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Le 5 NBA Finals terminate a Gara 7 più memorabili di sempre

Per diversi motivi, le NBA Finals appena concluse ci hanno lasciato l’amaro in bocca; per consolarvi, abbiamo riportato in vita le 5 Finals terminate a gara 7 più leggendarie della storia

2. Los Angeles Lakers vs Detroit Pistons, 1988

A distanza di quattro anni abbiamo ancora i Lakers, questa volta alle prese con i Bad Boys di Detroit. Il consolidato triumvirato di All-Star Magic-Worthy-Kareem alle prese con la furia agonistica di Thomas, Dumars, Dantley e Laimbeer. Questa serie, oltre a regalare uno spettacolo puramente cestistico, rappresenta anche lo scontro tra due culture agli antipodi: i Lakers, dinastia degli Anni 80 a caccia del quarto titolo in cinque anni e i Pistons, squadra emergente ad Est con una voglia matta di portarsi a casa il primo titolo della loro storia. I Bad Boys si ritrovano avanti per 3-2, forti di un’insaziabile fame di vittorie e della stanchezza dei Lakers, passati attraverso due serie trascinate a Gara 7 prima di approdare alle Finals. Gara 6 e Gara 7 passano alla storia per due prestazioni individuali da urloNella sesta gara della serie, Isiah Thomas decide, a partire dal terzo quarto, che è il momento di portare a casa l’anello. Nel terzo periodo di gioco segna 25 punti (record di punti segnati in un quarto delle Finals), nonostante un infortunio che lo costringe ad abbandonare il parquet per alcuni minuti. La sua prestazione da 43 punti e 8 assist, diventata eroica vista la caviglia mal ridotta, non basterà a regalare ai Pistons la vittoria: i Lakers vincono per 103-102 e forzano Gara 7.

Anche su una gamba sola, Thomas riesce a portare a casa l’and-one

Nell’ultima sfida, complice anche la presenza in campo di un Thomas a mezzo servizio, i Lakers ottengono la vittoria, grazie alla “Big James Game”: Worthy realizza 36 punti, 16 rimbalzi e 10 assist e vince il premio di MVP delle Finals.
Dovere di cronaca: con tutti i pezzi al loro posto, l’anno dopo i Pistons otterranno la loro vendetta massacrando i Lakers con un netto 4-0 che porterà in dote il primo titolo alla franchigia e il premio di migliore giocatore delle finali a Joe Dumars.


3. Houston Rockets vs New York Knicks, 1994

Quando Jordan non c’è, Olajuwon e Ewing ballanoDopo che i due si erano già sfidati nelle finali NCAA esattamente 10 anni prima (aveva avuto la meglio Ewing) eccoci arrivati all’ultimo tango sul palcoscenico più importante del mondo. A differenza delle altre due serie di cui abbiamo parlato, non siamo di fronte allo stesso tipo di spettacolo cristallino, come testimoniano i punteggi delle sette sfide (non viene mai raggiunta quota 100 punti). Questa serie ci ha regalato una singolare battaglia tra due one-man show, capaci di dare vita alla sfida tra centri più memorabile di sempre. Due maestri difensivi, capaci di mostrare tutta la loro duttilità anche sul versante offensivo, segnando e regalando assist ai compagni. Ogni singola gara della serie, inoltre, è stata conclusa con meno di 10 punti di scarto: non avremo visto uno spettacolo continuo di canestri, ma si è lottato fino all’ultimo secondo in ogni partita.
Queste Finals sono state (ingiustamente) accantonate dalla storia del basket: l’universo intero era infatti alla ricerca di un modo per superare lo shock causato dal ritiro di MJ e a farne le spese sono stati, tra gli altri, anche Rockets e Knicks. La battaglia tra titani viene vinta all’ultimo respiro dai Rockets, trainati da un Olajuwon semplicemente troppo dominante per essere vero – il centro dei Rockets è stato capace di vincere nella stessa stagione MVP, DPOY e MVP delle Finals – che ha finito per schiacciare come una formica un talento del calibro di Ewing.

Lo spin-move di Olajuwon è troppo anche per Ewing

Una menzione particolare merita il vero e proprio disastro al tiro realizzato da John Starks nell’atto finale della serie: la guardia dei Knicks, dopo essere stata la seconda migliore opzione offensiva dietro a Ewing, ha messo insieme un tristemente indimenticabile 0 su 11 dall’arco, costato alla squadra la sconfitta. Questa serie, oltre ad aver consacrato il centro nigeriano dei Rockets come uno dei migliori pivot della storia, ha posto un interessante interrogativo: Olajuwon avrebbe fatto valere il suo dominio sui due lati del campo allo stesso modo contro i Bulls di Jordan?

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