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Dallas Mavericks

Mark Cuban ammette di aver avuto un alcolista in squadra

La vita dei giocatori NBA è, come tutti sappiamo, un saliscendi di emozioni e spesso fesserie commesse che possono influenzare la carriera e la produzione all’interno di un roster più o meno variegato. Lo stress della schedule di regular-season, seguito da (quando capita) un’altrettanto stressante cavalcata verso il titolo, può portare a giorni off decisamente poco sobri. Letteralmente.

Nel recente passato ci sono stati casi di giocatori che hanno ammesso di aver avuto poca attenzione al tasso alcolemico nel sangue, come per esempio Greg Oden in quel di Portland, ma va ben oltre il singolo il problema che, anche celatamente, contamina un po’ tutto il mondo NBA. Non per questo però le associazioni della lega non devono contribuire al miglioramento dello status mentale e fisico di uno o più giocatori. Mark Cuban, infatti, ha rilasciato importanti dichiarazioni che lasciano trasparire sia l’eccessiva voglia di ‘staccare la spina’ dei giocatori, sia l’importante mano che danno gli addetti ai lavori all’interno di importanti squadre come i Dallas Mavericks.

“Abbiamo in squadra uno psicologo che passa del tempo con tutti i ragazzi. Lui non lascia uscire niente, ma parliamo tra noi di come e quanto influiscano i problemi dei ragazzi sul rendimento in campo e sul gruppo in generale. Abbiamo avuto in squadra un giocatore alcolista e abbiamo fatto partire programmi per aiutarlo. Il vero problema è stato quando gli abbiamo chiesto di lasciare la squadra.”

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