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NBA, Le dichiarazioni post gara-6 tra Rockets e Golden State

Golden State sbanca il Toyota Center e si appresta a giocare la sua quinta finale consecutiva nei playoff della Western Conference

Dopo l’infortunio di Kevin Durant qualcuno li credeva spacciati, qualcun altro pensava che Houston potesse giocarsela alla pari. Golden State, negli ultimi tre anni, non ha mai perso una serie con KD dentro al rettangolo di gioco, dunque la sua assenza sembrava un segno del destino. Ed invece no: a caricarsi la squadra sulle spalle è Stephen Curry, autore di 33 punti (23 nel solo ultimo quarto), 5 rimbalzi e 4 assist, in grado di schiacciare immediatamente qualsiasi diceria vagante intorno al gruppo. Queste le sue parole al termine della partita:

“Nella prima metà di gara sono stato imbarazzante, non ho fatto praticamente niente. Credo che l’unica cosa che mi sia riuscita sia stata uscire dal campo per quei 12 minuti. La reazione non sarebbe stata possibile senza la fiducia in me stesso”. Sui rumors prima della partita si è espresso così: “Ho sentito tante cose nelle ultime 48 ore, su cosa dovevamo o non dovevamo fare senza Durant. Ne ho già parlato abbastanza. L’unica cosa che dovevamo fare era venire qui e portare a casa la vittoria, per dare a Durant la possibilità di recuperare al meglio ed aiutarci a vincere un altro titolo. So che sta festeggiando con noi e che non vede l’ora di tornare e prepararsi per la prossima serie”.

Klay Thompson ha commentato la rabbiosa reazione di Curry:

“Non mi sorprende. È estremamente competitivo, è un campione, e gioca sempre mettendoci tutto il suo cuore. È il nostro leader”.

Coach Kerr ha elogiato la sua squadra in conferenza stampa:

“Sono dei giganti, semplicemente campioni! Sono una grande squadra e, questa vittoria non sarebbe stata possibile senza un’incredibile combinazione di talento e carattere”.

Ovviamente in casa Rockets sono molti gli amareggiati. Queste le parole feroci di Tilman Fertitta, proprietario della franchigia, dopo la sconfitta:

“Ci hanno umiliato in casa nostra. Ci hanno dato un margine di 10 punti nell’ultimo quarto, è inaccettabile, ok? Dobbiamo soltanto fare meglio.” – Inoltre, ha aggiunto: “Golden State ha dimostrato il perché sono campioni, e noi dobbiamo assolutamente imparare da loro. Ci proveremo di nuovo il prossimo anno, e prima o poi riusciremo ad umiliarli. Questo posso promettervelo.”

Infine, parole al bacio per il gioiello della squadra James Harden: “Il momento giusto per noi arriverà. James ha quasi 30 anni, Hakeem Olajuwon ha vinto il suo primo titolo solamente quando ne aveva 31. Ve lo prometto, vinceremo qualche titolo grazie a James Harden. Combatteremo ogni anno. Ci impegneremo sul mercato e faremo tutto il necessario per avere una squadra migliore il prossimo anno. Non staremo con le mani in mano, ve lo prometto.”.

Anche coach D’Antoni ha parlato dolorosamente ai microfoni a match concluso:

“Questa sconfitta lascerà il segno, è una cosa difficile da smaltire e non passerà di certo domani o tra due giorni. Fa male. Non abbiamo giocato al meglio delle nostre possibilità, e per battere Golden State occorre solo giocare al massimo. È come se fosse una partita di boxe, devi mettere al tappeto il campione e noi non ci siamo riusciti”.

 

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