primo posto per tiri presi al ferro. 2+2…

Nei momenti decisivi delle partite, i Lakers potranno sfruttare la loro maggiore fisicità per isolare LeBron James o Anthony Davis contro avversari più piccoli in post, per cercare punti facili. I gialloviola hanno un roster profondo e talentuoso ma è scontato dire che, quando la palla peserà, toccherà alle due stelle macinare punti.

 

Players to watch

L’obiettivo delle none Finals nelle ultime dieci stagioni potrebbe bastare per cancellare qualsivoglia discorso tattico o tecnico. La revenge season di LeBron James non sta guardando in faccia a nessuno. Se il #23 si mette in testa di vincere una partita (o una serie), si sa, può farlo anche da solo. Ma crediamo che non ci sarà più bisogno di vedere LBJ come ai tempi dei Cavaliers 2018, per cui possiamo permetterci di analizzare più approfonditamente gli altri protagonisti.
Viste le caratteristiche dei Nuggets e di Jokic, sarà fondamentale più che mai l’apporto di Anthony Davis. AD sarà il pilastro su cui sia l’attacco che la difesa dei Lakers si reggeranno. Sarà suo il compito di contenere il talento di Sombor e, probabilmente, nessuno può essere in grado quanto lui di difendere adeguatamente in post o nei giochi a due con Murray:

Un conto era coinvolgere Zubac, un altro provarci con Davis

 

Anche la capacità di difendere in post di Davis è ben diversa da quella di Harrell

Interessante sarà l’accoppiamento tra Kyle Kuzma e Michael Porter Jr. MPJ ha dimostrato lampi di assoluto talento e spregiudicatezza contro i Clippers, tra triple clutch e poster dispensati agli avversari. Kuzma avrà il compito non facile di occuparsene e di impensierirlo dall’altro lato del campo con tagli sul lato debole, dove invece Porter Jr pecca.
Come abbiamo detto, l’attacco dei Nuggets è in grado di rendersi minaccioso, potenzialmente, con ogni uomo presente sul parquet. Fondamentali saranno quindi le rotazioni difensive: sarà chiamato a rispondere presente anche Alex Caruso, che in questi Playoff si sta distinguendo davvero come preziosissimo tuttofare.

Le speranze dei Nuggets passano, nel bene e nel male, dall’efficienza di Jokic e Murray. Se coach Malone sarà in grado di nascondere il più possibile le carenze difensive del serbo, allora Jokic potrebbe fare la differenza in attacco dove lo aspetta un cliente decisamente scomodo. Fondamentale sarà coinvolgere il più possibile Howard e McGee, quando presenti in campo. Jamal Murray sarà chiamato a punire gli errori della difesa avversaria, se non a batterla nell’1vs1. 40 punti in una Gara 7 sono un biglietto da visita niente male:

Pronostico

La serie contro i Clippers ha impartito una lezione agli addetti ai lavori: occhio a dare i Nuggets per spacciati. La serie di 7 partite contro Utah sembrava essere un fardello troppo pesante da sopportare contro l’armata di Doc Rivers, che invece si è sciolta come neve al sole di fronte alla leggerezza e alla spensieratezza di chi, sotto 3-1, non aveva più niente da perdere. Denver è andata oltre le proprie aspettative e i Lakers, abbassando la concentrazione, potrebbero incorrere in diversi intoppi. Crediamo però che la forza mentale e psicofisica dei gialloviola sia di ben altra pasta rispetto a quella dei concittadini: ciò permetterà a James e soci di guadagnarsi l’accesso alle Finals, pur con una, massimo due sconfitte.

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