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Road to Draft 2018: Donte DiVincenzo

Squadra: Vilanova (Sophomore)

Ruolo: Guard

2017-18 Stats Per Game:

Pts TotRebs DefRebs OffRebs Asts Stls Blks FG% 3pts FG% FT%
13.4 4.8 3.6 1.2 3.5 1.1 0.2 48.1 40.1 71

2017-18 Advanced:

Ast% Reb% OffReb% DefReb% TO% Usg% Blk% eFG% TS%
20 9.6 4.9 13.9 15.2 22.4 0.7 59 60.8

 

Può un giocatore che è partito 12 volte in quintetto sulle 85 partite giocate vincere il premio di MVP delle Final Four NCAA con una partita da 31 punti (partendo dalla panchina ovviamente) ed essere ora uno dei prospetti più interessanti al di fuori dei giocatori da Lottery? Si, se hai origini italiane e ti chiamano il Michael Jordan of Delaware.

L’inizio della carriera NCAA per il nativo di Newark non è stato sicuramente dei più semplici: infatti dopo solamente 9 partite DiVincenzo è stato costretto ad interrompere la sua stagione per un infortunio al piede destro. Viste le poche partite giocate il suo anno è stato tramutato in una redshirt e nel 2016 è quindi ricominciato per il giocatore il suo anno da freshman. L’annata della consacrazione è stata però l’ultima, come per molti giocatori dei Villanova Wildcats: all’interno di un roster così talentuoso “Big Ragù”, il secondo soprannome di DiVincenzo, si è calato perfettamente nella parte di sesto uomo in uscita dalla panchina, molto spesso decidendo le partite.

 

Punti di forza

Giocatore di una completezza unica: ottimo realizzatore, dimostrando di avere il vizio delle partite importanti. Inoltre cosa importante per un rookie è in grado di produrre punti nonostante un minutaggio non così elevato (solo 29′ in campo di media) tenendo delle percentuali molto alte.

Sa segnare in tanti modi, arrivando al ferro, in palleggio arresto e tiro (90esimo percentuale in NCAA) e da tre punti dove ha raggiunto il 40%  su più di 5 tentativi a partita (è ugualmente efficace sia dal palleggio che su situazione di spot-up). Alle combine ha sorpreso tutti con il suo atletismo, dote che non sempre  si era vista durante la stagione, anche se alle Final Four un paio di giocate spettacolari le aveva regalate.

Discretamente anche sopra il ferro 

È principalmente un guardia, ma ha un’ottima visione di gioco e all’occorrenza può giocare minuti anche da PG riuscendo a trovare ottime soluzioni dal pick-and-roll. Quello che però ha colpito diversi GM è stata la sua natura competitiva e la capacità di difendere su diversi ruoli senza andare troppo sotto fisicamente con giocatori più grossi di lui. Anche se sulla difesa ci sono dei numeri contraddittori, bene sulle collaborazioni e quando c’è da buttarsi sulle linee di passaggio, meno bene quando viene attaccato in isolamento o in post basso

 

 

Punti deboli

Difficile trovare dei difetti ad un giocatore che segna, difende, ha grande visione di gioco e da sempre il 100% sul campo, Però qualcosa è sicuramente migliorabile. Se al college DiVincenzo non aveva nessun problema a marcare tutti i pari ruolo sul perimetro, in NBA potrebbe soffrire di più la fisicità di alcuni esterni e per questa ragione dovrà lavorare in palestra per rinforzarsi. Nel creare dal palleggio e in isolamento può sicuramente migliorare (39esimo percentile): il suo ball-handling non sempre gli permette di arrivare al ferro, e molto spesso si accontenta di un tiro dalla distanza non riuscendo a volte a creare la giusta separazione con il difensore.

Ogni tanto si accontenta un po’ troppo di questa soluzione

Questo lo porta anche raramente in lunetta (solo 2.7 tentativi a partita); tiri liberi che sono una pecca per il giocatore, un misero 70% nell’ultima stagione.

Come detto, in isolamento viene troppo spesso battuto dagli attaccanti sia dal palleggio (11esimo percentile), che in post. Non arriva ai 200 cm di wingspan e questo lo penalizza abbastanza quando c’è da marcare in single coverage.

Troppo spesso “si alza” facendosi battere dall’avversario

 

Upside

Sicuramente non stiamo parlando di una futura stella, ma di un ottimo e decisivo giocatore di sistema questo si, sicuramente. DiVincenzo è un redshirt sophomore, con un anno di esperienza in più quindi rispetto ai suoi colleghi del secondo anno, ha già dimostrato di poter essere decisivo anche nelle partite che contano. Il suo pieno valore può essere spesso all’interno di un sistema ben congegnato, come lo era quello dei Villanova Wildcats, sistema che può permettergli di non avere troppo la palla in mano e vivere delle sue fiammate, sia in attacco che in difesa.

Migliorando la sua difesa 1vs1 potrebbe diventare anche un perfetto 3&D, anche se probabilmente andrebbe un po’ limitata la sua capacità di fungere anche da playmaker aggiunto. Per il prossimo anno il ruolo per il prodotto di Villanova potrebbe essere molto simile a quello avuto da Royce O’Neale quest’anno agli Utah Jazz: non una vera point guard ma, gestione del secondo quintetto, tiri da tre punti e missioni speciali in difesa (ottimo il suo lavoro nei playoff per provare a limitare il pick-and-roll di James Harden)

 

Draft Prediction

Le prestazione di DiVincenzo nei giorni delle combine NBA hanno richiamato l’attenzione di diversi GM, uno su tutti Danny Ainge. L’ex Phoenix Suns avrebbe invitato fuori a pranzo il giocatore dopo i work out pre-Draft che si erano svolti nella giornata di lunedì 21. I Boston Celtics hanno a disposizione la scelta numero 27 e questo invito è sicuramente un segnale di forte interesse nei confronti del ragazzo da parte della franchigia, ma sarà da vedere se ci saranno tutte queste squadre disposte a passarlo. Potrebbe essere difficile trovarlo ancora disponibile a quel punto con le quotazioni del ragazzo che sono in totale ascesa e da quando ha confermato la sua presenza al Draft le predicition del Mock Draft lo posizionano appena fuori la Lottery con squadre come gli Washington Wizards, i San Antonio Spurs e i Minnesota T’Wolves che ci stanno facendo più di un pensiero.

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