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Gran Finale: McDermott ne firma 45, 42 per TJ Warren, Wiggins fa rima con 41 e Jabari domina il Carolina Game con 30.

Ci siamo. La regular season di college basketball è ormai giunta al termine per ogni squadra della Division I e per alcune, tra le quali non possiamo dimenticare l’imbattuta Wichita State, sono già finiti anche i tornei di conference, con le squadre vincenti nei singoli tornei che possono già prendere i biglietti ad amici e parenti per il torneo NCAA. Oramai siamo nel vivo che più vivo non si può, in quel momento dell’anno in cui la scusa dell’aperitivo con gli amici non giustifica più il non guardare una partita di basket collegiale. La regular season però non ha regalato meno emozioni e di certo difficilmente avrebbe potuto salutarci in maniera migliore: con prestazioni eccellenti da parte dei giocatori più acclamati, un Carolina Game, tante sfide di vertice e le lacrime pre-partita dei senior che hanno salutato le proprie tifoserie. Lacrime seguite da prestazioni straordinarie e uscite da eroi acclamati da 20 mila persone in piedi ad applaudire. Cosa chiedere di più?

  • La partita più attesa del week-end era naturalmente il Carolina Game tra North Carolina e Duke al Cameron Indoor Stadium. Jabari Parker non è certo un senior, ma in quella che probabilmente è stata la sua ultima partita al Cameron non ha voluto essere da meno rispetto ad altre prestazioni di giornata, segnando 30 punti e guidando i Blue Devils ad una vittoria 93-81. Prima della partita coach K aveva detto che per vincere partite come quella di sabato sarebbe stato necessario un ottimo apporto da parte di Parker e Hood in contemporanea ed il duo ha risposto presente combinando per 54 punti. Per i Tar Heels prima sconfitta in 13 partita nonostante il quasi 60% dal campo, ma la differenza rispetto alla prima partita è stata soprattutto a rimbalzo con Duke che ha dominato con 16 rimbalzi offensivi contro i 6 di UNC che in totale ha catturato 20 rimbalzi, di gran lunga il minimo stagionale. Al torneo NCAA probabile seed #3 per Duke e e #5 per UNC.
  • Oklahoma State non è riuscita a conquistare la sua quinta partita consecutiva, ma ha dato filo da torcere ad Iowa State che è riuscita a vincere in casa nella senior night di Ejim e Kane solamente dopo un overtime, forzato peraltro da una tripla allo scadere di Naz Long che merita decisamente un’occhiata. Bene ancora Marcus Smart, 27+5, ma DeAndre Kane non è stato da meno con 27 punti, 7 rimbalzi e 8 assist. Sicuramente al torneo rivedremo i Cyclones, ma anche Smart e co. dovrebbero decisamente far parte delle 68, ma sarà meglio evitare uscite eccessivamente anticipate al torneo di conference.

  • Una squadra che si è assicurata la partecipazione al torneo con 7 vittorie consecutive e soprattutto l’ultima ai danni di Arizona è Oregon. I Ducks hanno infatti sconfitto i Wildcats 64-57, con un Jason Calliste da 18 punti dalla panchina, ma soprattutto investendo Arizona con 10 triple (su 19 tentativi) a differenza degli avversari che si sono fermati a 2-11 dalla lunga distanza, rendendo vana la buona prestazione di Aaron Gordon (21 punti).
  • Doug “Lights Out” McDermott

    La vittoria di Creighton 88-73 ai danni di Providence avrebbe poco da dire di per sé, ma Creighton vuol dire McDermott e il senior ha deciso di salutare la sua tifoseria con una notte da ricordare: career high di 45 punti (bene), superata quota 3000 punti (benissimo) e settimo posto nella classifica dei realizzatori ogni epoca in Divison I conquistato, davanti, tra gli altri, a tale Oscar Robertson (benissimo a livelli storici). Il tutto davanti ad un pubblico record, con tanto di sedie aggiunte per aumentare la capacità del palazzo e visita da parte del multi miliardario Warren Buffett, giunto ad omaggiare un giocatore ormai ampiamente nella storia del gioco.

