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Risultati NBA, vincono ancora i Raptors e i Clippers, Rockets cadono ma confermano il quarto posto come i Pacers

Nell’ultima giornata di regular season all’interno della bolla, ampio spazio alle riserve per quasi tutte le squadre, i Raptors vincono e terminano la stagione con il migliore record di sempre. I Rockets cadono contro i Sixers ma rimangono al quarto posto grazie alla sconfitta di OKC, bene Pacers e Clippers che portano a casa altre due vittorie

(53-19) Toronto Raptors 117-109 Denver Nuggets (46-27)

Nell’ultima serata della stagione, i due coach adottano strategie differenti, con Nick Nurse che promuove titolari le seconde linee, lasciando solo Gasol in campo. Dall’altra parte invece, Micheal Malone schiera il suo quintetto base, lasciando sul campo i giocatori solo per diciotto minuti. Sono tante le assenze, soprattutto per Denver che deve fare a meno di Will Barton e Gary Harris, oltre a Micheal Porter Jr. che viene lasciato a riposo. Palla a due, e Nikola Jokic mette a segno un tiro in sospensione che dà il vantaggio ai suoi; i successivi punti, danno equilibrio alla sfida, con i Raptors che risultano più precisi dal campo e chiudono il primo quarto in vantaggio, 23-31. A prendersi la scena, sono le riserve della serata, con Stanley Johnson che sfrutta l’occasione concessagli da coach Nurse, per mettere a segno un totale di 23 punti, 2 assist e 6 rimbalzi.

Dall’altra parte è invece PJ Dozier a dover guidare la squadra, particolarmente ispirato al tiro nel secondo quarto, prova a ridurre lo svantaggio, e Denver recupera ben nove punti agli avversari. Nel secondo tempo invece, si mettono in mostra diversi giocatori per entrambe le squadre. Norman Powell, Matt Thomas e Terence Davis danno il loro contributo in zona punti, mettendone a segno rispettivamente 15, 12, e 14, conditi da 15 rimbalzi complessivi per il trio. Sull’altro lato del campo viene dato spazio a Bol Bol, subentrato al posto di Nikola Jokic, in campo solamente 10 minuti, e il figlio di Manute è particolarmente utile in zona rimbalzi, mettendo a segno anche 8 punti. L’ultimo quarto si apre con un vantaggio di 9 punti per i Raptors che è quasi una sentenza sulla partita; la squadra di Toronto amministra e continua a giocare come sa, chiudendo la pratica per 117-109. Nel finale PJ Dozier con 3 liberi a segno e Bol Bol con un layup provano a riaprirla ma è tutto inutile.

(45-28) Indiana Pacers 109-92 Miami Heat (44-29)

Le due squadre si sfideranno settimana prossima, quando il clima sarà quello delle grandi occasioni e la posta in palio sarà altissima, per questo motivo, i due coach lasciano i loro giocatori migliori in panchina e nascondono le proprie carte. Per i Miami Heat fuori Adebayo, Butler, Dragic, Iguodala e Crowder mentre per gli Indiana Pacers non c’è il mattatore della bolla TJ Warren, e non ci sono Sabonis, Oladipo e Turner. La partita la decidono le panchine, da cui escono tantissimi punti, ben 23 punti per la squadra guidata da coach McMillan.

La partita si avvia sui suoi binari già dall’inizio del primo quarto, pronti via, e tripla di Malcolm Brogdon a segno, succesiva penetrazione, e vantaggio di 5 punti per franchigia dell’Indiana. Per il resto del quarto è Justin Holiday a risultare più in palla degli altri, mettendo a segno due triple consecutive, e allungano il margine tra le due squadre, 13-28 e c’è la prima pausa. Con un vantaggio di 17 punti, i Pacers possono permettersi di amministrare, e la partita viene condita da parecchi errori sia da una parte che dall’altra, mostrando come i giocatori stiano probabilmente conservando energie preziose in ottica playoff. Ne approfitta Doug McDermott per mettere a segno due layup e una tripla di fila, il giocatore risulta tra i migliori in campo con un totale di 23 punti e 4 rimbalzi.

La musica non cambia per il resto della partita, il secondo e il terzo quarto si chiudono con 14 punti di vantaggio per i Pacers, mentre gli Heat nonostante dimostrino di poter effettivamente recuperare, non sembrano voler sprecare nulla per una partita dall’inutile risultato.

