Erano stati due delle prime tre scelte al draft del 2015, alla numero 2 D’Angelo Russell con i Lakers e alla 3 Jahlil Okafor con i Philadelphia 76ers, ora entrambi si sono ritrovati a distanza di qualche mese ai Brooklyn Nets, scaricati dalla propria squadra dopo solamente due stagione dal loro ingresso in NBA. Se per Russell le motivazioni del suo addio ai giallo-viola sono da attribuire alla sua scarsa attitudine di squadra sia dentro che fuori dal campo e all’arrivo di Lonzo Ball, per quanto riguarda l’ex Duke, dopo un inizio promettente, sono stati gli infortuni, la difesa inesistente e l’esplosione di Joel Embiid dopo due anni di inattività a consigliare ai Sixers di privarsi del proprio centro.
Appena arrivato nella nuova squadra Okafor ha subito ammesso di quali siano stati i propri limiti e su quali aspetti del proprio gioco debba lavorare per diventare un giocatore migliore:
“Non sono un giocatore perfetto. Ho 21 anni e ho ancora tanti aspetti in cui devo migliorare come la difesa e la mia presenza a rimbalzo. Ci sto lavorando e continuerò a farlo”.
L’inizio di stagione per la terza scelta al draft non è stato dei più facili, relegato in panchina per quasi tutte le partite dei Sixers, tanto da essere stato lui stesso, attraverso i suoi agenti, a chiedere alla propria franchigia di essere scambiato in modo da trovare una soluzione utile ad entrambe le parti.
Ora, ottenuto lo scambio, sarà di nuovo il campo a parlare e il campione NCAA con i BlueDevils dovrà dimostrare di poter essere quel tipo di giocatore visto al college con Mike Krzyzewski e a sprazzi nella prima stagione da 17 punti di media con 7 rimbalzi a Phila, andando a formare insieme a D’Angelo Russell, che nelle prime 12 partite a Brooklyn prima dell’infortunio stava facendo vedere dei buoni miglioramenti (21 punti 6 assist e 5 rimbalzi in 29 minuti di media), un duo in grado di coesistere in attacco, ma soprattutto nella metà campo difensiva dove entrambi latitano:
“Per noi è una grande possibilità, abbiamo molto da dimostrare, ma con il duro lavoro possiamo dare una grossa mano a questa franchigia. DLo sta lavorando sodo per tornare il prima possibile”.
Come ogni progetto che coinvolga giocatori così giovani, questo presenta un elevato numero di rischi, ma se il duo Jahlil Okafor-D’Angelo Russell dovesse ingranare, con i miglioramenti fatti vedere da alcuni giocatori come Dinwiddie e Hollis-Jefferson e l’inserimento di qualche veterano di livello, gli anni passati in fondo all’Eastern Conference potrebbero essere solo un brutto ricordo per i Brooklyn Nets.