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playoffs 2014

Portland-Houston: un’ultima panoramica su gara 6

Scoccato a nove decimi dalla sirena, in uscita dai blocchi, il tiro di Lillard ha cancellato la maledizione di Portland, assente dalle semifinali di conference dal 2000, ma anche le speranze per i Rockets di prolungare la serie a gara 7. Si conclude così, con l’ennesimo colpo di scena di questo pazzo primo turno, la sfida tra Houston e Portland. Con un tiro alla scadere che è anche la chiave di lettura per capire cosa è andato storto.

Gli errori commessi dai Rockets nell’ultimo possesso sono grandi come case. Stotts disegna uno schema relativamente semplice, doppio blocco per Lillard che deve ricevere centrale. Lo sanno tutti. Come si adeguano i Rockets a 0.9 secondi dalla vittoria?  Se avete visto il video del buzzer( e chi non l’ha fatto, provveda subito) si possono notare tre cose. La posizione sbagliata di Jones, che copre la linea di passaggio su Aldridge( già marcato da Howard) invece di girarsi verso i blocchi sul lato debole,il  perfetto timing di Lillard che prende alla sprovvista Parsons con un fulmineo scatto in punta e il mancato aiuto di Harden, fermo come una statua in lunetta al posto di cambiare sul blocco.

L’ultimo possesso è  solo l’istantanea di una difesa che fa acqua sugli esterni lungo tutto l’arco della partita. Il problema che si ripresenta  come una costante, è la rotazione difensiva in situazione di blocchi.  Più che la lentezza  dei cambi sul portatore di palla( che spianano la strada a Lillard libero di decidere se finire ­al ferro o giocare con il bloccante) a lasciare perplessi è la facilità con cui Houston concede i giochi su passaggio consegnato. Portland ha letteralmente abusato di questa soluzione in attacco. Sfruttando Aldridge o Lopez come passatori e Lillard come ricevitore designato.  Lo scarso interesse difensivo di Harden continua anche in gara 6, distratto in modo cronico lontano dalla palla, fa segnare Portland anche nelle transizioni che vedono Lillard come finalizzatore da oltre l’arco.

Per il resto, c’è ben poco da biasimare ai Rockets.  Eccellenti in fase offensiva, ritrovano un Barba in versione regular season( 34 punti con 9/15 dal campo e 4/5 da tre), che attacca il ferro senza troppe esitazioni e rimedia parecchi giri in lunetta( farà 12/12 ai liberi), caricando di falli i Blazers. Ma il più continuo in maglia Rockets risponde al nome di Dwight Howard.  Nelle 6 partite della serie chiude con 26 punti e 14 rimbalzi di media, demolendo i Blazers nelle lotte sotto i tabelloni( 44 rimbalzi di squadra, contro i 33 di Porltand in gara 6). Se in regular season il suo gioco in posto basso risultava poco affidabile, in questo primo turno  ha dimostrato che il lavoro sui fondamentali con Olajuwon sta avendo i suoi frutti. Lopez fa quanto nelle sue facoltà per contenerlo,ma  viene battuto in ogni modo: incrociando in palleggio, tirando in allontanamento, tirando in semi-gancio spalle a canestro,schiacciando dopo aver saltato su una finta. Il repertorio offensivo di Dwight si è incredibilmente ampliato.

Turn all the lights on Lillard, eroe della partita e autore di 25 punti con un glaciale 6/10 da oltre l’arco.  Sempre in controllo del match, come lo è stato per gli altri cinque episodi della serie. Alterna giocate rocambolesche( azione da 4 punti a metà primo quarto) a possessi misurati per rallentare il ritmo e coinvolgere i compagni. Uno su tutti Lamarcus Aldridge, che in gara 6 è tornato sulle piste delle prime due roboanti prestazioni sopra quota 40. Si limita a metterne 30 e catturare 13 rimbalzi, quel tiro dalla media è l’arma più sofferta dai Rockets e darà parecchie grane anche agli Spurs, prossimi avversari al secondo turno di playoffs.

Un paio di osservazioni finali.  La battaglia delle palle perse ha riscontrato un dato interessante.  Sia i Blazers, noti per collezionare pochissime palle parle, che i Rockets, tra le squadre invece che forzano di più nella lega, hanno fatto economia, sprecando veramente pochi palloni nella serie.( 12.8 Houston e 11.5 Portland). Gli isolamenti di Harden,  che  in questa serie ha oscillato dall’inguardabile al sublime,  si  sono rivelati più efficaci del previsto. In queste situazioni il Barba è andato a bersaglio 20 volte su 35 tentativi, mettendo tiri pesanti e servendo i compagni sul perimetro.

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