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I 7 giocatori rivelazione di questo inizio stagione NBA

Kendrick Nunn, Eric Paschall e Andrew Wiggins sono solamente alcune delle piacevoli sorprese di questo inizio stagione: vediamo chi sono gli altri giocatori rivelazione

5. Luke Kennard, Detroit Pistons

È forse passato un po’ sottotraccia per via del non troppo entusiasmante periodo dei Detroit Pistons, ma nel giro di una estate Luke Kennard ha mostrato miglioramenti spaventosi. Da guardia tiratrice specialista nel tiro da dietro l’arco, il giocatore si è infatti dimostrato molto più completo delle passate stagioni in queste prime partite di regular season. Kennard sta infatti tenendo le medie più alte della sua ancora giovane carriera in tutte e tre le principali voci statistiche: 16.3 punti, 3.7 rimbalzi e 4.4 assist a serata, un considerevole aumento rispetto ai 9.7 + 2.8 + 1.8 dello scorso anno.

La prima cosa da notare è che, con l’infortunio di Reggie Jackson, per l’ex Duke sono sensibilmente aumentate le responsabilità di playmaking. Di conseguenza, Kennard è stato in grado non solo di segnare, ma anche di coinvolgere maggiormente i compagni, come evidenziato dall’aumento degli assist a partita.

Stagione Usage Percentage Punti in area Tocchi (ogni 100 possessi) Tempo di possesso (minuti)
2017/18 16.9 1.8 22.9 1.0
2018/19 17.9 2.2 31.8 1.4
2019/20 21.3 4.2 54.8 3.1

(statistiche da NBA.com)

La tabella qui sopra mostra infatti il maggiore utilizzo di Kennard come playmaker aggiunto. La palla è molto più spesso nelle sue mani, in media 3.1 minuti a partita; inoltre, ora viene coinvolto maggiormente nell’azione corale (54.8 tocchi ogni 100 possessi, più del doppio della sua prima stagione NBA), con la sua produzione nel pitturato che è aumentata di 2 punti rispetto all’anno precedente. Ciò perché Dwane Casey sta utilizzando maggiormente l’ex Duke nei pick and roll: sono 5.4 a partita quelli in cui la guardia viene coinvolta, situazioni nelle quali Kennard segna una media di 5.9 punti a serata. Tutto questo perché il giocatore ha dimostrato di avere un’ottima capacità nel leggere le difese e scegliere se penetrare, passare la palla o semplicemente crearsi lo spazio necessario per un jumper.

Insomma, la crescita di Kennard è davvero sotto gli occhi di tutti, soprattutto perché fino a solo lo scorso anno tutte queste cose non gli venivano nemmeno chieste: per contro, ha mostrato come possa svolgerle egregiamente. La domanda ora è: basterà tutto questo per risollevare i Detroit Pistons dal fondo della Central Division?

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