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I 10 migliori atleti Nba che si sono innamorati “tardi” del Gioco

Tanti attuali o ex campioni Nba sono nati e cresciuti con la palla a spicchi tra le mani; altrettanti si sono fatti da sé, scegliendo solo più avanti con l’età di seguire la via del Gioco e di venerarne la bellezza. Scopriamo quali sono i 10 migliori giocatori Nba arrivati in ritardo sul parquet.

4. ANTONIO McDYESS

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Credits to: pinterest.com via Google

Straordinario interprete del ruolo di Power Forward nella Nba degli anni ’90 e 2000, McDyess merita senza dubbio un posto d’onore in questa Top 10.

Nato e cresciuto a Quitman (Mississippi) da una madre abbandonata da suo marito (storia, purtroppo, consueta per gli atleti afro-americani dell’Nba), crebbe con una educazione severa e con la segreta passione per la pallacanestro. L’ambiente attorno a lui, infatti, spingeva affinché il piccolo Antonio giocasse a football, disciplina per la quale sembrava particolarmente portato. Scelse, così, di fidarsi di quello che le persone a lui vicino gli consigliavano, dedicandosi interamente a quello sport (non disprezzando nel tempo libero due tiri a canestro).

La sua carriera presso la Quitman high-school costituì, però, lo spartiacque della sua vita sportiva; dopo un primo anno passato a calcare i campi verdi da football, scelse, al suo secondo anno, di abbracciare il suo amore nascosto per la pallacanestro. Aveva 16 anni.

Il Gioco aveva, così, appena acquisito un futuro All-Star (nell’anno 2001). Nel caso di McDyess, il suo unico mentore fu il suo coraggio, il suo voler andare controcorrente ed inseguire i suoi sogni, senza compromessi.

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