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NBA, Nick Nurse racconta il primo incontro con Kawhi Leonard

Nick Nurse concentrato sul finale di stagione

Nick Nurse è alla prima esperienza da head coach in NBA sulla panchina dei  Toronto Raptors e si sta già togliendo delle soddisfazioni. Con l’arrivo di Kawhi Leonard in estate, la stagione dei canadesi somiglia al più classico degli all-in ma il tecnico cinquantunenne, forte dell’esperienza pregressa nelle serie minori, non si lascia prendere dalla foga.

Ospite dell’ultima puntata del Woj Pod di Adrian Wojnarowski, l’allenatore ha svelato dei retroscena relativi al primo faccia a faccia con il #2 ex Spurs. Riportiamo di seguito alcuni estratto dell’intervista:

“Ci incontrammo per la prima volta poco dopo la mia assunzione, forse a un mese o sei settimane di distanza. Avevo in mente un mio piano partita: entrare e vedere se aveva qualche quesito. Se non avesse detto niente, avrei sciorinato il mio colloquio continuando a parlare. […] Quando rimanemmo solo io e lui cominciò a fare domande. Io ero alla lavagna e  disegnammo schemi, […]  fu un incontro piacevole cestisticamente parlando. Ero pronto a qualsiasi cosa perché avevo letto e sentito tutto, ovviamente. Non potevo prevederne l’esito. […] A qualsiasi livello, non conosci a fondo un giocatore finchè non lo alleni. Sono rimasto presto sorpreso da quanto capace fosse. Vedendolo tirare mi aspettavo che facesse sempre canestro.”

Il futuro di Leonard resta da decifare ma il focus è sulla stagione in corso.  Nurse non cambierà approccio:

“Ho sempre pensato la stessa cosa riguardo ai giocatori, free agent o meno. In veste di capo allenatore spetta a me  innanzitutto prendere le decisioni nel miglior interesse della squadra e subito dopo cercare di aumentare il loro valore sul mercato. A questo livello dev’essere così. Nella D League o G League cercavo sempre di fare in modo che venissero chiamati [da franchigie NBA], in Inghilterra cercavo di aiutare i miei ragazzi a finire in Spagna o Grecia, in situazioni migliori. Qui sono già al top e questo è ciò che stiamo cercando di fare. L’obiettivo è metterli nelle condizioni di disputare le migliori stagioni in carriera […], non vale solo per Kawhi.”

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