  • La prestazione di McDermott, il Carolina Game e il fatto che sia arrivata nel corso di una partita persa potrebbe fare, ingiustamente, far perdere di vista la prestazione a dir poco incredibile di Andrew Wiggins, che si è reso autore di 41 punti con 18 tiri, 8 rimbalzi, 5 rubate e 4 stoppate nella sconfitta dei suoi Kansas Jayhawks contro West Virginia. L’assenza di Embiid si è fatta sentire, con il freshman Devin Williams che ha spesso giocato a fare Wilt Chamberlain col frontcourt adattato di Kansas e Eron Harris e Juwan Staten che hanno trovato la via del canestro fin troppo facilmente. Kansas ha toccato persino il -25 ed è stata sotto di 20 o più punti per gran parte del secondo tempo, ma Wiggins ha pressochè solitariamente riportato i suoi a contatto fino al -5 ad una manciata di minuti dallo scadere. Il freshman, che ha già detto che si dichiarerà per il prossimo Draft NBA, non è riuscito a completare il capolavoro, ma la sua rimane comunque una delle prestazioni più impressionanti della stagione. Per Kansas il seed #1 è ormai irraggiungibile, ma possono rimanere vive speranze di seed #2 date anche le molte sconfitte eccellenti giunte nel week end.
  • Molto bene Memphis che, nella senior night dell’idolo di casa Joe Jackson, riesce a regolare SMU con un secondo tempo davvero notevole in cui i tiri dalla lunga distanza hanno iniziato a trovare la via del canestro, mostrando quanto siano pericolosi i Tigers nel momento in cui il tiro da 3 inizi ad essere loro amico. Memphis ha vinto 67-58 con 18 punti di Jackson ed una buona prestazione su ambo i lati del campo da parte di tutto l’organico. Vedremo come andrà il torneo di conference che si promette infuocato, ma al momento entrambe le squadre sembrano destinate ad un seed #4-5.
  • Florida nella senior night di Wilbekin, Prather, Young e Yeguete ha letteralmente dominato Kentucky per gran parte della gara, tirando 9-15 da tre e dominando sotto canestro con peraltro una prestazione da 18+7 del granitico Patric Young. Sotto di 21 alla pausa Kentucky ha avuto un moto di onore nel secondo tempo e guidata da Randle (16+10) è giunta fino al -6, ma non è riuscita ad avvicinarsi ulteriormente ed è stata nuovamente ricacciata fino al -19 finale. Per Florida 23 vittorie consecutive, stagione di conference perfetta e un torneo NCAA che la vedrà arrivare come una delle favorite, nonostante l’incertezza sul vincitore sia più che mai regnante quest’anno. Per Kentucky che dire, spiace per dei giovani ragazzi talentuosi messi nelle mani di un coach non propriamente illuminato.
  • A dicembre erano già in molti a dare Louisville per spacciata dopo l’addio a Behanan e la sconfitta contro Kentucky, ma le cose sembrano piuttosto cambiate: primo posto nella AAC in comproprietà con Cincinnati per i Cardinals che hanno chiuso la stagione massacrando UConn 81-48 con Montrezl Harrell che è ormai a tutti gli effetti uno dei lunghi più pericolosi di tutta la Division I e che ha messo insieme una prestazione da 20+11. Russ Smith poi è sempre più convincente nelle sue scelte di gioco e sabato l’ha dimostrato nuovamente, segnando solo 3 punti ma facilitando la vita ai compagni con ben 13 assist. In un torneo equilibrato come quello che si prospetta quest’anno i Cardinals non possono essere tenuti fuori dalla discussione per il titolo e sono anzi forse una delle squadre meglio attrezzate di tutto il panorama.
  • C’è un giocatore in Division I che è alla sua seconda partita consecutiva sopra i 40 punti. Non stiamo parlando di McDermott, ma di TJ Warren che dopo i 41 contro Pittsburgh ne firma 42 con 13 rimbalzi contro Boston College.
  • Festeggia ottimamente la sua senior night Aaron Craft che guida i suoi a una vittoria 69-67 su Michigan State con 12 punti, 7 assiste e 4 rubate e con un paio di giocate difensive che hanno deciso la partita nel finale.
  • Lotta per un posto al torneo NCAA tra Missouri e Tennessee con i secondi che hanno avuto ampiamente la meglio: 72-45. 15+10 per Jarnell Stokes e partita che probabilmente ha deciso in maniera definitiva chi rivedremo al torneo.
  • Cincinnati soffre più del previsto, ma batte 70-66 Rutger e vince anche il lancio della moneta con Louisville per determinare la squadra col seed #1 al torneo di conference.
  • Una delle squadre a subire una brutta sconfitta nel week end è stata sicuramente Texas che ha perso contro la tutt’altro che ottima Texas Tech.
  • La peggiore e probabilmente più inaspettata delle sconfitte è però quella subita da Iowa, in casa, contro Illinois: i Fightin Illini hanno vinto con una tripla a meno di un secondo dal termine di Jon Ekey, dando agli Hawkeys la quinta sconfitta in sei gare, il titolo di squadra più sopravvalutata a metà stagione (anche dal sottoscritto) e un seed probabilmente #9 nel torneo NCAA.
  • Seconda sconfitta nella ACC per Virginia che perde all’overtime nell’ultima partita in ACC di Maryland che dall’anno prossimo farà parte della Big Ten. Un’ottimo modo di chiudere per i Terrapins che sono sta agguantati praticamente allo scadere dei regolamentari da un jumper al volo da rimessa di Anthony Gill, ma hanno poi comandato nell’overtime conquistando una meritata vittoria 75-69, togliendo ai Cavaliers ogni speranza di seed #1.
  • Perde anche Wisconsin contro Nebraska, 77-68, e può così salutare le speranze di seed #1, mentre la vittoria aumenta le possibilità di un seed #10 al torneo per i Cornhuskers. Nota a margine: segnaliamo il senior di Nebraska Mike Peltz che ha colto l’occasione della sua senior night per proporsi alla fidanzata. Numero 1.
  • Non abbellisce di certo il suo resumee UCLA che viene bastonata dalla certamente non eccelsa Washington State, 73-55.
  • Sette vittorie nelle ultime 8, di cui l’ultima conquistata in trasferta contro Kansas State, ancora imbattuta in casa, consegnano a Baylor le chiavi di un torneo NCAA più sudato del dovuto, ma comunque raggiunto, anche grazie ad un Kenny Chery in strepitosa forma, 29+6 contro K-State.
  • Villanova batte ampiamente Georgetown ed è sempre più candidata per un seed #1, mentre per Georgetown il torneo di conference si propsetta decisivo per le speranze di ballo.
  • Vittoria importante per Stanford che dopo tre sconfitte consecutive batte Utah di 1 e mantiene speranze di torneo.
  • Brutta sconfitta per Arizona State che andrà al torneo, ma con un seed più alto dopo la sconfitta con Oregon State.
  • St. John’s nonostante un vantaggio di 6 punti a 15” dal termine riesce a farsi rimontare da Marquette, ma alla fine riesce ad avere la meglio, seppur dopo due overtime. Ci sono speranze di torneo per i Johnnies, ma sarà necessario un ottimo torneo di conference o, ancora meglio, la vittoria dello stesso.

