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Risultati NBA: derby ai Clippers, Giannis sgambetta OKC

Quinta sconfitta di fila per Houston. I Nets umiliano Miami a domicilio. Charlotte corsara alla Oracle Arena. Altra vittoria silenziosa dei Raptors, ma chi ferma i Bulls?

(19-15) Milwaukee Bucks 97-95 Oklahoma City Thunder (20-16)

Dramma ad OKC! Sotto di 5 a 19 secondi dal termine, Russell Westbrook segna 5 punti in un amen (una schiacciate una bomba col sangue gelido) per pareggiare la sfida a 4,7 secondi dalla fine. Qui accade il misfatto: Antetokounmpo schiaccia in penetrazione con 1,3 secondi rimanenti, ma mette un piede fuori dal campo. La preghiera allo scadere di RW0 va solo vicinissima al fondo della retina e i Bucks sbancano la Chesapeake Energy Arena.

La terna arbitrale (Derrick Stafford, Ben Taylor e Leon Wood) si è rifiutata di andare a rivedere l’ultima azione. In particolare il primo, al termine dell’incontro, con un coach Donovan che ha a lungo implorato di usare il replay center, ha affermato che:

“Per andare a rivedere e quindi cambiare una decisione, dev’essere fischiato qualcosa durante l’incontro. Non è stato fischiato nulla, per cui non potevamo andare a vedere nulla”

Qualcuno fa notare quanto sia paradossale che si possa, invece, andare a rivedere un piede sulla linea del tiro da 3 o meno e non un piede dentro o fuori dal campo. Gli errori arbitrali sono tuttavia parte del gioco: quest’ultimo è decisamente più interessante di polemiche inutili.

Senza Paul George, è Russell Westbrook a caricarsi OKC sulle spalle. 40 punti, 14 rimbalzi, 9 assist e 5 palle perse per il prodotto di UCLA, che ha tirato 16 su 34 dal campo e 2 su 9 dall’arco in 40 minuti. Un Carmelo Anthony da 12 punti con 12 tiri e 6 rimbalzi è l’unico altro Thunder titolare ad andare in doppia cifra. OKC è stata tenuta in partita da una panchina prolifica: 12 punti per Jerami Grant, 10 per Raymond Felton. La second unit dei padroni di casa ha massacrato quella avversaria: 32 punti contro i 13 dei Bucks. Alex Abrines, titolare al posto di PG13, ha segnato 0 punti ed OKC ha tirato col 28% dall’arco. I ragazzi di coach Donovan hanno totalizzato un solo assist escludendo i 9 di RW0 e i 6 di Felton.

Sono ben 4 i giocatori dei Bucks a superare invece i 15 punti. Tony Snell impiega 11 tiri (4 su 10 dall’arco), Khris Middleton ferma il tassametro a 20+6 rimbalzi. John Henson è produttivo con 18 punti (8 su 12 dal campo), ma il miglior marcatore dei suoi è il solito Giannis Antetokounmpo: 23 punti (10 su 16 dal campo, nessun tentativo da 3), 12 rimbalzi (di cui 6 offensivi), 6 assist e 5 perse per il greco. Dalla panchina Dellavedova non ha segnato neanche un punto (0 su 4 dal campo) ma ha smazzato 9 assist.

É solo la settima vittoria in trasferta per Milwaukee, 7-9 lontano dal Bradley Center. I Bucks hanno vinto 4 delle ultime 6 e faranno ora visita ai Toronto Raptors. OKC cade invece dopo 6 vittorie consecutive e 8 W nelle ultime 9.

(13-22) Brooklyn Nets 111-87 Miami Heat (18-17)

Miami non riesce a trovare un minimo di continuità e anzi concede ai Nets la prima vittoria dopo 7 sconfitte contro i floridians. Il +24 finale è anche il massimo punteggio con cui i Nets hanno mai battuto a domicilio Miami (ed è un record che persisteva dal 1991). Avanti di 35 dopo tre quarti di gioco, Brooklyn ha pareggiato un record di franchigia che durava dal 1993, quando, il 13 marzo, gli allora New Jersey Nets dopo tre quarti erano avanti sui Phoenix Suns per 104 a 69.

