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Risultati NBA: Houston è di nuovo squadra e dice no ai Blazers; vittorie facili per Spurs e Raptors

Le tre partite andate in onda nella nottata Nba ci hanno mostrato il ritorno (?) di Houston e le bruttissime sconfitte subite da Suns e Clippers

(4-24) Phoenix Suns   86-111   San Antonio Spurs (14-14)

Tutto fin troppo facile per i ragazzi di coach Pop, che sbancano l’AT&T Center per la terza volta consecutiva nelle ultime sei gare giocate.

Non hanno mai avuto una singola chance infatti i Phoenix Suns, incapaci di reagire all’attacco Spurs sin dal 10-3 iniziale con cui DeRozan e compagni si sono assicurati il vantaggio nel match; la partita per i texani è per l’appunto terminata dopo soli tre quarti di gioco, quando (visto il rassicurante +25) Gregg Popovich ha optato per tenere in panchina le proprie superstar.

https://twitter.com/spurs/status/1072692717610655745

Ennesima prestazione all’altezza dunque per gli Speroni, che pian piano tentano di trovare la quadra nel loro travagliato inizio di stagione. D’altronde, i 101 punti concessi agli avversari nelle ultime tre vittorie casalinghe e l’attacco apparentemente ritrovato (13-21 da 3pt in questa partita e 50% dal campo) sono certamente di buon auspicio per i neroargento, che festeggiano la vittoria numero 1211 in carriera del loro coach grazie ai 18 punti di Aldridge e ai 24 (season-high) di Bryn Forbes.

Continuano a precipitare nel baratro delle sconfitte invece i Phoenix Suns, attualmente detentori del peggior record della lega e con una striscia aperta di 10 L consecutive nonostante i 23 punti nella notte di TJ Warren e i 12 (con 11 rimbalzi, 4 assist e 2 stoppate) di Deandre Ayton. Certo l’assenza prolungata di Devin Booker non aiuta, ma la situazione in quel dell’Arizona si fa sempre più complicata per coach Kokoskov, chiamato al difficile compito di tenere a bada un nucleo giovane di giocatori scontenti del rendimento della propria squadra.

 

(22-7) Toronto Raptors   123-99   Los Angeles Clippers (17-10)

Bruttissima batosta in casa per i Clippers, che di contro continua a confermare la splendida stagione dei canadesi privi di Kawhi Leonard.

Nonostante fossero tra le mura amiche dello Staples Center infatti, nulla hanno potuto Danilo Gallinari e compagni contro LA partita dei canadesi, già in grado di mettere le mani sulla vittoria dopo il solo primo quarto di gioco.

Con poco più di 4′ restanti nella prima frazione di gara per l’appunto, gli ospiti hanno sfruttato l’ingresso in campo delle panchine per sferrare il primo (e a dirla tutta già decisivo) parziale del match, che li ha portati in vantaggio di 13 lunghezze sul punteggio di 36-23.

Nel secondo quarto poi, i Clippers hanno cercato di salvare quanto più possibile la situazione, mantenendo inalterato lo svantaggio fino alla pausa lunga; al rientro dagli spogliatoi però, Lowry e compagni hanno deciso di mettere definitivamente le marce alte, surclassando la franchigia di L.A. 33-17 nel solo terzo quarto.

Vittoria numero 7 nelle ultime 10 giocate per i ragazzi di coach Nurse, che dopo la sbandata con Milwaukee tornano nella retta via nonostante la pesante assenza di Leonard, ai box in modo precauzionale per un fastidio all’anca. Buonissima la partita di Kyle Lowry – tornato alle sue cifre (21-5-7) dopo le ultime uscite decisamente sottotono -, di Ibaka (25+9) e di VanVleet, forte di un career-high dalla bellezza di 14 assist.

Piccola battuta d’arresto invece per i Clippers, che perdono la quarta partita delle ultime 10 restando però ugualmente ai vertici della Western Conference. Certo questi 24 punti di scarto non potranno finire nel dimenticatoio per coach Rivers e il suo staff, ma la stagione dei losangelini ha già dato prova della consistenza di questa squadra, tra le cui righe emergono le prestazioni della notte di Marjanovic (18+7) e Wallace (15). Danilo Gallinari si ferma invece ad 11 punti (con 4-10 al tiro) e 5 rimbalzi.

(15-12) Portland Trail Blazers   104-111 Houston Rockets (12-14)

Piccolo respiro di sollievo in casa Rockets, che finalmente agguantano una vittoria importante contro un avversario di livello come i Blazers.

Nonostante infatti la brutta partenza del quintetto base dei texani (sotto 27-12 dopo i primi 8′), l’ingresso in campo delle riserve ha ricoperto un ruolo fondamentale nell’economia della gara, spingendo i ragazzi di Mike D’Antoni ad un parziale di 24-6 grazie al quale ricucire lo strappo con gli avversari.

https://twitter.com/HoustonRockets/status/1072666237648429057

La partita è poi proseguita punto a punto tra le squadre fino al termine del terzo quarto di gioco, quando i Rockets – forti di un 25-5 di parziale – sono riusciti ad arrivare agli ultimi 6′ di gara in vantaggio 100-83. Un 14-2 di risposta ha poi riaperto i giochi per i Blazers, caduti però definitivamente negli ultimi minuti dopo un paio di viaggi in lunetta della coppia Harden/Paul.

Come predetto dunque, prestazione sicuramente rassicurante per Houston, che per buona parte dei 48′ giocati è sembrata davvero la contender che tutti noi conosciamo, nonostante attualmente si ritrovi al quattordicesimo posto nel tabellone delle Western Conference. In ogni caso, i 29 punti di Harden, la tripla doppia (11-11-10) di Paul e i 37 punti provenienti dalla panchina potrebbero essere un buon punto di svolta per i texani, chiamati necessariamente al salto di qualità definitivo.

Brutta la sconfitta – e il periodo ci verrebbe da aggiungere – di Portland, che dopo un inizio di stagione sorprendente è ora reduce da sole 3 vittorie nelle ultime 10 partite giocate. Nulla hanno potuto infatti i 34 punti di Lillard e i 23 di McCollum, lasciati eccessivamente “soli” dal resto della squadra (47 punti totali con 16/41 dal campo).

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