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NBA Playoff Preview: Toronto Raptors vs Orlando Magic

Riusciranno i Raptors a scrollarsi di dosso l’infausta nomea di squadra (solo) da Regular Season vincendo e convincendo contro i sorprendenti Magic di coach Clifford?

I Toronto Raptors formato 2018/19 si affacciano a questi Playoff con un record di 58 vittorie e 24 sconfitte e con diverse certezze in più rispetto allo scorso anno. Forti di un Kawhi Leonard come nuovo uomo franchigia (non me ne voglia il buon DeMar Derozan), di un Pascal Siakam in netta ascesa e di un coach Nurse che ha dato linfa vitale al loro attacco, i Raptors hanno disputato una stagione dal rendimento costante, guadagnando il secondo seed della Eastern Conference (dietro ai devastanti Milwaukee Bucks di Giannis) e assestandosi come quinta miglior squadra della Lega sia nella categoria statistica dell’offensive rating (116.5) che in quella del defensive rating (106.8).

L’efficacia del nuovo sistema ideato da Nick Nurse è tutta lì da vedere, supportata dal podio stagionale raggiunto nell’EFG% (percentuale effettiva nei tiri dal campo) con il 54.3% e dal quarto posto nella True Shooting Percentage con un super 57.9%, sintomo di un attacco qualitativo, votato alla ricerca di buoni tiri e privo di egocentrismo. Tutto sommato, a livello di risultati in regular season, si è andati sulla falsariga delle ultime stagioni, ma con la netta sensazione che qualcosa sia cambiato in casa Raptors. Vedremo se questo vento continuerà a soffiare anche ai Playoff o, come accaduto nelle ultime stagioni, si placherà nel mese di aprile.

Alzi la mano invece chiunque avesse predetto la partecipazione degli Orlando Magic a questi Playoff (probabilmente non vi crederei comunque). I ragazzi guidati da coach Steve Clifford quest’anno hanno superato di gran lunga le prospettive di tanking, disputando una stagione sì discontinua (come era normale che fosse, vista l’età media del roster), ma piena di risultati sorprendenti e spunti interessanti a livello tecnico-tattico. Il segreto di Pulcinella di questa squadra è di origine montenegrina e porta il nome di Nikola Vucevic. Il centro uscito da USC ha disputato, probabilmente, una delle migliori stagioni in contract-year di sempre, elevando il proprio rendimento statistico praticamente in ogni categoria: 23.9 punti, 13.8 rimbalzi, e 4.4 assist di media, tutti massimi in carriera.

A fronte di un uomo franchigia capace di prestazioni offensive di questo tipo, il compito principale di coach Clifford per questa stagione era quello di circondarlo di un supporting cast efficiente e disciplinato, e di dare un solido assetto difensivo alla squadra. Tirando le somme a fine stagione, si può dire che in entrambi gli aspetti si è andati incontro ad un vero e proprio successo. I Magic, infatti, si sono affermati in qualità di ottava miglior franchigia della Lega per defensive rating (107.5 medio), nonostante la forte presenza di giocatori storicamente non votati alla cura di questo aspetto del gioco (DJ Augustin, Evan Fournier, Terrence Ross e lo stesso Vucevic, per citarne alcuni).
Sul fronte offensivo, invece, il supporting cast si è dimostrato capace di passarsi tanto e bene la palla, trovando sempre l’uomo libero nelle situazioni di transizione ed eseguendo alla perfezione i giochi del playbook di coach Clifford contro le difese schierate. Una dimostrazione? I Magic hanno chiuso la stagione come quinta miglior squadra della Lega per percentuale di canestri assistiti di media (63.2%), come sesta miglior squadra per Assist Ratio (18.6) e ancora quinta miglior squadra per Assist/Turnover Ratio (1.94).

Gli Orlando Magic si affacciano a questi Playoff come una squadra in salute, forte di un record stagionale positivo (42-40) e di una grande voglia di far ricredere chiunque li darà per spacciati ancor prima dell’inizio della serie. Senza pressione e senza nessun tipo di aspettativa sulle loro spalle, i ragazzi di coach Clifford proveranno almeno ad impensierire la corazzata canadese, giocando la loro pallacanestro improntata sull’altruismo e sulla solidità difensiva.

Precedenti stagionali

I precedenti stagionali tra le due squadre parlando di una situazione di assoluto equilibrio, con 2 vittorie per i Raptors e 2 vittorie per i Magic.
Il primo capitolo della saga è andato in scena il 20 novembre 2018, con le squadre ancora in fase rodaggio, presso l’Amway Center di Orlando. In quell’occasione, si è andati incontro ad un finale infuocato, con il game-winner siglato da Danny Green a 0.5 secondi dal termine per il 93-91 in favore dei Raptors. 

Da segnalare la prestazione monstre di Evan Fournier, autore di 27 punti con 4/9 dall’arco ed una serie di canestri potenzialmente decisivi nel crunch time.
Nella seconda apparizione, a prevalere sono stati i Magic (sempre tra le mura amiche), con un netto 87-116, figlio di una partita condotta autorevolmente dal secondo quarto in poi. Mattatore dell’incontro è stato, questa volta, Nikola Vucevic, autore delle “modiche” cifre di 30 punti, 19 rimbalzi e 8 assist, con uno spaziale plus-minus di +33.

