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Los Angeles Lakers’ Media Day

Come tutti gli anni, l’arrivo della nuova stagione e l’inizio della pre-season sono stati anticipati dal Media Day, un’occasione per i giornalisti di conoscere, e far conoscere, i nuovi volti e le aspettative delle squadre che si fronteggeranno sui parquet americani. Ieri è stata la volta, fra gli altri, dei Los Angeles Lakers.

 

Gasol e il ruolo da centro.

Si apre una nuova stagione a Los Angeles per Pau Gasol, che torna dopo un anno difficile fra infortuni e un ruolo al quale non si è mai adattato completamente. Non è mai stato un mistero il fatto che Pau preferisca giocare da centro e in questa occasione l’ha ricordato a tutti.

Negli ultimi 5 anni ho reso al meglio come centro, è il ruolo che di più si adatta a me.

Con la partenza di Howard è chiaro che Gasol potrebbe essere la prima scelta del coach per quel ruolo, ma, ovviamente, sarà determinante la preaseason per giudicare quale sia la posizione adatta all’interno del piano di gioco di coach D’Antoni, che, sempre durante il media day, ha speso parole di elogio per la stella catalana.

Lasciatemi dire questo: Pau Gasol è il migliore centro della NBA. Di certo qualcuno dissentirà, ma potranno classificarlo secondo, terzo o ottavo, non lo so, ma il suo è un pedigree da vincente. Ha due anelli, due titoli internazionali. Non c’è molto da discutere a proposito. La sua alternativa in questo ruolo è Jordan Hill, più altri giocatori che proverò durante la preseason.

Sembra che la formazione più probabile per la preseason dei Lakers vedrà Jordan Hill nella posizione di ala grande, ma ci sono tantissime combinazioni possibili e D’Antoni avrà modo, quest’anno più dell’anno scorso, di aggiustare la formazione a seconda del match da disputare.

 

 

Steve Nash e il riscatto dopo una stagione difficile.

È stata forse la stagione più difficile per Steve Nash quella appena passata, l’infortunio alla seconda partita della stagione l’ha condizionata in partenza e, pur riuscendo a tornare in tempo per aiutare la squadra a raggiungere i playoffs, non è arrivato al primo round al 100% dovendo arrendersi ai San Antonio Spurs assieme ai suoi Lakers già orfani di Kobe Bryant.

Dopo una off-season di riabilitazione, Nash è deciso a rifarsi e a dimostrare che è ancora uno dei migliori playmaker della lega e, nonostante la prima stagione ai Lakers sia stata deludente si è detto molto contento di giocare a Los Angeles.

Giocare con questi colori addosso è un’esperienza magnifica, è bello fare parte di questa comunità e scendere in camp per i nostri fan. È un’opportunità straordinaria che continuerò ad accogliere con entusiasmo.

Infine non è mancata la domanda su Dwight Howard e la partenza verso Houston, a cui Nash ha risposto con parole molto chiare che rispecchiano il pensiero di parecchi fan.

Penso che i Lakers abbiano dei fan molto orgogliosi e appassionati alla propria squadra e penso inoltre che se Howard sia voluto andarsene è perché qui non era felice. I fan dei Lakers vogliono persone che siano dei Lakers e se lui non si sentiva tale ha fatto bene ad andare via.

 

Kobe e l’infinita attesa.

La presenza di Kobe Bryant al media day ha dato l’occasione ai giornalisti di rivolgere la “domanda dell’estate”, in casa Lakers, al diretto interessato. Quando tornerà Kobe Bryant? I tempi di recupero non sono cambiati molto dagli ultimi aggiornamenti, l’infermeria dei Lakers ha pronosticato il ritorno verso fine novembre o inizio dicembre. Qualcuno ha addirittura parlato di una data precisa, il primo dicembre, ma quello che è emerso dalle dichiarazioni di Bryant è che è abbastanza azzardato parlare di date per ora.

Mi sento bene, ma non c’è ancora una vera tempistica.

Manca soltanto un mese alla spettacolare gara di apertura contro i Los Angeles Clippers e la presenza di Bryant, possibilità che comunque non deve essere scartata, darebbe ovviamente un’importanza ancora maggiore all’evento. L’unica cosa certa per ora è che Kobe salterà la preseason, come era stato reso noto poche settimane fa.

 

 

La carta Rambis

Il miglioramento della difesa è stato il primo obiettivo della off-season in casa Lakers, soprattutto dopo la partenza di Howard. La scelta di ingaggiare Kurt Rambis, però, ha probabilmente guardato anche al morale dei fan che vedranno una vecchia stella giallo-viola affiancare un D’Antoni spesso molto criticato, soprattutto per la gestione del gioco difensivo, tradizionalmente poco performante nelle sue squadre. La dirigenza spera che la scelta di Rambis possa aiutare la squadra a migliorare la posizione dell’anno passato nella classifica generale per punti concessi che la vedeva ventunesima con 101 punti di media per partita.

L’obiettivo è di avere una squadra che giochi ad alti livelli difensivi, non abbiamo un grande difensore sul quale costruire il gioco, questo vuol dire che giocheremo mettendo sotto pressione i nostri avversari. Ci alleneremo tantissimo sulla difesa, ricreando e ripetendo quelle occasioni in cui subiamo di più e nella preseason dovremo imparare a difendere in modo da far fare ai nostri avversari quello che vogliamo che facciano.

Quest’anno più degli altri i Lakers dovranno giocare come una squadra vera e con Kobe fuori dai giochi, presumibilmente per un buon periodo all’inizio della stagione, la difesa diventa una carta essenziale per vincere le partite.

 

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