“Non ho parole […] Abbiamo una mentalità da Dr. Jekyll e Mr. Hyde e la cosa mi lascia estremamente perplesso”

afferma a fine partita coach Spolestra. Miami non riesce a vincere la quarta partita nelle ultime cinque. Solo una volta in stagione ha vinto più di due partite di fila. I Nets tornano invece in carreggiata dopo 3 sconfitte consecutive.

Una partita senza storia, dunque, quella dell’American Airlines Arena. Ben 7 i Nets in doppia cifra: DeMarre Carroll (10 punti nonostante un 3 su 10 dal campo), Joe Harris (capocannoniere di serata con 21 punti dalla panchina), Rondae Hollis-Jefferson (18 punti, 8 rimbalzi e 2 rubate), Tyler Zeller (11 punti e 7 rimbalzi), Spencer Dinwiddie (11 punti con altrettanti tiri e 7 assist – per qualche strano motivo, Dinwiddie non vuole mai la sfera in mano quando il cronometro sta scadendo), Jarrett Allen (12 punti e 9 rimbalzi, di cui 5 offensivi) e Caris LeVert (12 punti con 11 assist in uscita dalla panchina). Se i Nets hanno tirato con oltre il 40% dall’arco, Miami non ha toccato il 12%: un orrendo 3 su 26 limita i padroni di casa a 39 punti all’intervallo. Si salvano solo Josh Richardson (19 efficienti punti) e Hassan Whiteside (17 punti con 8 rimbalzi). Tutto il resto è da dimenticare, e in fretta, per Miami.

(18-17) New Orleans Pelicans 120-128 Dallas Mavericks (12-25)

Dennis Smith Jr. è un giovane mostro! Tripla-doppia al tritolo per il prodotto di North Carolina State. Dallas ha segnato un record di franchigia con 22 bombe a bersaglio. New Orleans, che aveva vinto 4 degli ultimi 5 incontri allo Smoothie King Center, interrompe a 3 la striscia positiva, ed è la terza volta che accade in questa stagione. La panchina ha surclassato quella avversaria: 60 punti a 10, portando ai texani la terza W di fila nonostante alcuni problemi.

Dallas scava il solco decisivo già dal primo quarto, terminato 36-21. Importante la doppia-doppia di Dirk Nowitzki (13 punti e 12 rimbalzi), ma anche i 18 con 11 tiri di Wesley Matthews. Harrison Barnes è inefficiente (13 punti con 15 tiri), ma JJ Barea sfiora la doppia-doppia dalla panchina con 14 punti e 9 assist. 32 punti complessivi tra Dwight Powell e Devin Harris coadiuvano una super prestazione di Dennis Smith Jr.: il rookie scelto alla #9 ha sì perso 7 palloni, ma a fronte di 21 punti, 10 rimbalzi e altrettanti assist.

A nulla servono i 33 punti di Anthony Davis (12 su 22 dal campo, 1 su 4 dall’arco e 8 su 8 in lunetta in 42 minuti). DeMarcus Cousins sporca come al solito il foglio delle statistiche: 32 punti, 20 rimbalzi, 8 assist, 2 rubate, 5 stoppate, 6 palle perse, 4 falli, 3 su 10 dall’arco e -12 di Plus/Minus. Continua il dicembre molto positivo di Jrue Holiday ed E’Twaun Moore (39 punti con 20 tiri in due). In 20′ di gioco, Rajon Rondo tira 3 su 9 dal campo per 6 punti e 8 assist. Il miglior marcatore dalla panchina è un Jameer Nelson da 6 punti: è il primo aspetto che coach Gentry deve migliorare.

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