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Rookie Ladder – Episodio 3

Un episodio gattopardico, movimentato, dove tutto cambia perché nulla cambi…

21 – Frank Mason III ( ↑ 8 )

Anche grazie all’infortunio occorso a De’Aaron Fox di cui sopra, Frank Mason III è un paio di calze aperte sotto l’albero: nulla di eccezionale, non il regalo che sbandieri non appena incontri il migliore amico, ma una pepita che fini osservatori notano. Il prodotto di Kansas, dopo quattro anni di università, è stato scelto alla #34 dai Kings all’ultimo Draft, poi blindato con un modico triennale. Sul più bello, però, dopo 4 serate a 12+ in dicembre, si è infortunato al tallone. Ne avrà per diversi giorni.

22 – Mike James ( ↓ 10 )

#JusticeForMike. Essere tagliato per fare posto a Canaan è un oltraggio, soprattutto per uno che dieci giorni prima ne aveva messi 25 agli Spurs. La redazione di NBAReligion è sui picchetti e sponsorizza fortemente l’ingaggio da parte di qualche franchigia NBA (resisti compagno, non andare in Cina!) di Mike James from Omegna. Astenersi perditempo.

23 – Daniel Theis ( ↓ 1 )

Se il sistema inizia a dare qualche segno di cedimento i primi che ne risentono sono i rookie (tranne Tatum, ma lui è un caso a parte). Aumentano leggermente i minuti ma calano le statistiche tradizionali (45% dal campo) e avanzate (-4.7 di NetRating). Impatto sulla partita leggerino, per ora resiste in rotazione. Anche per mancanza di alternative valide.

24 –  Semi Ojeleye ( ↓ 1 )

In leggero calo solo perché nel complesso è ancora meglio di quelli sotto. Non è granché neanche a livello di numeri, vale il discorso fatto qui sopra con Theis sul sistema e sulla mancanza di vere alternative. Nonostante il Defensive Rating dica altro, con 111 punti concessi su 100 possessi, regge in campo senza grossi problemi. Sulla scialuppa nel mare in tempesta: se torna la bonaccia può fare benino.

25 – Josh Hart ( ↑ 5 )

Giocatore che sembrava destinato ad una brutta fine e che invece sopravvive in classifica scalando anche cinque posizioni. Merito del talento del prodotto di Villanova, in grado di sfruttare al meglio le occasioni create dalla buona sorte (leggi infortuni) per tenere 23 minuti di media con buone cifre (7.6 punti e 4.3 rimbalzi) in dicembre. Note segnalare: career-high da 26 punti vs Houston, fallo più assurdo dell’anno vs Harden.

La voglia di Harden di inseguirlo su questo blocco è, diciamo così, insufficiente. Ma il timing con cui si apre nell’angolo è perfetto e da giocatore navigato, altro che rookie.

26 – Brandon Paul ( ↑ 1 ) 

Ipotizzavo una sua uscita di scena la scorsa puntata, per il momento continua ad essere in classifica. Intendiamoci: ci sta solo perché agli Spurs il rientro degli infortunati è gestito con il bilancino (Pop, sto abbastanza in difficoltà al fantabasket: fai giocare Kawhi!). Alterna DNP a partenze in quintetto in cui fa il suo compito in maniera discreta. Stoico.

27 – Jamil Wilson ( ↓ 1, se considerato sinonimo di Sindarius Thornwell )

In rappresentanza dei giovanotti che Doc Rivers ha buttato là fuori come carne da marcello durante il periodo di magra dei Clippers. Un momento per ricordare Wendell “C.J.” Williams, Jawun Evans e i two-way contracts. Specialmente l’ex Torino nativo di Racine, Wisconsin, ha fatto bene. Vi si augura un futuro nella Lega, ragazzi!

28 – Tyler Cavanaugh ( NE )

Un riassunto della carriera di Tyler Robert Cavanaugh in caso il vostro Pokédex non contenga tale denominazione:

-Due anni a Wake Forest University.

-Il futuro compagno di squadra John Collins gli avrebbe tolto ulteriore spazio: meglio andare alla piccola George Washington.

-Laureatosi, undrafted nel 2017.

-Inizia tra gli Erie BayHawks della G League e Atlanta, che poi lo firma ad un pluriennale. Il racconto di quando in poche ore è passato dalla lega di sviluppo a LeBron James.

29 – Torrey Craig ( NE )

Il 19 dicembre ha compiuto 27 anni e si è regalato, un giorno prima e un giorno dopo, due partite da 24 punti totali tirando 8 su 9 dal campo e 5 su 6 dall’arco. Estremamente solido per un giocatore entrato nelle rotazioni di una squadra NBA dopo aver messo a ferro e fuoco la lega australiana con – tra gli altri – Gold Coast Rollers e Brisbane Bullets. Ah, gioca per i Nuggets.

30 – Dwayne Bacon ( ↓ 8 )

Che ha fatto avanti-e-indietro dalla G League, il che non è un bel trascorrere dicembre, ma ha segnato 45 punti con 18 su 40 dal campo e 6 su 15 da 3 nella sconfitta dei suoi Greensboro Swarm contro i Wisconsin Herd. Plus/Minus? -13.

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