Decisamente in palla anche Solomon Hill e Kendrick Nunn per la squadra allenata da Spoelstra, i quali mettono a referto 21 e 23 punti, dando perciò buone indicazioni al coach. L’unica nota negativa della serata è l’infortunio di Derrick Jones Jr. che rimane a terra durante il terzo quarto dopo aver subito un colpo al volto. Fortunatamente la diagnosi è solo uno stiramento muscolare al collo, che tranquillizza Miami e i suoi tifosi, mentre la partita si chiude sul punteggio di 109-92 per Indiana. 

(49-23) Los Angeles Clippers 107-103 Oklahoma City Thunder (44-28)

Nella sfida tra i Clippers e i Thunder, OKC mette in campo quasi tutti i titolari, eccezion fatta per Chris Paul, e prova diverse rotazioni. La partita si protrae fino all’overtime, in cui a spuntarla sono i losangelini, che in questo modo dimostrano di essere pronti ad affrontare i Mavericks.

Per quanto riguarda i ragazzi di Doc Rivers invece, fuori Leonard, fuori George, cosi come rimangono a riposo anche Marcus Morris e Lou Williams; in campo dei titolari solamente il centrale croato Ivica Zubac, coadiuvato da Jamychal Green. La partita è del tutto equilibrata per l’intera durata, i due coach studiano nuove mosse in vista playoff, e cambiano più volte. Spazio anche a Joakim Noah per i Clippers e c’è il ritorno in campo di Danilo Gallinari, che rimanendo in campo nove minuti, mette a segno tre punti dalla lunetta, sbagliando tutti e tre i tiri dal campo, compreso una tripla tentata. Nel primo quarto il più in forma è proprio un ex Clippers, Shai Gilgeous-Alexander, che ne mette a segno 11 sui 13 totali della sua partita, e permette alla sua franchigia di allungare di un punto sugli avversari. Anche il successivo quarto si apre con lo stesso giocatore che va ancora una volta a segno; come detto per le altre partite però, la mira è imprecisa e i giocatori giocano su ritmi molto lenti, sbagliando parecchio.

Il secondo tempo si apre con l’entrata di Ivica Zubac su Terance Mann, quest’ultimo top scorer della partita per la squadra di Los Angeles, con 25 punti, 9 assist e 14 rimbalzi su 41 minuti giocati. Gli altri protagonisti della serata sono Patterson e Coffey da 17 punti e 14 rimbalzi uno, e 21 punti l’altro. I tempi regolamentari si chiudono sul 87 pari, decretando così l’overtime. Nel supplemento di partita sono proprio i già citati Mann e Patterson a prendere in mano la partita e a segnare tanto, vengono spostati gli equilbri e il vantaggio Clippers aumenta fino al 103-107 finale. Inutile l’ottima gara disputata da Hamidou Diallo, con 27 punti e 11 rimbalzi, con i Thunder che devono arrendersi agli avversari.

(43-30) Philadelphia 76ers 134-96 Houston Rockets (44-28)

A differenze delle altre gare disputate, i coach di Philadelphia e Houston decidono di mantenere in campo i titolari per un discreto minutaggio, e i Sixers dominano nettamente l’intera gara, chiudendo in vantaggio già il primo quarto, e dilagando nei successivi aiutata da una buona panchina.

L’inizio è a tinte rossonere, con Harden in campo che mette a segno un layup con fallo, e libero annesso a segno, subito 3-0. Le offensive da una parte e dall’altra del campo, mettono in mostra il buono stato atletico in cui si trovano entrambe le squadre. Una tripla di Josh Richardson porta il risultato sul 23-21, punteggio destinato a salire per l’intero quarto chiuso poi sul 39-26.

Per i Rockets particolarmente in palla Jeff Green e Eric Gordon, autori di un’ottima prestazione, oltre al solito Harden che con 26 minuti a disposizione, fa in tempo a segnarne 27, a dispensare 10 assist e prendere 3 rimbalzi. Rubandone una, il Barba fa in tempo a raggiungere Micheal Jordan e Allen Iverson diventando uno dei tre giocatori in regular season ad avere più rubate e più punti segnati. 

Il divario alla fine del secondo quarto è di 23 punti, e la partita è pura accademia per i Sixers, che riescono a portare addirittura otto giocatori diversi in doppia cifra, con Tobias Harris a capeggiare con 18 punti, 4 assist e 8 rimbalzi. Ottima la prestazione del centro Joel Embiid, che rimane in campo 23 minuti, e ne mette a referto 14 con 6 rimbalzi annessi. Nell’ultimo quarto spazio a chi ha giocato poco nelle ultime partite, ed infatti i punti escono dalle mani di Raul Neto, di Marial Shayok e Kyle O’Quinn, con la gara che si chiude sul 134-96 per i Sixers.

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