In data 24 febbraio è andato in scena il terzo capitolo, stavolta in quel di Toronto. Escluso un secondo quarto dominato dai padroni di casa, il resto dell’incontro è stato ancora una volta condotto dai ragazzi di coach Clifford. A lasciare maggiormente il segno, nel 113-98 in favore dei Magic, è stato questa volta Terrence Ross. Uscendo dalla panchina (come per tutto il corso della stagione), l’ala scuola Washington Huskies ha segnato 28 punti in 30 minuti di utilizzo, supportando offensivamente il solito sospetto Nikola Vucevic (23 punti e 12 rimbalzi, con 3 triple realizzate su 4 tentativi).
L’ultimo incontro tra le due squadre si è registrato di recente (2 aprile), con i Raptors stavolta vincenti presso la Scotiabank Arena con il risultato finale di 109-121. Meritano una menzione d’onore da una parte Fournier, migliore dei suoi con 21 punti, e dall’altra Danny Green, ancora una volta decisivo con 29 punti, 5 rimbalzi, 3 palle rubate ed un mostruoso 7/10 da oltre l’arco.

Chiavi tattiche

Alla luce dei pregi sopra esposti delle due squadre, vien facile pensare che l’elemento chiave attorno al quale graviteranno le sorti della serie sarà l’efficacia e la fluidità degli attacchi. Entrando nel dettaglio, va ricordato che quelle dei Raptors e dei Magic sono due tra le migliori difese della Lega, e sarà importante per entrambe le squadre riuscire ad orchestrare degli attacchi capaci di scalfirne la solidità.

Da questo punto di vista, si sta parlando di due squadre basate su filosofie di gioco molto simili.

Entrambe prediligono gli attacchi organizzati a metà campo, e raramente decidono di premere sull’acceleratore per esplorare situazioni di transizione. A livello di Pace, infatti, nessuna delle due squadre rientra nell’élite assoluta della Lega, con i Raptors in quindicesima posizione (100.55 di Pace medio) nella graduatoria e i Magic addirittura in ventiquattresima posizione (98.69 di Pace). Per quanto mi riguarda, credo sia di vitale importanza per la squadra allenata da coach Clifford aggiustare questa mentalità nell’ottica di questo primo turno di Playoff contro un avversario a dir poco coriaceo.

Coach Nurse, esordiente sulla panchina dei Raptors, è stato infatti capace di recuperare i meccanismi difensivi consolidati sotto la guida tecnica di Dwane Casey, dopo aver impostato un assetto offensivo più consono alle tendenze attuali (soprattutto grazie alla crescita del signor Siakam). Oltre ad essere allenati così bene e ad avere alle spalle un sistema ampiamente rodato negli anni (il cui simbolo da ormai 7 stagioni è Kyle Lowry), i Raptors sono dotati di maggior fisicità ed esperienza rispetto ai giovani Magic, quasi per ogni elemento dei rispettivi quintetti.

Toccherà quindi a coach Clifford l’arduo compito di arginare le sortite offensive di Kawhi Leonard, Kyle Lowry e Pascal Siakam in primis, trovando dei difensori adeguati da mandare sulle loro piste. Se per Siakam si potrebbe provare con un Aaron Gordon mentalmente ingaggiato nella serie, con Lowry e Leonard le cose si fanno ben più complesse.
Ad uno tra DJ Augustin ed Evan Fournier toccherebbe il compito di provare ad arginare il prodotto di Villanova, che non starà di certo disputando una delle sue migliori stagioni offensive in carriera ma resta, indiscutibilmente, il barometro offensivo della franchigia canadese, capace di mettere sempre in ritmo i propri compagni (8.7 assist di media) e, se ispirato, di sfoderare prestazioni realizzative di tutto rispetto.

In single coverage su Kawhi, invece, coach Clifford quasi sicuramente proverà a sguinzagliare le lunghe leve del sophomore Jonathan Isaac, che potrebbe, però, pagare qualcosa a livello di tonnellaggio e di tenuta mentale.
Dall’altra parte, in casa Raptors, gli accoppiamenti difensivi sembrano essere molto più facili, avendo dei difensori d’èlite praticamente in ogni ruolo. Sta ai Magic, quindi, smentire ogni facile previsione e lettura tattica, alzando il ritmo del proprio attacco rispetto ai propri standard in regular season, in modo da non permettere ai ragazzi di coach Nurse di schierarsi rapidamente nella propria metà campo.

Altro elemento decisamente a favore della squadra canadese è il valore della panchina, potendo contare sulla presenza di attaccanti creativi come Van Vleet e Jeremy Lin, sulla versatilità difensiva di OG Anunoby  e sulla leadership di Serge Ibaka. In casa Magic, invece, Ross a parte, le riserve capaci di impensierire il sistema difensivo dei Raptors sembrano essere ben poche, se non nulle.

