Cleveland Cavaliers
La situazione dei Cleveland Cavaliers non è sicuramente tra le più facili.
La franchigia, infatti, si trova ad avere un roster molto costoso, ma non abbastanza talentuoso da poter puntare ai Playoff. Vista la direzione che Koby Altman e la dirigenza stanno prendendo, la crescita e lo sviluppo delle giovani promesse saranno un obiettivo più importante dei risultati stessi in questa stagione.
Da un lato, il nuovo arrivato coach John Beilein e i numerosi giovani punteranno a una ricostruzione senza fretta e senza grande pressione, tenendo aperta la possibilità di finire ancora una volta in lottery. Dall’altro, invece, per i veterani come Kevin Love e Tristan Thompson, ancora legati alla cultura vincente dell’era-LeBron, non sarà facile mettere una pietra sopra al proprio passato e provare ad aprire un nuovo capitolo. Non è ancora chiaro come la dirigenza di Cleveland voglia muoversi nei confronti dei propri veterani e se tenterà di coinvolgerli in qualche trade, ma da questo dipenderanno la stagione e, in generale, il futuro dei Cavs.
Insieme al già citato Thompson, anche Jordan Clarkson, Matthew Dellavedova, John Henson e Brandon Knight potrebbero essere protagonisti di voci di mercato. I 120 milioni in quattro anni di Kevin Love (e le sue condizioni fisiche) potrebbero rivelarsi un problema per Cleveland in sede di trade; per quanto riguarda tutti gli altri, invece, potrebbero essere inseriti in pacchetti interessanti grazie alla loro esperienza (anche nella post-season) e ai contratti in scadenza.
Un altro elemento centrale sarà individuare tra i giovani il go-to-guy attorno al quale ricostruire il sistema. Sicuramente alla franchigia non mancano prospetti giovani e interessanti, ma l’assenza di una stella facilmente riconoscibile sopra le altre ottime promesse e la presenza di personalità “ingombranti” in spogliatoio renderanno il lavoro di coach Beilein più difficile di quanto possa apparire. Inoltre, l’inesperienza su campi NBA di gran parte dei giocatori e dello stesso allenatore potrebbero rendere la stagione complicata.
Al momento, resta Kevin Love il leader offensivo della squadra, ma le incertezze riguardo al suo futuro potrebbero tenerlo in disparte. Per lui, inoltre, non sarà facile riuscire a mettersi alla guida di un gruppo di giovani nuovo e poco coeso – lo scorso anno, a causa degli infortuni e degli scarsi successi, sono scesi in campo con la maglia dei Cavs 27 (sì, avete letto bene) giocatori diversi.
La Draft night ha portato tanti buoni tasselli al roster e tanta curiosità tra i tifosi di Cleveland. Oltre alla quinta scelta assoluta Darius Garland, infatti, i Cavs hanno selezionato con la 26esima pick il 23enne Dylan Windler e ricevuto dai Milwaukee Bucks un’altra promettente guardia: Kevin Porter Jr. Ci sono, però, molti dubbi riguardo al se e al come potranno coesistere il gioco di Garland con quello del sophomore Collin Sexton. Per quest’ultimo, infatti, non è scontato riuscire a replicare la buona stagione da rookie, specialmente considerando l’aggiunta a roster di un’altra guardia dal gioco molto simile e che ha bisogno, come lui, di avere la palla in mano. Coach Beilein avrà quindi il duro compito di sviluppare entrambi al meglio, senza che l’uno pesti i piedi all’altro quando si troveranno in campo insieme.
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Infine, anche Cedi Osman, dopo la grande crescita dello scorso anno, e Larry Nance Jr., con le sue cifre sempre più solide, avranno un ruolo molto importante (probabilmente) in uscita dalla panchina e potranno rivelarsi giocatori chiave per la crescita dei più giovani.
Nonostante tutte queste difficoltà, i Cavs sembrano comunque avere tutte le carte in regola per procedere con un solido rebuilding.
