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Detroit Pistons ai PO, Van Gundy: “Per noi un traguardo enorme”

Dopo oltre un lustro passato a cercare la propria identità, la Motor City aumenta i giri e torna ai playoffs; l’artefice di tutto, Stan Van Gundy, ha voluto esprimere la sua opinione su questo grandissimo obiettivo raggiunto, inimmaginabile ad inizio stagione.

Il miracolo è compiuto: dopo 6 anni di “astinenza” i Detroit Pistons tornano ai playoffs. L’ufficialità è arrivata dopo la vittoria contro i Washington Wizards e gli altri avvicendamenti che hanno coinvolto le franchigie dell’Est ed hanno così consegnato la matematica qualificazione alla post season per la Rock City (come cantavano i Kiss).

L’architetto di questa magnifica realtà è il “Genio” Stan Van Gundy, allenatore fantastico che ha lavorato per costruire ancor prima che una squadra, una mentalità vincente per un ambiente che aveva bisogno di tirare una linea immaginaria su quanto fatto fin’ora e ricominciare un nuovo ciclo. Van Gundy ha voluto commentare il raggiungimento di questo obiettivo ed ecco le parole del capo allenatore dei Detroit Pistons riportate per noi dal portale sportivo “The Score”:

“Tutto questo è ancora più soddisfacente perché quest’anno l’Est è stato davvero di livello superiore. Negli scorsi anni sarebbero bastate 37 o 38 vittorie per entrare nei PO, ma invece questa stagione ci sono servite 43 vittorie con ancora 2 partite a disposizione. Questo è un enorme traguardo per la nostra organizzazione. Come abbiamo sempre detto abbiamo ben 4 starter che non sono mai stati ai playoffs e questo rende il tutto ancora più incredibile”.

SVG ha infatti modellato un gruppo giovane e talentuoso, andando a colmare le lacune in ambito di esperienza e costruendo partita dopo partita il loro successo. L’unico titolare che ha infatti esperienza in merito alla post season è il solo Reggie Jackson con la franchigia degli Oklahoma City Thunder mentre la maggior parte degli altri giocatori, ad eccezione di qualche veterano come Steve Blake,sono giovani prospetti in grado di migliorare sensibilmente nel corso degli anni: a cominciare da Andre Drummond (22 anni), Tobias Harris (23 anni), Kentavious Caldwell-Pope (23 anni), Marcus Morris (26 anni) fino arrivare al più piccolo, il rookie Stanley Johnson (19 anni). Proprio Reggie Jackson, per la cronaca appena 26enne, ha voluto commentare l’ufficialità dei playoffs:

“Siamo una squadra giovane, stiamo crescendo insieme, abbiamo un bel mix di giocatore che sono molto giovani ed altri veterani che hanno preso parte ai playoffs: è incredibile, stiamo ancora cercando di gestire la cosa”.

Sarà obiettivamente difficile rivedere le gesta di Chauncey Billups e Ben Wallace e di quei Detroit Pistons entrati di diritto nella leggenda del Gioco, ma la cosa più importante è che la Motor City è tornata tra le 16 che contano.

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