Da utilizzare se volete esultare come: Lance Stephenson
Lance Stephenson trasmette uno stato di tranquillità contagioso quando esulta con la sua chitarra immaginaria. Potete provarci anche voi, basta fare finta di imbracciare lo strumento, agitando il braccio destro su e giù, come se effettivamente la chitarra fosse reale. Niente assoli però: il rischio è quello di esagerare con la propria sicurezza e di tirare per le lunghe un’esultanza che mira invece a tenere un profilo basso/medio. Dunque solamente accordi, mentre è ammesso ondeggiare brevemente le anche per andare a ritmo con l’inno alla vittoria che sta suonando nella vostra testa.
Situazione della vita quotidiana in cui utilizzarla: una volta arrivati a casa dopo che al posto di blocco vi hanno fatto l’alcol test, ma voi eravate pulitissimi perché non avevate bevuto
Punti creatività: 8/10
Punti fiducia in sé stessi: 8/10
Punti centro dell’attenzione: 8/10
Punteggio totale:24/30
7. La “Rock a baby”
Da utilizzare se volete esultare come: Russell Westbrook
Forse più o meno tutti, in fondo, ci sentiamo papà. Dunque perché non adottare l’esultanza di Russell Westbrook di questa stagione? È piuttosto facile da riprodurre: basta fare finta di reggere fra le braccia un neonato, facendo ondeggiare le braccia, come se lo stessimo cullando. Il significato è quello di chi ha fatto tanta strada nella pallacanestro, sentendosi in dovere di fare da mentore a chi ancora è acerbo.
Situazione della vita quotidiana in cui utilizzarla: a un 1 vs. 1 con vostro fratello minore, cuginetto o chi altro. Esultare così dopo un canestro dritto in faccia non ha prezzo