Dopo una carriera collegiale di successo con la UNLV, per ReggieTheus si aprirono le porte della NBA con il Draft del 1978, dove fu selezionato dai ChicagoBulls con la nona scelta e contribuì alla sua causa con 8279 punti.
Dopo essere stato fino all’ultimo in lizza per il premio di matricola dell’anno, la guardia si dimostrò nelle stagioni successive un eccellente compagno di reparto dell’ex campione ABA, ArtisGilmore, con il quale compose un due dall’indiscutibile talento
Negli anni, si guadagnò il soprannome di Rush Street Reggie non solo per la sua residenza in un appartamento nell’omonima strada, ma per esserne stato anche uno dei residenti più attivi.
Nonostante le sue ottime prestazioni offensive, che nel 1981 gli valsero anche la chiamata all’All-Star Game, le sue stagioni risultarono sempre povere di successi per quanto riguarda le sorti della squadra.
In quegli anni infatti, le stagioni dei ChicagoBulls terminarono spesso anzitempo nella regular season, con un cambio di direzione solo nel 1981, quando però vennero spazzati per 4-0 al secondo turno dai BostonCeltics, successivamente campioni NBA.
La sua esperienza a Chicago si interruppe con l’arrivo di KevinLoughery in panchina, che ne ridimensionò il suo ruolo nella squadra, prima di cederlo ai KansasCityKings in cambio di SteveJohnson e tre scelte al secondo turno.
8. Kirk Hinrich – 8.536 punti
A differenza della maggior parte dei campioni che occupano un posto in questa lista, la storia di KirkHinrich è diametralmente opposta alle solite narrative sportive, devote spesso ai giocatori di talento o predestinati alla gloria. La sua stessa chiamata con la settima scelta al Draft del 2003, fu una decisione che fece storcere il naso a numerosi addetti ai lavori.
Secondo molti infatti, i ChicagoBulls avrebbero selezionato un giocatore che, nonostante una buona carriera collegiale, difficilmente sarebbe stato in grado di imporsi ad un livello superiore.
Qualsiasi pronostico venne però spazzato dallo stesso Kirk Hinrich: nonostante un fisico esile per la NBA di quel tempo, si dimostrò fin da subito pronto al salto nella lega, mettendo referto buone prestazioni che gli permisero di gravitare stabilmente nell’orbita del quintetto titolare.
Dopo una parentesi tra Washington e Atlanta, Kirk Hinrich fece ritorno ai Chicago Bulls dove riprese quanto interrotto, scavalcando ulteriori posizioni nella classifica All-Time, terminata all’ottavo posto con 8536 punti