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Risultati NBA, disastro Lakers a Indianapolis. Vincono Celtics, Thunder, Clippers e Raptors

Bene anche i Detroit Pistons, i Memphis Grizzlies e i Miami Heat

(27-27) Los Angeles Lakers 94 – 136 Indiana Pacers (35-19)

Serata da incubo per i Los Angeles Lakers e per LeBron James che vengono annichiliti e umiliati dagli Indiana Pacers orfani di Victor Oladipo. Si tratta di una sconfitta drammatica, che con i suoi 42 punti di scarto è la peggiore mai patita da LeBron nella sua lunga carriera NBA.

Per capire le dimensioni della disfatta gialloviola basti pensare che lo svantaggio dei Lakers non scende mai sotto la doppia cifra dopo il primo canestro del secondo quarto. A 2 minuti e 6 secondi dalla fine della terza frazione la gara è già talmente compromessa che Luke Walton fa sedere LeBron in panchina e gli risparmia il resto della sfida. Il vantaggio di Indiana arriva addirittura a farsi imbarazzante sul +46 (136-90) nelle ultime battute della partita. Un’umiliazione clamorosa che lascia spazio a critiche e interrogativi profondi sull’attuale momento della squadra di L.A.

E James non è certo esente da colpe: nonostante i 18 punti, 9 assist e 7 rimbalzi, LeBron chiude anche con 6 palle perse, tira male all’inizio (chiudendo poi però con un 7/12) e difende peggio, facendosi battere ripetutamente dagli attacchi di Indiana. Se poi anche il supporting cast stecca, con il solo JaVale McGee a farsi notare per i suoi 16 punti, allora la sconfitta diventa inevitabile. Indiana invece sembra ritrovare equilibri importanti dopo l’infortunio di Oladipo: stanotte i Pacers mandano 7 giocatori in doppia cifra, su tutti Bojan Bogdanovic (24 punti, 5 assist) e Myles Turner (22 punti).

(24-29) Detroit Pistons 105 – 92 Noew York Knicks (10-43)

Ci sono tre nuovi arrivi nella lineup dei New York Knicks, ma nemmeno loro riescono in qualche modo ad aiutare la squadra ad ottenere una vittoria stanotte. I Detroit Pistons servono ai bluarancio la 15esima sconfitta casalinga consecutiva, che costituisce un poco felice record di franchigia.

Eppure New York cerca di rimanere in partita come può: dopo un primo quarto chiuso in svantaggio a -8 (36-28), i Knicks recuperano fino ad arrivare al -1 (43-42) con il layup di Allonzo Trier. Ma nei restanti 8 minuti del secondo quarto Detroit scappa di nuovo, portando il vantaggio a +9 prima dell’intervallo lungo (63-54). New York torna a farsi sotto di nuovo nella terza frazione, quando la tripla di Dennis Smith jr porta il disavanzo entro il singolo possesso (70-67), ma ancora una volta Detroit torna a distanza di sicurezza (78-71 alla fine del terzo). I Knicks ci provano ancora nell’ultimo quarto, tornando a -3 grazie alla tripla di Dameyan Dotson quando ci sono 7.52 minuti da giocare. Ma stavolta i Pistons scappano davvero, e portano il loro vantaggio anche a +14 (100-86), mettendo al sicuro un’importante vittoria.

Detroit può contare sull’apporto di Blake Griffin (29 punti) e di Andre Drummond (17 punti e 16 rimbalzi), oltre che suoi 19 punti a testa di Reggie Jackson e Reggie Bullock, mentre per New York non sono abbastanza la prova da 25 punti e 6 assist di Dennis Smith jr, o la doppia doppia da 13 punti e 10 rimbalzi di Mitchell Robinson. Alla loro prima uscita con i Knicks DeAndre Jordan (8 punti, 8 rimbalzi) e Wesley Matthews (9 punti, 5 assist) hanno dato comunque buone risposte a coach David Fizdale.

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