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NBA, LeBron James e il contratto mai firmato con i Dallas Cowboys

Il re ha raccontato di quella volta in cui è stato vicino ad approdare in NFL durante il lockout del 2011

“Certi amori non finiscono” cantava Antonello Venditti, e aveva proprio ragione. In questo particolare caso, l’amore in questione è quello tra LeBron James e il football. La scintilla è scoppiata ai tempi della St.Vincent-St. Mary High School. Lo dimostrano i dati statistici più che incoraggianti relativi a quel periodo, che hanno registrato un notevole incremento nelle stats del giocatore nell’anno da junior del prescelto: 52 passaggi ricevuti, 1160 yard guadagnate e ben 15 touchdown rispetto alle 42 ricezioni, 752 yard guadagnate e 11 touchdown dell’anno precedente.

La crescita fisica repentina, però, lo ha fatto diventare il prospetto cestistico più interessante a livello nazionale e così la scelta – quanto saggia quanto quasi obbligata – di dedicarsi solo ed esclusivamente al basket.

C’è poi un retroscena interessante che risale alla sua seconda stagione in maglia Miami Heat. Era il 2011 e la stagione NBA era a rischio per il mancato accordo circa il contratto collettivo. In attesa di capire come si sarebbe evoluta la situazione, LeBron ha pensato per un attimo di provare a debuttare nel mondo della NFL. Queste le parole di LBJ sull’argomento:

“In quel periodo, tra ottobre e novembre, con il campionato NBA in stallo, io e il mio trainer iniziammo ad allenarci per prepararci a un debutto nel football. Mi prendeva i tempi sulle 40 yard, iniziavo a spingere sugli esercizi di panca, con carichi sempre più pesanti. Fu allora che il pensiero di poter giocare a football si fece largo nella mia testa: al liceo non avevo avuto l’opportunità di completare la mia carriera disputando l’ultimo anno, e il sogno di giocare a football mi era rimasto dentro”

A rendere la storia ancor più credibile è un contratto in bianco offerto al Prescelto dal proprietario dei Dallas Cowboys, Jerry Jones. La stagione poi ripartì e LeBron mise da parte questo sogno per poi laurearsi campione NBA con i Miami Heat.

L’amore per il football però c’è e rimarrà per sempre, a testimoniarlo quel contratto in bianco, incorniciato ed appeso in bella mostra nell’ufficio di casa sua.

 

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