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Michael Jordan dona 2.5 milioni di dollari a enti contro la soppressione della Black Community

Il leggendario numero 23 passa dall’impegno all’azione

L’ignominiosa morte di George Floyd ha tramortito il mondo intero e il senso di indignazione, di giustizia ha stregato anche il campo dello sport. Alle manifestazioni pacifiche occorse in innumerevoli quartieri cittadini di tutto il pianeta, si sono aggiunti i segnali di protesta, sui social e non, degli sportivi: campioni di calcio, di Formula 1 e della NBA stessa. E di tante altre discipline. I terribili fotogrammi che ritraggono il lento e crudele omicidio di Floyd hanno ferito profondamente, tra i tanti, Michael Jordan.

Pochi giorni dopo quell’episodio, colui che ha fatto la storia del basket con la maglia dei Chicago Bulls ha annunciato di voler destinare non uno, non dieci, ma 100 milioni di dollari a tutte quelle organizzazioni che lottano quotidianamente contro il razzismo. Cento milioni di dollari spalmati in dieci anni. E dopo qualche mese da questo annuncio, l’impegno si trasforma improvvisamente in azione. Michael Jordan e il Jordan Brand hanno rivelato oggi le prime tre organizzazioni che riceveranno parte dei fondi stanziati, le quali sono state scelte in base alle loro abilità di prendere provvedimenti in grado di creare un forte impatto. Un milione andrà alla NAACP Legal Defense and Educational Fund, Inc. (LDF), mentre l’altro finirà nelle casse del Formerly Incarcerated & Convicted People and Families Movement (FICPFM). La mezza quota rimanente sarà percepita dal Black Voters Matter.

Secondo quanto riportato dalla Nike, il trio degli enti si concentrerà sulle città e sugli stati dove le persone di colore sono sotto rappresentate, tenendo conto del numero totale della popolazione. Craig Williams, presidente del Jordan Brand, ha commentato così questa prima transazione:

“L’impegno dei 100 milioni di dollari era solamente l’inizio. Stiamo passando dall’impegno all’azione. I nostri primi partner possono affliggere direttamente il benessere sociale e politico della Black Community.”

Queste, invece, le parole del proprietario degli Charlotte Hornets:

“C’è una lunga storia di oppressione contro i Neri d’America alla base della nostra piena partecipazione nella società americana. Sappiamo che uno dei modi per cambiare sinteticamente il razzismo è alle elezioni. Sappiamo che ci vorrà molto tempo per creare il cambiamento che vogliamo vedere, ma stiamo lavorando rapidamente per dare una possibilità alla voce della Black Community di essere ascoltata.”

 

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