Players to watch

Sulla sponda Raptors, oltre ai due maschi alpha Lowry e Kawhi, potrebbe rivelarsi decisivo l’apporto di Pascal Siakam, il favoritissimo per il premio di Most Improved Player del 2018/19. 

Giunto alla sua terza stagione in carriera, il camerunense ha elevato esponenzialmente il livello del proprio gioco in ogni categoria statistica (da 7.3 a 16.9 punti, da 4.5 a 6.9 rimbalzi, da 2 a 3.1 assist, dal 22% al 37% da tre), diventando la vera e propria arma segreta (ora un po’ meno) del sistema offensivo di coach Nurse. Oltre ad offrire un solido apporto a livello di realizzazioni nel pitturato, l’elemento che ha fatto letteralmente saltare il banco è stato il suo miglioramento nel ball-handling e, di conseguenza, nel ruolo di playmaker secondario.

Spesso quest’anno lo si è visto condurre il pallone nella metà campo avversaria con grande padronanza del fondamentale (sia in situazioni di difesa schierata che transizione), permettendo così a Lowry di poter rifiatare e schierarsi in posizione di ricezione off-the-ball, e a Leonard di poter esplorare le sue tanto amate situazioni di post basso sin dal primissimo ingresso nella fase offensiva. Molto probabilmente, dunque, dalle mani e dal cervello del Velociraptor camerunense passeranno gran parte delle sorti di questa serie e dell’ipotetico prosieguo dei Playoff in casa Toronto.

 

Sempre nel reparto esterni, un occhio di riguardo andrebbe dato anche a Danny Green, che in stagione regolare è parso esaltarsi offensivamente contro i ragazzi di coach Clifford; l’ex Spurs è reduce, inoltre, dalla miglior stagione in carriera a livello di percentuale da oltre l’arco: stiamo parlando, nello specifico, di un mostruoso 45.5%.

Sotto canestro, invece, Vucevic, Gordon e company dovranno vedersela contro Marc Gasol, acquisito poco prima del gong nella deadline dello scorso Febbraio proprio nell’ottica di una cavalcata Playoff; se in forma fisicamente e motivato dalla nuova sfida, il centrone catalano potrebbe rivelarsi un elemento chiave nella serie, per la sua capacità di rim-protection, l’abilità nel passare il pallone e per la sua efficacia nel pick-and-pop (portando Vucevic fuori dalla sua area e liberando spazio per le penetrazioni).
Andrebbe considerato anche l’apporto di quel Serge Ibaka che quest’anno pare aver ritrovato l’ispirazione offensiva e lo smalto difensivo dei tempi di OKC. In uscita dalla panchina, potrebbe rivelarsi un’
arma molto difficile da disinnescare per la second unit dei Magic.

In casa Magic, invece, oltre al go-to-guy Vucevic, meritano una menzione particolare Evan Fournier ed Aaron Gordon. Con la difesa Raptors totalmente focalizzata sul limitare il centro montenegrino, sta a loro due l’arduo compito di far girare l’attacco dei Magic e contribuire a livello di realizzazioni da oltre l’arco (il primo, soprattutto) e di conclusioni nel pitturato avversario (il secondo).

L’elemento che potrebbe far saltare ogni piano difensivo di coach Nurse, però, potrebbe essere più di tutti Terrence Ross, sesto uomo di lusso di questi Magic, reduce dalla propria miglior stagione in carriera. Il suo contributo offensivo, quest’anno, è stato clamoroso: 15.1 punti, 3.5 rimbalzi e 1.7 assist (tutti massimi in carriera) in 26 minuti medi di utilizzo. Nonostante la sua percentuale al tiro da tre non sia stata stratosferica (38%), l’ex Raptors si è dimostrato capace, in moltissime partite, di prendere fuoco con una facilità disarmante, guidando l’attacco dei Magic in assenza di Nikola Vucevic e trasmettendo grandissima energia a tutta la second unit

Pronostico

Nonostante i precedenti stagionali ci abbiano consegnato una situazione di assoluto equlibrio, a mio parere questa serie prenderà sin da subito la via del Canada, e molto difficilmente si discosterà da questa.

Nella più ottimistica delle prospettive, i giovani Magic di Clifford potrebbero provare a strappare una vittoria tra le mura amiche, sulle ali dell’entusiasmo, grazie alla loro difesa arcigna e ad una prestazione di altissimo livello di Vucevic (o chi per lui).
Alla fine, però, credo che a prevalere saranno la maggiore esperienza ed il (nettamente) superiore Star-Power dei Raptors, che mai come in questa stagione sembrano essere pronti a mettersi alle spalle quell’infausta nomea di squadra-schiacciasassi solo in Regular Season (ancora una volta, scusami DeMar).

In conclusione, ragionando realisticamente, dico 4-0 per i Raptors, con i Magic che salutano questa stagione NBA senza nulla da recriminare e con la consapevolezza che il loro lungo processo di rebuilding, grazie soprattutto ai “BIG (Bamba Isaac Gordon) Three”, potrebbe avere molto presto un lieto fine.

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