Mid Major Watch:

  • Harvard con la vittoria su Yale ha conquistato il primo posto nella Ivy League e quindi un posto automatico al Torneo NCAA, il quarto in fila, dato che la Ivy non disputa un torneo di conference.
  • Attenzione agli Shockers!

    Torneo di conference invece già disputato nella Missouri Valley. Chi ha vinto? Ovviamente Wichita State che ha vinto la finale contro Indiana State, raggiunto un record di 34-0, e sarà la prima squadra ad iniziare un torneo NCAA da imbattuta dai tempi della UNLV del 1991. Pensatela come volete, ma non considerare Wichita tra le favorite al titolo è quantomeno anacronistico.

  • Nella finale della Ohio Valley Eastern Kentucky batte a sorpresa Belmont e conquista il suo primo posto al torneo NCAA dal 2007.
  • Nella Atlantic Sun Mercer ha la meglio su Florida Gulf Coast. Niente Dunk City quest’anno al torneo.
  • Coastal Carolina batte Winthrop 76-61 e vince il titolo della Big South e un biglietto per la Big Dance per la prima volta in 21 anni.
  • St. Louis deve lottare fino alla fine in trasferta contro Umass nella senior night di Chaz Williams, ma riesce ad avere la meglio e vincere la regular season dell’Atlantic 10 grazie ad un layup vincente di Jordair Jett che per tutta la partita ha duellato con Chaz Williams: 17+4+3 per Jett 20+9+4 per il play dei Minutemen
  • San Diego State stava rischiando un’altra ripassata, questa volta in casa, contro New Mexico, ma gli Aztecs hanno tirato fuori il carattere e rimontato da -16 nel secondo tempo andando a vincere partita e regular season della Mountain West.
  • Toledo batte Eastern Michigan e conquista il titolo di regular season della Mid-American.
  • Nella Atlantic 10 Dayton continua a far parte del Torneo NCAA con una vittoria su Richmond che invece lo saluta in maniera definitiva.

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