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L.A. Lakers

Lakers, problemi di comunicazione interna hanno impedito l’arrivo di Cousins

Nella frenesia delle ultime ore di mercato a Los Angeles non sono riusciti a prendere la decisione definitiva, e Cousins è finito a New Orleans

La trade senza dubbio più importante che ha interessato i giorni finali del mercato NBA è quella che ha interessato DeMarcus Cousins, trasferitosi da Sacramento a New Orleans. Una volta finalizzata la trade, sono cominciate a trapelare le prime indiscrezioni su altre squadre interessate al lungo ormai ex Kings ma che sono rimaste a bocca asciutta. Tra queste squadre quella di cui si è più discusso e che probabilmente ha sprecato l’occasione più grande sono sicuramente i Los Angeles Lakers che, secondo quanto raccontato da Ramona Shelburne di ESPN, avevano in mano il giocatore e se lo sono fatti scappare a causa di problemi di comunicazione interna nel front office.

Secondo le indiscrezioni, a pochi giorni dalla trade deadline, più precisamente il 19 febbraio, Magic Johnson ha ricevuto una telefonata dal GM di Sacramento, Vlade Divac, che in pratica offriva ai Lakers Cousins. Il problema principale per la franchigia Losangelina era che Johnson, pur essendo membro dell’organizzazione, non aveva il potere per prendere decisioni di quel genere e di conseguenza ha indirizzato Divac da Mitch Kupchak, ormai ex GM dei gialloviola.

Johnson ha dichiarato che, dopo quel momento, non ha più ricevuto nessuna comunicazione da parte del front office riguardo alla trade. Proprio quando tutto sembrava già fatto (si parla di una trade che avrebbe interessato Cousins, Buddy Hield e Brandon Ingram) però qualcosa si è inceppato all’interno del sistema di comunicazione interna, con Jeanie Buss, la presidentessa della squadra, che non è stata informata se non dopo che, a causa dei tempi ristretti in cui si lavorava a causa dell’approccio della deadline, Kings e Pelicans avevano già concluso l’accordo e firmato i necessari documenti.

Proprio questi problemi, secondo le parole di Jeanie Buss, l’hanno portata a decidere definitivamente di licenziare Kupchak e suo fratello Jim, colpevoli di non aver agito velocemente e di aver privato i Lakers della possibilità di inserire a roster un pezzo da novanta come Cousins.

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